«Non mi dimetto, sono pulito»
Venturoni: denunciai io gli scandali, ora sono amareggiato e deluso.
PESCARA. «Non ne so assolutamente nulla, nessuno mi ha comunicato niente. Temo che vogliono farmi fuori dall’assessorato alla sanità perchè sono scomodo per le tante vicende oscure che ho combattuto e denunciato. Vicende emblematiche compresa la difficile vertenza Villa Pini. Io non mi dimetto da assessore perchè non ho fatto nulla. La magistratura deve dire dove e quando ho preso un solo euro. Sono tranquillo e non devo nascondere nulla».
Non abbassa la guardia l’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni indagato per corruzione dalla procura di Pescara nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto per la ricostruzione della sede amministrativa della Asl dell’Aquila per la quale sono finiti in manette l’ex vicepresidente della Giunta regionale, Italo Mileti del Pdl e l’ex amministratore delegato di Fira servizi, Claudio D’Alesio.
Assessore Venturoni a suo carico c’è una ipotesi grave, quella di corruzione. Lei cosa replica?
«Non so cosa stanno facendo. Ho saputo da un amico del Veneto che aveva sentito un Tg nazionale che ero stato “arrestato”, ma io non ho ricevuto nulla. Nè un pezzo di carta e nemmeno sono stato sentito».
Di lei si parla nell’inchiesta come se avesse avuto una promessa di denaro che avrebbe accettato.
«Quando mai. Non ho ricevuto promesse e tantomeno avrei accettato. Qualcuno mi dimostri queste accuse, che ho preso un solo euro. Mi mostri una registrazione dove ci sono questi colloqui. Io voglio solo sapere di cosa mi si accusa».
L’accusa dei pm di Pescara appare chiara. Lei come assessore alla sanità avrebbe favorito la realizzazione di uffici amministrativi per la Asl dell’Aquila.
«Ho già spiegato che per la nuova sede degli uffici amministrativi della Asl dell’Aquila la cosa migliore da fare era svolgere una gara d’appalto. Non ho fatto trattative con nessuno».
Lei parla di appalti, ma si sono avviate queste procedure?
«Sollecitai io l’appalto ed ho ritrovato anche la lettera. Una missiva che come era prassi è stata affidata ai funzionari».
Si è sentito con il presidente Gianni Chiodi?
«Appena mi hanno detto che c’era questa notizia ci siamo sentiti. Ho ripetuto a Chiodi quello che ho detto ai giornali, ossia che di questa storia, tranne la proposta di gara d’appalto, non so nulla».
Dottor Venturoni lei che idea si è fatta?
«Io spero sempre di vivere in un paese civile. Se si viene accusati di qualcosa, allora credo bisogna sapere di cosa, almeno per difendersi».
Lei si dimetterà da assessore regionale alla sanità?
«Dimettermi? Non ho nessuna intezione di dimettermi. E’ una vita che denuncio il malaffare nella sanità in Abruzzo. Non lo dico a chiacchiere o per farmi pubblicità. Ho fatto osservazioni e denunce chiare nelle sedi politiche e alla magistratura. Mi sono preso delle responsabilità personali che ho pagato politicamente e caramente dal punto di vista economico. Tutto questo mi appare incredibile. Che qualcuno si informi, vada a vedere il mio curriculum».
Lei come si sente ora?
«Mortificato e amareggiato»
Non abbassa la guardia l’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni indagato per corruzione dalla procura di Pescara nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto per la ricostruzione della sede amministrativa della Asl dell’Aquila per la quale sono finiti in manette l’ex vicepresidente della Giunta regionale, Italo Mileti del Pdl e l’ex amministratore delegato di Fira servizi, Claudio D’Alesio.
Assessore Venturoni a suo carico c’è una ipotesi grave, quella di corruzione. Lei cosa replica?
«Non so cosa stanno facendo. Ho saputo da un amico del Veneto che aveva sentito un Tg nazionale che ero stato “arrestato”, ma io non ho ricevuto nulla. Nè un pezzo di carta e nemmeno sono stato sentito».
Di lei si parla nell’inchiesta come se avesse avuto una promessa di denaro che avrebbe accettato.
«Quando mai. Non ho ricevuto promesse e tantomeno avrei accettato. Qualcuno mi dimostri queste accuse, che ho preso un solo euro. Mi mostri una registrazione dove ci sono questi colloqui. Io voglio solo sapere di cosa mi si accusa».
L’accusa dei pm di Pescara appare chiara. Lei come assessore alla sanità avrebbe favorito la realizzazione di uffici amministrativi per la Asl dell’Aquila.
«Ho già spiegato che per la nuova sede degli uffici amministrativi della Asl dell’Aquila la cosa migliore da fare era svolgere una gara d’appalto. Non ho fatto trattative con nessuno».
Lei parla di appalti, ma si sono avviate queste procedure?
«Sollecitai io l’appalto ed ho ritrovato anche la lettera. Una missiva che come era prassi è stata affidata ai funzionari».
Si è sentito con il presidente Gianni Chiodi?
«Appena mi hanno detto che c’era questa notizia ci siamo sentiti. Ho ripetuto a Chiodi quello che ho detto ai giornali, ossia che di questa storia, tranne la proposta di gara d’appalto, non so nulla».
Dottor Venturoni lei che idea si è fatta?
«Io spero sempre di vivere in un paese civile. Se si viene accusati di qualcosa, allora credo bisogna sapere di cosa, almeno per difendersi».
Lei si dimetterà da assessore regionale alla sanità?
«Dimettermi? Non ho nessuna intezione di dimettermi. E’ una vita che denuncio il malaffare nella sanità in Abruzzo. Non lo dico a chiacchiere o per farmi pubblicità. Ho fatto osservazioni e denunce chiare nelle sedi politiche e alla magistratura. Mi sono preso delle responsabilità personali che ho pagato politicamente e caramente dal punto di vista economico. Tutto questo mi appare incredibile. Che qualcuno si informi, vada a vedere il mio curriculum».
Lei come si sente ora?
«Mortificato e amareggiato»