«Rischio rincari dei pedaggi su A24 e A25»
Interrogazione di Tancredi al ministro Delrio «Risorse insufficienti per la messa in sicurezza»
ROMA. L’obiettivo è scongiurare che «i costi della messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25 ricadano sugli utenti» per effetto di «un ingiusto aumento delle tariffe». Interventi per i quali «occorrono 169,4 milioni di euro» mentre «ne sono stati individuati solo 111,7». Senza contare la spinosa questione della «titolarità del canone concessorio» versato da Strada dei Parchi, la società che gestisce le due arterie abruzzesi. Somme che, in base alla manovrina licenziata nei giorni scorsi dal Parlamento, vanno considerate «di spettanza di Anas spa». Tutte questioni sulle quali, il deputato di Alternativa popolare, Paolo Tancredi, ha chiesto conto al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, con un’interrogazione che il Centro ha potuto visionare.
La questione è nota. E riguarda gli interventi antiscalinamento sui viadotti della Roma-Pescara e della Roma-L’Aquila-Teramo per effetto dei terremoti di agosto e ottobre 2016. E per i quali la concessionaria Strada dei Parchi, «ha segnalato l’urgenza» per l’«adeguamento sismico delle tratte per scongiurare che ulteriori scosse, anche di lieve entità, possano provocare dislivelli nella pavimentazione dei viadotti». Sarebbero, infatti, «più di un centinaio i viadotti a rischio e il costo per la loro messa in sicurezza si attesta», stando alle stime dello stesso ministero delle Infrastrutture e trasporti (Mit), «al complessivo importo di euro 169.456.289,05, corrispondente a poco più di tre rate annuali del corrispettivo di concessione». Per finanziare gli interventi «la concessionaria ha reso disponibili i canoni concessori già accantonati relativi alle annualità 2015 e 2016». Ma sulla titolarità di tali canoni, ricorda Tancredi, «grava una controversia in sede civile». Anas ha infatti «agito in giudizio per esigere il pagamento dei canoni dovuti da Strada dei Parchi». Ma il Tribunale civile, si legge nell’interrogazione, «ha, per ben due volte, stabilito che a seguito del trasferimento delle funzioni di vigilanza e controllo sui concessionari autostradali da Anas al Mit», proprio il ministero debba «considerarsi a tutti gli effetti subentrato anche nella titolarità delle relative situazioni debitorie e creditorie». Insomma, per il Tribunale «il complesso delle obbligazioni sorte a partire dal 1° ottobre 2012» sono di «esclusiva titolarità del Mit».
Una decisione che, come osserva ancora Tancredi, «si pone però in contrasto con quanto previsto» dalla manovrina che, al contrario, «attribuisce ad Anas la titolarità di tali canoni concessori». Prevedendo, per altro, «un importo di euro 111.720.000,00, insufficiente all’attuazione del Piano di messa in sicurezza originario». Ma, rincara il deputato teramano, «secondo quanto segnalato anche dal Codacons», in caso di «mancata approvazione del Piano economico finanziario (Pef) indispensabile per sbloccare i fondi, il finanziamento degli interventi potrebbe essere operato tramite l’aumento delle tariffe autostradali e il conseguente intollerabile aggravio dei costi per gli utenti». Un rischio che Tancredi esorta il governo a scongiurare. Chiedendo al ministro Delrio come intenda muoversi per «reperire le risorse mancanti» (la differenza tra i 169,4 milioni necessari e i 111,7 stanziati) per evitare che a pagare il conto, alla fine della fiera, siano ancora una volta gli utenti. Soprattutto quelli abruzzesi.
La questione è nota. E riguarda gli interventi antiscalinamento sui viadotti della Roma-Pescara e della Roma-L’Aquila-Teramo per effetto dei terremoti di agosto e ottobre 2016. E per i quali la concessionaria Strada dei Parchi, «ha segnalato l’urgenza» per l’«adeguamento sismico delle tratte per scongiurare che ulteriori scosse, anche di lieve entità, possano provocare dislivelli nella pavimentazione dei viadotti». Sarebbero, infatti, «più di un centinaio i viadotti a rischio e il costo per la loro messa in sicurezza si attesta», stando alle stime dello stesso ministero delle Infrastrutture e trasporti (Mit), «al complessivo importo di euro 169.456.289,05, corrispondente a poco più di tre rate annuali del corrispettivo di concessione». Per finanziare gli interventi «la concessionaria ha reso disponibili i canoni concessori già accantonati relativi alle annualità 2015 e 2016». Ma sulla titolarità di tali canoni, ricorda Tancredi, «grava una controversia in sede civile». Anas ha infatti «agito in giudizio per esigere il pagamento dei canoni dovuti da Strada dei Parchi». Ma il Tribunale civile, si legge nell’interrogazione, «ha, per ben due volte, stabilito che a seguito del trasferimento delle funzioni di vigilanza e controllo sui concessionari autostradali da Anas al Mit», proprio il ministero debba «considerarsi a tutti gli effetti subentrato anche nella titolarità delle relative situazioni debitorie e creditorie». Insomma, per il Tribunale «il complesso delle obbligazioni sorte a partire dal 1° ottobre 2012» sono di «esclusiva titolarità del Mit».
Una decisione che, come osserva ancora Tancredi, «si pone però in contrasto con quanto previsto» dalla manovrina che, al contrario, «attribuisce ad Anas la titolarità di tali canoni concessori». Prevedendo, per altro, «un importo di euro 111.720.000,00, insufficiente all’attuazione del Piano di messa in sicurezza originario». Ma, rincara il deputato teramano, «secondo quanto segnalato anche dal Codacons», in caso di «mancata approvazione del Piano economico finanziario (Pef) indispensabile per sbloccare i fondi, il finanziamento degli interventi potrebbe essere operato tramite l’aumento delle tariffe autostradali e il conseguente intollerabile aggravio dei costi per gli utenti». Un rischio che Tancredi esorta il governo a scongiurare. Chiedendo al ministro Delrio come intenda muoversi per «reperire le risorse mancanti» (la differenza tra i 169,4 milioni necessari e i 111,7 stanziati) per evitare che a pagare il conto, alla fine della fiera, siano ancora una volta gli utenti. Soprattutto quelli abruzzesi.