La crisi cambia volto alle aziende
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L'Abruzzo soffre per i cassintegrati. Disoccupati sopra la media italiana
PESCARA. Come il mercato del lavoro reagisce alle sollecitazioni della crisi, un test per verificare il livello di fiducia delle aziende. E' lo spirito che anima il rapporto presentato ieri nella sede di Confindustria a Pescara. Uno studio da cui emerge come la forte flessibilità organizzativa e i maggiori investimenti nei programmi di formazione costituiscano le chiavi per superare un momento economico molto difficile.
La ricerca realizzata dalla multinazionale olandese Randstad Italia - con l'associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali (Adapt) e il centro studi «Marco Biagi» dell'università di Modena e Reggio Emilia - ha raccolto ed elaborato dati relativi al periodo gennaio-febbraio 2010, in risposta a un questionario che ha coinvolto 637 aziende in Italia.
Il focus sull'Abruzzo conferma l'aumento delle ore di cassa integrazione e dei tassi di disoccupazione. Nel primo trimestre 2010, i senza lavoro in Abruzzo erano al 9,1%, contro l'8,8% della media nazionale, mentre viene ribadito l'incremento percentuale dei dipendenti in cassa integrazione rispetto alla forza lavoro: 4,2% ad aprile (2,7% il dato medio nazionale).
La crisi finanziaria continua dunque a sfilacciare i settori produttivi facendosi sentire soprattutto nei rami di attività già colpiti nel recente passato. In particolare, all'Aquila e a Pescara, i più sofferenti sono quello meccanico, carta, estrazione lapidei e edilizia; a Chieti, metallurgico-metalmeccanico, tessile, vestiario abbigliamento e arredamento, pelli e cuoio. Per Teramo, il disagio permane nel tessile, legno, pelli e cuoio, trasporti e comunicazioni.
«La crisi economica», rileva Marco Ceresa, amministratore delegato di Randstad Italia, «ha modificato gli assetti e l'organizzazione aziendale. Oggi le agenzie per il lavoro possono e devono essere sempre più dei consulenti specializzati, capaci di fornire soluzioni alle nuove esigenze create da un mercato globale e sempre più competitivo». Secondo l'indagine commissionata da Confindustria, infatti, la recessione ridisegna il ruolo delle agenzie per il lavoro, che non sono più solo fornitrici di personale temporaneo ma vengono spesso chiamate a valutare competenze e potenziale dei candidati.
Ecco allora come cambiano i fabbisogni professionali. In Abruzzo, si registra la maggior offerta di lavoro per operai generici e specializzati, addetti alla manutenzione, saldatori e montatori meccanici. Nel terziario, le attività maggiormente richieste sono quelle per agenti di commercio, addetti alle vendite, promoter, scaffalisti e magazzinieri. I profili più gettonati sono in ambito commerciale (37%) e tecnico (35%). Meno rilevante l'offerta di lavoro per le altre divisioni dell'impresa.
I contratti predominanti restano a tempo indeterminato e full time (più dell'80% del personale delle imprese). Solo il 7% dei dipendenti è assunto a termine, mentre si registra un 2% di personale somministrato e meno del 2% di contratti di collaborazione (occasionale, a progetto o coordinata e continuativa). Un segnale di fiducia sulle prospettive. L'indagine rileva che per i prossimi 12 mesi prevale nettamente la convinzione che la dimensione dell'impresa rimarrà stabile.
La ricerca realizzata dalla multinazionale olandese Randstad Italia - con l'associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali (Adapt) e il centro studi «Marco Biagi» dell'università di Modena e Reggio Emilia - ha raccolto ed elaborato dati relativi al periodo gennaio-febbraio 2010, in risposta a un questionario che ha coinvolto 637 aziende in Italia.
Il focus sull'Abruzzo conferma l'aumento delle ore di cassa integrazione e dei tassi di disoccupazione. Nel primo trimestre 2010, i senza lavoro in Abruzzo erano al 9,1%, contro l'8,8% della media nazionale, mentre viene ribadito l'incremento percentuale dei dipendenti in cassa integrazione rispetto alla forza lavoro: 4,2% ad aprile (2,7% il dato medio nazionale).
La crisi finanziaria continua dunque a sfilacciare i settori produttivi facendosi sentire soprattutto nei rami di attività già colpiti nel recente passato. In particolare, all'Aquila e a Pescara, i più sofferenti sono quello meccanico, carta, estrazione lapidei e edilizia; a Chieti, metallurgico-metalmeccanico, tessile, vestiario abbigliamento e arredamento, pelli e cuoio. Per Teramo, il disagio permane nel tessile, legno, pelli e cuoio, trasporti e comunicazioni.
«La crisi economica», rileva Marco Ceresa, amministratore delegato di Randstad Italia, «ha modificato gli assetti e l'organizzazione aziendale. Oggi le agenzie per il lavoro possono e devono essere sempre più dei consulenti specializzati, capaci di fornire soluzioni alle nuove esigenze create da un mercato globale e sempre più competitivo». Secondo l'indagine commissionata da Confindustria, infatti, la recessione ridisegna il ruolo delle agenzie per il lavoro, che non sono più solo fornitrici di personale temporaneo ma vengono spesso chiamate a valutare competenze e potenziale dei candidati.
Ecco allora come cambiano i fabbisogni professionali. In Abruzzo, si registra la maggior offerta di lavoro per operai generici e specializzati, addetti alla manutenzione, saldatori e montatori meccanici. Nel terziario, le attività maggiormente richieste sono quelle per agenti di commercio, addetti alle vendite, promoter, scaffalisti e magazzinieri. I profili più gettonati sono in ambito commerciale (37%) e tecnico (35%). Meno rilevante l'offerta di lavoro per le altre divisioni dell'impresa.
I contratti predominanti restano a tempo indeterminato e full time (più dell'80% del personale delle imprese). Solo il 7% dei dipendenti è assunto a termine, mentre si registra un 2% di personale somministrato e meno del 2% di contratti di collaborazione (occasionale, a progetto o coordinata e continuativa). Un segnale di fiducia sulle prospettive. L'indagine rileva che per i prossimi 12 mesi prevale nettamente la convinzione che la dimensione dell'impresa rimarrà stabile.
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