No alle barriere, la giunta in carrozzella

28 Maggio 2011

I disabili invitano gli assessori a fare un giro fra gli ostacoli: ecco che cosa si prova

PESCARA. La passeggiata in carrozzella dei politici regionali, voluta ieri dalle associazioni dei disabili, si è conclusa con la consegna, da parte di Claudio Ferrante ad Angelo Di Paolo, assessore ai Lavori pubblici, della maglietta da carcerato, con la promessa di rivedersi tra dieci giorni. Di Paolo cercherà di far sbloccare i contributi sull'abbattimento delle barriere architettoniche.

LA SEQUENZA L'assessore cade dalla carrozzella

Ferrante ha chiesto di avere certezze e minacciato di incatenarsi nella sede della Regione se la legge nº13/1989 non venisse applicata per quanto riguarda le barriere delle abitazioni private. L'assessore alle Politiche sociali Paolo Gatti, ha dato piena disponibilità per l'istituzione del Comitato regionale per le Politiche dell'handicap e di un tavolo tecnico per la creazione di una legge ad hoc per la vita indipendente, come richiesto dai disabili. Ha anche confermato che non ci sono stati tagli al sociale, scatenando la rabbia di Marinella Sclocco, consigliere Pd, che ha invitato i sindaci a fare ricorso al Tar perché il piano sociale non garantisce i livelli essenziali di assistenza.

Polemico anche Walter Cozzi, assessore alle Politiche sociali della Provincia di Pescara, che ha lamentato le scarse risorse a disposizione. Assessori e consiglieri regionali hanno provato sulla loro pelle che cosa significa vivere su una sedia a rotelle e le grandi difficoltà che si incontrano per percorrere pochi metri.

All'appello hanno risposto, oltre a Di Paolo e Gatti, il vicepresidente Alfredo Castiglione e Giandonato Morra, assessore ai Trasporti. Fra i consiglieri c'erano Ricardo Chiavaroli, Maurizio Acerbo, Carlo Costantini, Nicoletta Verì e Antonio Menna. Gli ultimi due, dopo qualche metro hanno desistito a causa delle difficoltà, gli altri, apparsi visibilmente provati, non immaginavano fosse così complicato muoversi su una carrozzella. Nel breve tragitto (ci sono voluti però trenta minuti) che separa le due sedi della Regione di viale Bovio e di via Raffaello, sono emerse tutte le problematiche presenti, come la mancanza di scivoli (e quelli presenti hanno scalini quasi insormontabili) e l'asfalto gibboso, che non permettono di muoversi agevolmente.

Fra le altre deficienze segnalate l'assenza di bagni per disabili e l'impossibilità di utilizzare gli ascensori all'interno dei palazzi regionali, rendendo di fatto inaccessibili gli uffici ai portatori di handicap. Poi, agli esponenti politici, è stato chiesto di provare a entrare in una pizzeria e in una banca e di prelevare denaro da uno sportello bancomat, tutte operazioni non riuscite per impedimenti oggettivi.

Costantini, favorevole alla legge per la vita indipendente, teme fortissime resistenze di tipo culturale: «Credo che prima del collaudo delle opere pubbliche, debba essere prevista la presenza di rappresentanti dei disabili che verifichino l'effettiva fruibilità».

«Dobbiamo solo chiedere scusa», ha affermato Morra, «come uomini e come politici. È arrivato il momento di trovare soluzioni effettive a tali problemi».

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