Melilla: macché Pd, riparto da Sel
Il deputato esclude passaggi di campo dopo la rottura nel partito nazionale
PESCARA. «È possibile ancora concepire Sel come un luogo di passione e cultura politica in cui condividere la ricerca in mare aperto di una sinistra autentica che rifiuta le ammucchiate estremiste e la confluenza nel renzismo». È la posizione del deputato abruzzese Gianni Melilla impegnato in questi giorni in una lunga assemblea regionale del partito (iniziata la settimana scorsa e aggiornata nel prossimo fine settimana), in relazione allo scontro in atto in Sel sulla linea del partito. «Dal confronto con le compagne ed i compagni abruzzesi di Sel» ha detto Melilla «ho avuto non solo la conferma di una grande solidarietà politica e personale, ma anche la convinzione che non tutto è perduto. Lucio Magri ed Enrico Berlinguer mi hanno insegnato che una sinistra popolare e di Governo è possibile. Continuerò a lavorare in questo senso».
Per il coordinatore regionale del partito, Tommaso Di Febo «si è aperta una discussione che sarà aggiornata, anche perchè gli argomenti da affrontare sono tanti, dall'analisi del risultato delle europee all'analisi di quello regionale, fino alle questioni politiche interne a Sel. Noi» ha sottolineato Di Febo, «come Sel ci siamo ancora, esistiamo. La volontà è di lavorare per una sinistra a campo largo, non per fare un nuovo contenitore». Sottolineando che a livello locale «si avverte meno la spaccatura che si è avvertita a livello nazionale», Di Febo ha spiegato che «nel pieno rispetto delle diversità continuerà l'azione politica che abbiamo sempre portato avanti».