La Corte dei Conti: «Fuori controllo le spese della Regione»
Denuncia dei giudici contabili. L’assessore al Bilancio Silvio Paolucci replica: disavanzi ereditati, troveremo il modo di salvare i servizi
PESCARA. La Corte dei Conti boccia l’Abruzzo. Senza appello. Secondo i giudici contabili la spesa della Regione è fuori controllo. A causa di comportamenti omissivi, ritardi, violazione di norme e inadempimenti. Uno scenario già visto l’anno scorso e l’anno prima. Che questa volta tuttavia appare più grave proprio perché la sezione regionale di controllo – presidente Antonio Fritella – nel dispositivo inviato anche alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al procuratore della Repubblica dell’Aquila sottolinea la recidiva sui «gravissimi atti già denunciati», che possono tra l’altro arrivare anche a decretare lo scioglimento del consiglio regionale.
Un durissimo atto d’accusa, quello dei magistrati contabili. «I rendiconti sono ancora fermi al 2012 - scrivono -. Non c’è accertamento che tenga sui debiti residui fin dal 2013. Mancato riallineamento del ciclo di bilancio, mancato utilizzo dell’assestamento di bilancio per il 2013, il 2014 e il 2015». L’ipotesi è che la Regione si sottragga a misure destinate ad operare sull’intero territorio nazionale, e che venga meno agli obblighi solidaristici che gravano su tutti i soggetti istituzionali componenti la Repubblica».
Ma dalla Regione, l’assessore al Bilancio Silvio Paolucci non ci sta: «Se volessimo ripianare precipitosamente quel disavanzo ereditato, dovremmo azzerare capitoli di bilancio non vincolati ma fondamentali, ad esempio quelli per il trasporto degli studenti o dei servizi alle persone deboli e prive di autonomia. Di conseguenza, agirò con i miei tempi in cui sarò in grado di operare con acume garantendo i servizi». Parole che si scontrano, però, contro il muro delle undici contestazioni (vedere tabella accanto) che la Corte dei Conti ha sollevato contro la Regione. «Ci sono stati 30 mesi per sistemare i conti ma evidentemente, non c’è la volontà politica di riportare legalità e ordine nei bilanci - attacca la consigliera M5s Sara Marcozzi -. Auspichiamo un tempestivo intervento da parte del Presidente della Repubblica e delle Procure competenti. Nel frattempo, viste gli evidenti limiti tecnico-gestionali della giunta D’Alfonso, chiediamo le dimissioni dell’assessore Paolucci».
Nel documento la Corte dei conti parla di «totale astrazione dalla realtà finanziaria» e riporta cifre per cui il disavanzo 2012 di mezzo miliardo di euro può essere molto di più. Spulciando fra i conti e fra le righe si arriva a circa 770milioni di euro che la Corte dei Conti chiede – ed è il nocciolo della questione – che sia ripianato in un periodo temporale molto più breve rispetto a quello programmato. In alcuni anni o su alcuni decenni. L’assessore Paolucci spiega di aver già scelto, d’accordo con la giunta, la seconda opzione, ma che ha bisogno di tempo per poter svincolare le coperture finanziarie storiche. «La Corte dei Conti fa riferimento al riallineamento dei documenti e da questo punto di vista la Regione subisce il ritardo ereditato negli anni», aggiunge Paolucci: «Da un lato c’è la necessità di riformare i documenti contabili e di accertamento dei residui, operazione che non veniva fatta da 11 anni prima che arrivassimo noi; da un altro va messo in evidenza che abbiamo anche la responsabilità della cosa pubblica. Per cui se adesso dovessi ammortizzare tutti i disavanzi che dicono vorrebbe dire che dovrei azzerare i servizi essenziali come ad esempio i trasporti e del Sociale». Una coperta corta che non consente margini. Ma una dilatazione dei debiti sì. Argomento che sarà al centro dell’incontro in programma tra una settimana alla Corte dei Conti. «Due anni sono stati messi a posto», conclude l’assessore, «riuscirò a convincere i giudici delle bontà delle nostre operazioni. Altrimenti, addio servizi».