Prima spiaggia libera per i disabili

21 Agosto 2009

Passerella fino al mare, raddoppiati i parcheggi riservati sulla riviera. Ferrante: "Così la città fa scuola in Abruzzo". Gelsumini: "Più turismo con l’arenile accessibile"

MONTESILVANO. «Questa volta Montesilvano fa scuola, ecco la prima spiaggia libera d’Abruzzo senza barriere architettoniche». Claudio Ferrante, responsabile dell’ufficio Disabili, presenta a Camillo Gelsumini (Uildm) la passerella che rade al suolo gli ostacoli. Mare senza barriere è il progetto del Comune per consentire ai cittadini e ai turisti di disabili di vivere la spiaggia.

Mentre taglia il nastro della passerella, 52 metri di lastre di cemento poggiate sulla sabbia, Claudio Ferrante racconta: «Una giornata così racchiude un’estate all’insegna dell’abbattimento delle barriere architettoniche». Parla così Ferrante anche perché, sulla riviera, i parcheggi per i disabili sono raddoppiati passando da 18 a 36: «Ben oltre ciò che la normativa impone», fa notare. Il Comune, inoltre, ha stanziato 10 mila euro per spingere i balneatori ad acquistare le sedie Job, carrozzelle speciali per consentire ai disabili di fare il bagno. La passerella sulla spiaggia libera tra via L’Aquila e via Marinelli, tra gli stabilimenti Bagni Bruno e Sabbia d’Oro, «è un passo avanti per consentire a tutti di vivere il mare. Questo», dice l’assessore al Demanio e all’Urbanistica Mimmo Di Giacomo, «è un segno di civiltà».

Grazie alla passerella, i disabili sono in grado di raggiungere la battigia in autonomia. Alla fine, c’è anche un’area di sosta di venti metri quadri ombreggiata da due palme. Grazie a una corda che percorre tutta la passerella, anche gli ipovedenti sono in grado di orientarsi. «Un esempio da imitare su tutta la costa abruzzese», assicura il presidente del consiglio e assessore provinciale alle Politiche sociali Valter Cozzi. «Soddisfa di più inaugurare la prima spiaggia libera a misura dei disabili che avviare i lavori di una grande opera», afferma il sindaco Pasquale Cordoma in prima linea per sfrattare le moto dal marciapiedi del lungomare per tutelare i disabili.

«La battaglia per liberare i marciapiedi della riviera dalle moto? La rifarei cento volte. È una vittoria di tutta la città, una città che rende tutti uguali», assicura Cordoma. Camillo Gelsumini, disabile dell’Uildm, dalla sua sedia a rotelle, la vede così: «A Montesilvano è in atto una rivoluzione. La prima battaglia da vincere è entrare nelle teste di chi decide per fargli capire che una città senza barriere architettoniche è anche un’attrattiva turistica».