Piccoli Comuni contro i parlamentari

A Perano l'attacco del presidente nazionale. Di Stefano se ne va: nessuna polemica
PERANO. «Sentiremo solo i rappresentanti locali, quelli che riterremo più vicini alle nostre battaglie». Franca Biglio ha messo subito le carte in tavola. Sindaco indipendente di Marsaglia, un comune di appena 299 abitanti in provincia di Cuneo, Biglio ieri era a Perano come presidente nazionale dell'Anpci (Associazione nazionale dei piccoli comuni d'Italia) che, da ieri celebra nel centro della provincia di Chieti, la sua dodicesima assemblea nazionale. Che la riunione non dovesse incanalarsi lungo la solita routine, si intuiva dall'intestazione dei prestampati con le richieste d'intervento al dibattito: «Vendiamo cara la pelle! I Sindaci dei piccoli comuni e la manovra d'agosto».
La manovra d'agosto del governo, o meglio l'articolo 16 del decreto legge 138, che ha lo scopo di ridurre i costi della politica, dispone la soppressione e l'accorpamento dei piccoli comuni, quelli con meno di mille abitanti. In Abruzzo sono 105. I sindaci di alcuni di questi borghi erano lì, ieri mattina, fra le scene di cavalieri e battaglie medievali che decorano le pareti del salone dell'hotel Il Castello. Ed è lì che dopo il saluto del sindaco di Perano, Gianni Bellisario, Franca Biglio ha sollecitato alla resistenza i suoi colleghi, puntando il dito contro i parlamentari, colpevoli, secondo lei, di non aver difeso le piccole autonomie minacciate dalla manovra.
«Come si sono permessi», ha detto il presidente dell'Anpci, «di pensare di cancellare i piccoli comuni. Dovranno passare sui nostri cadaveri. Mi vergogno di dire che la civiltà e la democrazia non ci sono più».
«Questa non è la nostra Repubblica», ha aggiunto, «ma uno Stato che ci sottopone a interminabili vessazioni, questa non è la nostra Italia ma è l'Italia degli egoismi. Oggi da Perano o si sensibilizza chi ci governa o si muore».
In un anno, ha detto ancora Biglio, per le spese mediche integrative i parlamentari (e loro familiari) hanno speso 10milioni 117mila euro compreso le spese per sedute di psicoterapia: «Se fossero seguiti dai Centri di igiene mentale, farebbero meno nefandezze. Cari parlamentari, iniziate a dare il buon esempio e noi vi seguiremo».
Di parlamentari presenti, c'era il solo Fabrizio Di Stefano, senatore e vice coordinatore regionale del Pdl. Che si è alzato e se ne è andato. In segno di protesta, secondo alcuni dei politici presenti. C'erano fra gli altri il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano, l'assessore regionale Luigi De Fanis, e i consiglieri Emilio Nasuti, Antonio Menna e Antonio Prospero, che hanno manifestato la loro solidarietà ai sindaci dei piccoli comuni. «Anche se», ha sottolineato Nasuti, «bisogna stare attenti a non alzare l'asticella dell'antipolitica perché in quest'assemblea siamo tutti politici».
Di Stefano, da parte sua, nega ogni intenzione polemica nella sua scelta di abbandonare la manifestazione. «Sono andato via quando ho sentito che i parlamentari non avrebbero potuto parlare in mattinata», racconta il senatore di Tollo. «Allora, siccome avevo altri impegni, mi sono detto che sarei tornato in serata e allora avrei parlato. Poi la stessa Biglio, mentre andavo via, è venuta a chiedermi di parlare».
«La mia posizione sull'accorpamento dei piccoli comuni è chiara. Tutte queste filippiche contro i cosiddetti costi della politica hanno indotto il legislatore a fare scelte sbagliate. Perché il risparmio che si realizza con la soppressione di consigli comunali e assessorati dei piccoli comuni è minimo, e perché i piccoli comuni mandano un messaggio identitario che aiuta a vincere la sfida che ci pone il mondo globalizzato. Dall'altro lato, però, non si puo pensare di continuare a spendere e spandere come in passato. Ci sono esempi di sperpero di denaro come quello delle cinque strutture turistiche di altrettanti comuni che si affacciano sul lago di Bomba».
La manovra d'agosto del governo, o meglio l'articolo 16 del decreto legge 138, che ha lo scopo di ridurre i costi della politica, dispone la soppressione e l'accorpamento dei piccoli comuni, quelli con meno di mille abitanti. In Abruzzo sono 105. I sindaci di alcuni di questi borghi erano lì, ieri mattina, fra le scene di cavalieri e battaglie medievali che decorano le pareti del salone dell'hotel Il Castello. Ed è lì che dopo il saluto del sindaco di Perano, Gianni Bellisario, Franca Biglio ha sollecitato alla resistenza i suoi colleghi, puntando il dito contro i parlamentari, colpevoli, secondo lei, di non aver difeso le piccole autonomie minacciate dalla manovra.
«Come si sono permessi», ha detto il presidente dell'Anpci, «di pensare di cancellare i piccoli comuni. Dovranno passare sui nostri cadaveri. Mi vergogno di dire che la civiltà e la democrazia non ci sono più».
«Questa non è la nostra Repubblica», ha aggiunto, «ma uno Stato che ci sottopone a interminabili vessazioni, questa non è la nostra Italia ma è l'Italia degli egoismi. Oggi da Perano o si sensibilizza chi ci governa o si muore».
In un anno, ha detto ancora Biglio, per le spese mediche integrative i parlamentari (e loro familiari) hanno speso 10milioni 117mila euro compreso le spese per sedute di psicoterapia: «Se fossero seguiti dai Centri di igiene mentale, farebbero meno nefandezze. Cari parlamentari, iniziate a dare il buon esempio e noi vi seguiremo».
Di parlamentari presenti, c'era il solo Fabrizio Di Stefano, senatore e vice coordinatore regionale del Pdl. Che si è alzato e se ne è andato. In segno di protesta, secondo alcuni dei politici presenti. C'erano fra gli altri il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano, l'assessore regionale Luigi De Fanis, e i consiglieri Emilio Nasuti, Antonio Menna e Antonio Prospero, che hanno manifestato la loro solidarietà ai sindaci dei piccoli comuni. «Anche se», ha sottolineato Nasuti, «bisogna stare attenti a non alzare l'asticella dell'antipolitica perché in quest'assemblea siamo tutti politici».
Di Stefano, da parte sua, nega ogni intenzione polemica nella sua scelta di abbandonare la manifestazione. «Sono andato via quando ho sentito che i parlamentari non avrebbero potuto parlare in mattinata», racconta il senatore di Tollo. «Allora, siccome avevo altri impegni, mi sono detto che sarei tornato in serata e allora avrei parlato. Poi la stessa Biglio, mentre andavo via, è venuta a chiedermi di parlare».
«La mia posizione sull'accorpamento dei piccoli comuni è chiara. Tutte queste filippiche contro i cosiddetti costi della politica hanno indotto il legislatore a fare scelte sbagliate. Perché il risparmio che si realizza con la soppressione di consigli comunali e assessorati dei piccoli comuni è minimo, e perché i piccoli comuni mandano un messaggio identitario che aiuta a vincere la sfida che ci pone il mondo globalizzato. Dall'altro lato, però, non si puo pensare di continuare a spendere e spandere come in passato. Ci sono esempi di sperpero di denaro come quello delle cinque strutture turistiche di altrettanti comuni che si affacciano sul lago di Bomba».
(Ha collaborato Matteo Del Nobile)
© RIPRODUZIONE RISERVATA