L'EDITORIALE

Ricordare gli angeli di Rigopiano è un dovere di tutti

Un anno dopo è doveroso mantenere alta l'attenzione verso la tragedia e far sì che il ricordo delle vittime resti impresso nella memoria collettiva

Oggi l'Abruzzo rivive il dolore della terribile sera del 18 gennaio 2017. E' un ricordo che non sparirà. La tragedia dei 29 angeli di Rigopiano ha sconvolto la nostra regione: non dimenticarla è un dovere di tutti.

Siamo stati tra i primi, quel 18 gennaio, a cercare di salire sulla strada verso il resort travolto dalla valanga. I nostri giornalisti hanno costituito un avamposto dell'informazione, ore drammatiche vissute su quella via maledetta insieme ai soccorritori. E oggi, dopo 12 mesi, vogliamo rievocare i momenti di dolore con un inserto di otto pagine all'interno del giornale e con un libro, "Rigopiano vite spezzate", di Simona De Leonardis, la nostra cronista che ha seguito la tragedia in tutte le sue fasi, stando a contatto con i familiari delle vittime e prestando la massima attenzione agli sviluppi dell’inchiesta. Un anno dopo è ancora più doveroso mantenere alta l'attenzione verso la tragedia e far sì che il ricordo delle vittime resti impresso nella memoria collettiva. Così come è importante che la verità venga a galla, individuando con chiarezza le responsabilità a tutti i livelli. E in questa chiave accogliamo con soddisfazione la notizia dell’incontro di lunedì dei parenti delle vittime con il presidente Mattarella. «Mai più» titolammo in quei giorni quando la sciagura mise a nudo le debolezze del sistema-Protezione Civile. Ricordare ogni anno è il nostro impegno perché non si ripeta mai più.

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