CEPAGATTI
Rogo Isolbit, Arta: emergenza rientrata. Si cercano conferme all'ipotesi dolosa / VIDEO
Tranquillizzano i primi dati sugli inquinanti nell'aria in attesa delle verifiche di laboratorio. Il Wwf attacca: "Poche centraline, dagli incendi del 2008 non è cambiato nulla"
PESCARA. "Superate le condizioni che hanno consigliato l'adozione di provvedimenti per limitare l'esposizione della popolazione agli inquinanti prodotti dall'incendio". Così l'Arta Abruzzo certifica il rientro dall'emergenza che, ieri mattina, 5 gennaio, aveva destato grande preoccupazione in diversi centri della Val Pescara e a Chieti per il rogo di materiali plastici che si è sviluppato nella notte all'interno dell'azienda Isolbit, a Villanova di Cepagatti. Un incendio su cui di dovrà ancora fare piena luce, senza escludere l'ipotesi del dolo che è tra l'altro quella sospettata dai proprietari del sito aziendale.
I tecnici dell'agenzia regionale per l'Ambiente hanno eseguito misurazioni degli inquinanti sia in prossimità dell'incendio, le cui cause sono ancora da chiarire, sia nelle zone abitate poste nella direzione dei fumi: via Pignatelli, a Villanova di Cepagatti, il punto in cui è divampato il rogo; contrada Buccieri di Cepagatti; Santa Teresa di Spoltore; località Selvaiezzi, Chieti.
"Anche grazie alle condizioni climatiche favorevoli, che hanno favorito la dispersione dei fumi" affermano il direttore del distretto Arta, Giovanna Mancinelli, e il direttore generale, Francesco Chiavaroli, " solo in prossimità dell'incendio sono state rilevate concentrazioni misurabili di inquinanti". Sono stati inoltre effettuati campionamenti di sacche d'aria che saranno consegnate al distretto di Pescara per le analisi di laboratorio.
"Alle 13" riprendono i tecnici Arta "quando l'incendio era in fase avanzata di spegnimento, sono stati controllati i dati rilevati dalla rete regionale della qualità dell'aria (centraline di Chieti Scalo, Cepagatti e Pescara-via Firenze) per gli inquinanti misurati che possono formarsi in concomitanza degli incendi (benzene, toluene e xileni). I dati rilevati non hanno evidenziato variazioni significative rispetto ai valori riscontrati nella giornata precedente".
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Ma a interrogarsi sull'ennesimo episodio che mette a nudo la grande fragilità della Val Pescara in tema di inquinamento ambientale è il Wwf Chieti-Pescara. "Chieti non ha centraline sufficienti", affermano gli ambientalisti, "dal 2008, chiediamo inascoltati sempre le stesse cose». L'intervento del Wwf scaturisce anche dalle parole del sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, che che, dalla sua pagina Facebook, mentre il rogo era ain corso, ha invitato la popolazione a tenere chiuse le finestre in via precauzionale. Secondo il Wwf, «è inconcepibile che Chieti non abbia un adeguato numero di centraline funzionanti per rilevare la qualità dell'aria, e ne servono sia nella vallata che nell'area collinare, con dati costantemente rilevati e messi a disposizione del cittadini. Non bastano" proseguono gli ambientalisti "quella di Cepagatti e quella della scuola Antonelli, l'unica di Chieti che oggi risulta in funzione e che avrebbe dovuto rilevare solo la qualità di fondo dell'aria per avere un riferimento di base per le altre centraline tuttora inattive. In ogni caso" commenta Nicoletta Di Francesco, presidente de Wwf Chieti-Pescara, "proprio quella della Antonelli rilevava già il 2 gennaio, quindi prima delle fiamme, qualità scarsa con la presenza di 29 microgrammi per metro cubo di polveri sottili, in particolare PM 2,5».
Quanto all'incendio di Villanova, «ogni informazione utile dev'essere immediatamente condivisa con la cittadinanza che non può essere tenuta all'oscuro di dati che riguardano la salute e il benessere di tutti. Ed è necessario che da oggi in poi tutte le aziende che si occupano di rifiuti vengano periodicamente ispezionate a sorpresa per verificare il rispetto pieno delle normative sulla sicurezza e sulle emissioni. Dicevamo le stesse cose nel 2008" prosegue Di Francesco "quando si sono ripetuti diversi incendi in un breve lasso di tempo. Sono trascorsi 12 anni e la situazione è sempre la stessa. Non ci stancheremo di chiedere una diversa attenzione per i controlli, ma sarebbe ora che la politica si stancasse invece della sua sostanziale e ormai decennale inerzia: non basta comprare le centraline, bisogna attivarle e seguirne le indicazioni. La Val Pescara è zona rossa per la qualità dell'aria che risulta scadente o al più mediocre. Non basta prenderne atto, occorre agire».
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