Pescara Calcio

Pescara, Sebastiani: «Credo alla serie B ma spero che sia il mio ultimo anno»

6 Febbraio 2025

Il Presidente ha parlato del mercato, delle contestazioni e del futuro della dirigenza, ma anche di quello di Baldini come allenatore, che ha promesso di andarsene se non raggiungerà la promozione in B

PESCARA. Dal calciomercato appena concluso al futuro di Silvio Baldini e Pasquale Foggia, dal rapporto con la tifoseria agli scenari per la cessione della società. Il presidente del Pescara Daniele Sebastiani, da poco eletto in consiglio federale dalla Lega Pro, ha parlato al Centro a 360°. E non è mancato qualche sassolino dalla scarpa che il massimo dirigente biancazzurro si è tolto.

Mercato il primo argomento. Sebastiani è soddisfatto?

«Assolutamente si, il nostro lavoro merita una sufficienza piena perchè siamo intervenuti con dei giocatori mirati ( Kraja, Letizia e Lancini,ndc) e con Alberti, giocatore forte che hanno chiesto tutti appena il Modena lo ha messo sul mercato».

Presidente, però è mancata la ciliegina. Non è d’accordo?

«No. Non c’erano ciliegine. In serie C l’unica società che ha fatto un’operazione grossa è stata l’Avellino che ha comprato Lescano dal Trapani. Le altre squadre hanno comprato tutti… frutti di stagione. Che a volte sono meglio delle ciliegine».

La piazza, però, rumoreggia e non è certo contenta.

“Noi, come società e allenatore, siamo soddisfatti. Ora parola al campo».

Sebastiani, lei era in consiglio federale da subentrato ma lunedì scorso è stato eletto direttamente. Programmi e obiettivi?

«Le cose da fare? Tante. A partire dal progetto “Zola” che riguarda i giovani. Il prossimo 11 febbraio parleremo del “Salary cup “che la Lega Pro vuole adottare per stabilizzare il sistema. A differenza di qualche cattivo pensiero che mi vuole in Consiglio per i buoni uffici con Marani e Gravina, il mio ringraziamento va alle 57 squadre che hanno avuto diritto di voto. In maniera unanime hanno puntato su di me riconoscendomi competenza e serietà».

Parliamo di Silvio Baldini e del ds Pasquale Foggia. Il mister ha detto che senza la promozione in B andrà via. Ma la piazza lo ama e la società lo stima. Come lo convincerà a restare in caso di mancata promozione?

«Noi con il mister abbiamo un ottimo rapporto. Tutti speriamo di andare in B e ci crediamo fortemente. Ma se ciò non dovesse accadere lavoreremo affinché si convinca che la promozione non sia un vincolo».

Il ds Foggia ha avuto tante idee e ha dimostrato di saper gestire bene il gruppo. Sta pensando alla sua conferma?

«Se ci sarò io assolutamente si. Sono molto contento del suo lavoro. Pasquale è un professionista eccellente e una persona d’oro».

Allo stadio continua la contestazione al presidente. Le dà fastidio?

«La curva ha il diritto di contestare e di criticare sempre nei modi corretti. Nelle ultime settimane siamo stati allertati dalle forze dell’ordine e dalla Lega per il continuo uso di petardi che esplodono in campo. Potrebbe arrivare la chiusura della curva».

Sebastiani qual è la situazione sul tema della cessione della società?

«Porto avanti tante trattative. Ieri abbiamo riaperto l’interlocuzione per lo stadio in un tavolo che si è tenuto in Comune. E questo può essere un vantaggio per chi vuole entrare. Ma il mio impegno è riservato solo a fare il massimo per cedere. Se c’è uno che è stanco della situazione quello sono io. Poi se qualcuno mi autorizza a vendere al primo che arriva ci metto molto poco a farlo. A chi mi contesta dico: portate qualcuno che abbia le referenze necessarie per poter passare il vaglio della federazione. Io ne sarei felicissimo».

Per quanto si immagina ancora presidente?

«Spero che sia l’ultima stagione».

E se non dovesse arrivare nessuno che porti le garanzie necessarie?

«Faremo il massimo come sempre, con le nostre forze».

Sebastiani, si parla molto della restituzione dei Bond. Ci sono novità?

«Noi stiamo facendo l’aumento di capitale e restituiremo i Bond. Quando? Il tempo di effettuare i versamenti dopo l’assemblea di domani. Contiamo di farlo entro fine marzo. Dico una cosa sugli investimenti sul settore giovanile. C’è qualcuno che parla di bilancio ma con molta probabilità si riferisce alla bilancia del fruttivendolo. Gli investimenti vengono spesati e ammortizzati negli anni. E siccome si chiamano investimenti se portano delle uscite poi arriveranno le entrate. Tutto questo non significa lucrare con i giovani. Io nella mia vita non ho mai chiesto soldi ai ragazzi promettendo carriere future».

A chi si riferisce?

«A chi parla a vanvera».

Enrico Giancarli

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