L'Abruzzo perde altri 3400 posti

3 Settembre 2010

Le previsioni degli imprenditori per il 2010 secondo Unioncamere

PESCARA. Sulle carte degli statistici la ripresa economica è cosa quasi fatta, ma nelle imprese si ragiona con maggiore cautela. Secondo le previsioni Unioncamere-Excelsior anche nel 2010 in Abruzzo saranno più i posti di lavoro persi che quelli guadagnati.

Con qualche segnale di crescita per le province di Pescara e L'Aquila, ma un trend generale verso il miglioramento delle condizioni rispetto al 2009, quando i posti persi erano stati ancora di più.

A dirlo sono direttamente gli imprenditori interrogati in 100mila in tutta Italia (duemila circa in Abruzzo) per la consueta indagine Excelsior Unioncamere-ministero del Lavoro.

A fine 2010 le imprese prevedono in Abruzzo 18.700 assunzioni a fronte di 22.160 uscite. Di queste assunzioni, quelle non stagionali sono 12.800, quelle stagionali 5.900. Il saldo negativo è di 3.460 posti di lavoro in meno. Dato preoccupante, ma nel 2009 il saldo negativo era stato di 5.840 posti, risultato delle 22.770 uscite a fronte di 16.940 entrate.

La ripresina forse si vede, ma è un rimbalzo davvero piccolo che le imprese guardano con scarsa fiducia, come sembra suggerire anche il presidente di Confindustira Abruzzo Mauro Angelucci (vedi box).

Alla chiusura delle interviste (aprile 2010) il 44% delle assunzioni era già stato effettuato e per un ulteriore 31% erano già state avviate azioni concrete di ricerca).

Come avviene di solito nelle fasi di ripresa del ciclo economico, spesso lente e incerte, le imprese privilegiano i rapporti di lavoro flessibili. Questa cautela spiega la consistente ripresa prevista per quest'anno, dopo il sensibile calo registrato nel 2008-2009, dei contratti a tempo determinato (+10%) che dovrebbero concentrare il 42,3% delle assunzioni non stagionali del 2010.

Tra i contratti non stagionali, crescono del 30% quelli a part-time (a tempo sia indeterminato che determinato). Le professioni più richieste: tecnici, dirigenti e impiegati con elevata specializzazione, operai specializzati, conduttori di macchinari, muratori (l'edilizia è l'unico settore che in Abruzzo ha un saldo positivo tra assunzioni e uscite), mentre risultano in calo le richieste per gli addetti alle attività commerciali.

Le performance potrebbero essere migliori se ci fosse un incontro più puntuale tra domanda e offerta. Molte imprese trovano invece difficile trovare lavoratori adatti alle mansioni richieste. Mancano sul emrcato tecnici per la riparazione di autoveicol e motoclicli, termoidraulici, elettricisti, impiantisti, installatori, carpentieri, falegnami, fabbri, addetti ai servizi alle persone, operai per l'industria del legno e del mobile. Nel dettaglio, tra le professioni con le maggiori difficoltà di reperimento, la prima posizione è riservata agli addetti al marketing, poi ci sono gli infermieri, i farmacisti, gli sviluppatori di software, i venditori tecnici.

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