ABRUZZO
Manca personale specializzato: le aziende non riescono ad assumere
Studio di Confartigianato conferma le difficoltà delle imprese nel reperire manodopera qualificata. L’apprendistato invece funziona e favorisce nuove assunzioni
PESCARA. Nonostante tutti i dati confermino che l’Italia sta attraversando una fase sempre più critica a livello economico, una ricerca realizzata dall’Ufficio studi di Confartigianato indica che in diverse regioni del Paese si registrano grandi difficoltà nel reperimento di personale specializzato.
L’Abruzzo non fa eccezione ed anzi si colloca tra le regioni nelle quali si incontrano maggiori difficoltà nel reperire manodopera specializzata: la quota di difficoltà, pari al 46,3%, supera di tre punti la media nazionale, che è ferma al 43,3%. Il fenomeno, in Abruzzo, risulta peraltro in crescita, dal momento che la quota di difficoltà è aumentata del 9,3% rispetto al 2021.
Allargando lo sguardo al resto del Paese, le regioni alle prese con le maggiori difficoltà nel reperimento di personale specializzato sono Friuli-Venezia Giulia (52,3%), Valle d’Aosta (51,7%), Trentino-Alto Adige (49,7%), Emilia-Romagna e Marche (48,7%), Veneto (48,5%), Toscana e Umbria (48,4%), Sardegna (47,7%) e Piemonte (46,9%). A seguire l’Abruzzo.
“Negli ultimi tempi il mercato del lavoro sconta diverse problematiche – dicono il presidente di Confartigianato Abruzzo Giancarlo Di Blasio e il segretario regionale Daniele Di Marzio - mancano i candidati e in particolare i candidati in possesso di una preparazione adeguata. Gli ultimi dati Anpal indicano, nello specifico, una forte carenza di operai specializzati, impiantisti, meccanici artigianali, manutentori, montatori, riparatori, saldatori, carpentieri”.
Dallo studio, inoltre, emerge che nel primo semestre del 2022, oltre un terzo (36,5%) delle assunzioni del settore privato prevede l’ingresso di un giovane fino a 29 anni (1 milione e 558mila). La fase di recupero del mercato del lavoro post-Covid-19 ha registrato un migliore dinamismo degli occupati under 30 che, nella media annua, nel secondo trimestre 2022 sono saliti del 2,4% rispetto al 2019, a fronte di un calo dell’1,1% degli occupati senior (di almeno 30 anni) e di una flessione dell’occupazione totale pari allo 0,7%.
Sull’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro influisce positivamente il contratto di apprendistato: le assunzioni attivate nel primo semestre 2022 sono 4 milioni e 269mila, con un aumento del 26,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre quelle in apprendistato sono 181mila, pari al 4,8% del totale, con un aumento del 26,7%. Crescono anche le conferme dei rapporti di apprendistato una volta giunti alla conclusione del periodo formativo – pari a 61mila – con un aumento del 10,7% rispetto all’anno precedente.
Dall’analisi dei dati registrati nel primo semestre dell’anno, infine, l’Abruzzo si posiziona al 10° posto, su scala nazionale, con il 22,3% di assunzioni in apprendistato. Nel dettaglio: sono 843 le assunzioni in apprendistato a Chieti, 476 a L’Aquila, 651 a Pescara e 743 a Teramo, pari al 2,7 % del totale delle assunzioni in Abruzzo (100.575). Nella classifica nazionale, tra le prime cinque regioni troviamo la Toscana, con il 36,3% delle assunzioni in apprendistato, seguita da Lombardia (34,5%), Piemonte (32,9%), Lazio (31,8%) e Liguria (30,4%). È da sottolineare come le regioni con la crescita più marcata dell’apprendistato mostrino anche un dinamismo superiore rispetto al totale delle assunzioni.