Ronde, D'Amico accusa l'assessore Masci"Annuncia i corsi ma non ci sono soldi"
Una delibera blocca il piano di formazione dei volontari per la sicurezza. Secondo il vice presidente del Consiglio regionale, quello di Masci sarebbe un "bluff"
PESCARA. «L’assessore Carlo Masci parla di istituzione delle ronde, ma non ha i soldi nemmeno per i vigili urbani. E’ la solita politica del Pdl che sceglie l’annuncio mentre nella sostanza accade il contrario». Giovanni D’Amico, Pd, vice presidente del Consiglio regionale, ironizza.
Pochi giorni fa, l’assessore al bilancio e agli Enti locali a cui compete la formazione degli organi di polizia municipale aveva annunciato che Regione avrebbe sostenuto i corsi per i volontari delle future ronde abruzzesi. Una iniziativa su cui Masci puntava. La Regione Abruzzo si sarebbe fatta secondo il piano a sostegno degli «osservatori volontari» promotore diretto di un provvedimento che finora ha trovato pochi consensi e sollevato molte critiche. I volontari abruzzesi dovrebbero affiancare i circa 1300 uomini delle polizie locali attivi nei comuni della regione, con il compito di segnalare alle forze dell’ordine «eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana o situazioni di disagio sociale».
Per fare questo i volontari dovevao però seguire un corso di formazione ma ora si scopre che non ci sono soldi nè per loro e nemmeno per i vigli urbani che sono chiamati, dopo il decreto del ministro Maroni a svolgere nuove funzioni.
La delibera approvata in giunta il 5 ottobre scorso parla chiaro: la Regione non ha soldi sia per le attività di «Formazione per gli “osservatori volontari”» e sia per ccoprire le speese «per la realizzazione dei Corsi per operatori di polizia locale», in quanto recita la delibera «è stato previsto uno stanziamento assolutamente insufficiente all’attuazione del programma». Così i tanto auspicati e richiesti corsi per ronde e vigili per ora andranno in soffitta. «L’attività formativa sarà ddifferita dal 2009 al 2010», puntualizza la delibera.
«Che l’assessore annunci la formazione per i volontari ma non abbia risorse per la polizia locale mi pare una scelta di bella immagina ma di poca sostanza concreta», prosegue Giovanni D’Amico, «mentre la nuova legge sulla sicurezza richiede una forte preparazione della polizia locale che è chiamata a compiti più diretti sulla vigilanza e controllo della legalità. Tanto più che con la legge Maroni viene data ai sindaci un potere di ordinanza. I primi cittadini possono procedere in prima persona e l’esecuzione delle ordinanze viene affidata ai vigili urbani che dovrebbero assumere nuovi compiti ed essere formati per questo».
Pochi giorni fa, l’assessore al bilancio e agli Enti locali a cui compete la formazione degli organi di polizia municipale aveva annunciato che Regione avrebbe sostenuto i corsi per i volontari delle future ronde abruzzesi. Una iniziativa su cui Masci puntava. La Regione Abruzzo si sarebbe fatta secondo il piano a sostegno degli «osservatori volontari» promotore diretto di un provvedimento che finora ha trovato pochi consensi e sollevato molte critiche. I volontari abruzzesi dovrebbero affiancare i circa 1300 uomini delle polizie locali attivi nei comuni della regione, con il compito di segnalare alle forze dell’ordine «eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana o situazioni di disagio sociale».
Per fare questo i volontari dovevao però seguire un corso di formazione ma ora si scopre che non ci sono soldi nè per loro e nemmeno per i vigli urbani che sono chiamati, dopo il decreto del ministro Maroni a svolgere nuove funzioni.
La delibera approvata in giunta il 5 ottobre scorso parla chiaro: la Regione non ha soldi sia per le attività di «Formazione per gli “osservatori volontari”» e sia per ccoprire le speese «per la realizzazione dei Corsi per operatori di polizia locale», in quanto recita la delibera «è stato previsto uno stanziamento assolutamente insufficiente all’attuazione del programma». Così i tanto auspicati e richiesti corsi per ronde e vigili per ora andranno in soffitta. «L’attività formativa sarà ddifferita dal 2009 al 2010», puntualizza la delibera.
«Che l’assessore annunci la formazione per i volontari ma non abbia risorse per la polizia locale mi pare una scelta di bella immagina ma di poca sostanza concreta», prosegue Giovanni D’Amico, «mentre la nuova legge sulla sicurezza richiede una forte preparazione della polizia locale che è chiamata a compiti più diretti sulla vigilanza e controllo della legalità. Tanto più che con la legge Maroni viene data ai sindaci un potere di ordinanza. I primi cittadini possono procedere in prima persona e l’esecuzione delle ordinanze viene affidata ai vigili urbani che dovrebbero assumere nuovi compiti ed essere formati per questo».