In Abruzzo poveri in aumento: ecco i numeri che fanno riflettere
La percentuale sale dal 12 al 14%, l’emergenza è aumentata dopo il Covid. È un fenomeno che mina il tessuto sociale della regione e mette in luce disuguaglianze sempre più profonde.
Con l'arrivo del Natale e l'accentuarsi del freddo, l'Abruzzo si trova a fare i conti con una triste realtà: l'aumento della povertà, un fenomeno che non solo mina il tessuto sociale della regione, ma mette in luce disuguaglianze sempre più profonde. Secondo i dati forniti dall’Istat, gli indicatori relativi al tasso di povertà (cresciuti dal 12,4 al 14,4%) e all’incidenza della povertà familiare (da 9,4 a 10,9%) mostrano un peggioramento significativo tra il 2022 e il 2023. Le istituzioni hanno messo a disposizione 1,6 milioni di euro per far fronte l’emergenza, soprattutto per i senzatetto. Ma è necessario invertire la rotta con ulteriori interventi strutturali e immediati come politiche di sostegno al reddito, interventi sui costi energetici attraverso agevolazioni e incentivi per ridurre il peso delle bollette e supporto alle realtà associative, che spesso rappresentano l’unico baluardo per chi si trova in condizioni di estrema necessità. Soprattutto nel periodo natalizio, tradizionalmente associato alla condivisione e alla solidarietà, ma che si trasforma per molti abruzzesi in un momento di grande difficoltà. Le associazioni di volontariato registrano un aumento delle richieste di aiuto: dai pacchi alimentari agli interventi per il pagamento delle bollette.
I DATI. Gli indicatori mostrano un aumento significativo, suggerendo un peggioramento della situazione della povertà in Abruzzo. Sia il tasso di povertà relativa che l'incidenza della povertà familiare sono cresciuti in modo significativo, indicando un peggioramento della situazione. La soglia di povertà assoluta varia significativamente a seconda della tipologia familiare e della dimensione del comune, evidenziando disuguaglianze interne alla regione. L'aumento della povertà potrebbe essere correlato a fattori come l'inflazione, la crisi energetica, la diminuzione del potere d'acquisto e altre dinamiche economiche generali. Le famiglie residenti nei centri delle aree metropolitane affrontano costi più elevati rispetto a quelle che vivono in comuni periferici o di minori dimensioni. Questa disparità sottolinea la complessità del fenomeno e la necessità di politiche mirate che sappiano rispondere alle esigenze dei diversi territori. Nelle aree centro metropolitane, come quella di Pescara, la soglia passa da 777,52 euro (2022) a 808,05 (2023), con un incremento del 3,9%. Ma si è rilevato come negli ultimi anni anche centri della provincia dell’Aquila abbiano fatto registrare fenomeni simili. Alla periferia e nei comuni con oltre 50mila abitanti, la soglia passa da 1.095,49 euro a 1.144,21 (+ 4,4%). Identica situazione per i comuni più piccoli.
LE CAUSE. A pesare sul fenomeno sono molteplici fattori a partire dall’inflazione, che erode il potere d’acquisto delle famiglie, fino alla crisi energetica, che ha fatto schizzare in alto le bollette di luce e gas.
Poi va considerata anche la stagnazione dei redditi, che non riescono a tenere il passo con l’aumento del costo della vita. Tutto questo si somma a un quadro economico già fragile, aggravato dagli effetti a lungo termine della pandemia e delle turbolenze geopolitiche globali. La povertà è diventata una realtà quotidiana per molte famiglie che fino a pochi anni fa riuscivano a mantenere un equilibrio economico. Oggi, persino acquistare beni di prima necessità rappresenta una sfida per troppi abruzzesi. Le politiche sociali hanno messo in atto il piano InTegra. «D’intesa con i 24 Ambiti sociali territoriali che più di tutti hanno contezza delle realtà sociali che vivono i territori», ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Roberto Santangelo, «monitoriamo costantemente la questione. Proprio con gli Ambiti abbiamo avviato InTegra e che mette a disposizione 1,6 milioni di euro per finanziare interventi per il rafforzamento del sistema di accoglienza, la riduzione delle condizioni di deprivazione materiale e misure di accompagnamento quali prima accoglienza e orientamenti ai servizi in favore dei senza dimora. Attenzione particolare verso quei territori in cui si concentrano fenomeni di marginalità estrema così come la distribuzione delle risorse tra gli Enti territoriali partner di progetto terrà conto del numero di persone senza dimora presenti nei territori».
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