Pescara, inchiesta La City: in 12 a processo
Abuso edilizio per la nuova sede della Regione: imputati costruttori e dirigenti pubblici. Escono dall'inchiesta l'ex sindaco e il capogruppo FI
PESCARA. Dodici rinvii a giudizio e assolti «perchè il fatto non sussiste» l'ex sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, di Forza Italia, e il capogruppo comunale dello stesso partito Marcello Antonelli. I due erano accusati di concorso in abuso d'ufficio e sono stati giudicati con il rito abbreviato nell'ambito del procedimento nato dall'inchiesta La City, sulle presunte irregolarità nella procedura che avrebbe dovuto portare alla realizzazione dei nuovi uffici della Regione Abruzzo a Pescara.
Il giudice dell'udienza preliminare (Gup) del tribunale Gianluca Sarandrea ha invece rinviato a giudizio gli altri 12 imputati, che saranno giudicati con il rito ordinario dal tribunale collegiale di Pescara, davanti al quale compariranno per la prima udienza l'8 maggio. A processo, sempre con l'accusa di abuso edilizio, l'imprenditore Marco Sciarra, legale rappresentante della società Iniziative Immobiliari Abruzzese; l'amministratore unico della società Imar Costruzioni, il costruttore Giovanni Pagliarone; il direttore dei lavori per le opere strutturali, l'ingegnere Carlo Galimberti; il direttore dei lavori architettonici, l'architetto Mario D'Urbano. Fra gli imputati anche una serie di dirigenti della Regione e del Comune di Pescara: Antonio Sorgi, Carla Mannetti (oggi assessore al Comune dell'Aquila), Gaetano Silverii, Emilia Fino, Pierluigi Caputi, Gaetano Pepe, Lanfranco Chiavaroli, Enrico Iacomini. Il pm Anna Rita Mantini aveva chiesto condanne a 8 mesi per Mascia e Antonelli.