CORONAVIRUS
Per l'Iss il rischio è ancora alto: l'Abruzzo resta in arancione
Nonostante gli indicatori da zona gialla, nessun cambio di fascia. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità siamo tra le Regioni con il monitoraggio incompleto
PESCARA. L'Abruzzo resta in zona arancione. Nonostante gli indicatori permettano il ritorno in area gialla, il monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute conferma la permanenza in arancione, non tanto per i numeri dell'emergenza, quanto, piuttosto, per quelle che nel report vengono definite come «allerte relative alla resilienza dei servizi sanitari territoriali». In altre parole, la capacità di monitoraggio e di comunicazione dei dati.
In quello settimanale, relativo al periodo 24-30 gennaio e aggiornato al 3 febbraio, la classificazione complessiva di rischio dell'Abruzzo viene giudicata "non valutabile" e quindi "equiparata a rischio alto". All'origine delle criticità c'è la qualità dei dati forniti, in alcuni casi al di sotto delle soglie richieste. Ne consegue che la valutazione degli indicatori è "resa meno affidabile".
Anche la stima dell'indice Rt, che scende a 0.74, è da considerarsi poco attendibile in quanto la completezza dei dati è "al di sotto della soglia di qualità prevista". Il monitoraggio, in ogni caso, rileva una riduzione dei nuovi casi settimanali, a conferma del trend in miglioramento, seppure a fronte di un aumento dei focolai.
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