Ospedali da ridurre, Chiodi chiede due commissari

Il presidente dalla giunta dal ministro Fazio. Il Pd: basta tagli, i piccoli nosocomi vanno difesi.

PESCARA. «C’è grande disponibilità da parte del ministro della Salute nei confronti dell’Abruzzo per contribuire nell’azione di risanamento della sanità necessaria a fornire risposte certe ai cittadini». Lo ha detto il presidente Gianni Chiodi nel primo incontro ufficiale in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario nella Regione Abruzzo.
Chiodi è stato ieri a colloquio a Roma con il neo nominato ministro per la Salute, Ferruccio Fazio alla presenza dell’assessore regionale Lanfranco Venturoni.
Chiodi ha chiesto con urgenza che il Consiglio dei ministri nomini due sub commissari che lo possano coadiuvare nell’attuazione del piano di ristrutturazione e nella gestione dei rapporti con la sanità privata.

Sul taglio degli ospedali e sull’accorpamento delle Asl, levata di scudi del Pd che chiedono chiarimenti al presidente della giunta Chiodi e all’assessore alla sanità Venturoni. Le iniziative sono del consigliere regionale Caramanico e del vice presiente del Consiglio, D’Amico.
Franco Caramanico ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Gianni Chiodi, neo commissario alla sanità, per scongiurare la chiusura dell’ospedale di Guardiagrele alla luce delle ultime dichiarazioni in tal senso rilasciate dal Commissario Gino Redigolo, fino a qualche giorno fa responsabile della sanità regionale. Nella missiva Caramanico chiarisce che «quando si parla di debito sanitario si fa sempre riferimento ai piccoli ospedali». «E invece i conti dimostrano che il risparmio che si potrebbe ottenere dismettendo i piccoli ospedali sarebbe minimo.

D’altro canto il Piano di rientro del debito sanitario sta producendo i suoi effetti, senza ulteriori manovre: il disavanzo della sanità é passato da 163 milioni di euro del 2007 a 67 milioni del 2009, superando tutte le previsioni». «I piccoli ospedali che, come certificano i più accreditati studi internazionali, sono i più efficienti, hanno la funzione di servire il territorio e decongestionare i grandi poli ospedalieri».

La lettera si conclude con un invito a Chiodi a a visitare l’ospedale di Guardiagrele. «Solo così», conclude Caramanico «potrà rendersi conto del grave errore che farebbe decidendo la sua chiusura». Anche il vice presidente del Consiglio regionale Giovanni D’Amico ha inviato una lettera urgente al presidente della Commissione bilancio presieduta dal consigliere Nasuti perché chiami l’assessore Venturoni a riferire su l’intenzione di prorogare al 31 marzo 2010 il termine per l’accorpamento delle ASL delle province dell’Aquila e Chieti. «Da notizie di stampa», scrive D’Amico «rilevo che la Giunta intende prorogare al 31 marzo 2010 il termine per l’accorpamento delle Asl delle province dell’Aquila e Chieti.

Ho chiesto al Presidente della Commissione Bilancio Nasuti di ascoltare nell’attuale sessione di bilancio, l’assessore Venturoni perché riferisca sulla veridicità della notizia. Se rispondesse a vero non si può non cogliere una forte contraddizione nell’opera della Giunta regionale»