Scibilia indagato, la Gis gelati non riapre

Ferie finite ma i cancelli restano chiusi in piena inchiesta su Oliveri e il suocero
MOSCIANO. La Gis, fabbrica di gelati di Pietro Scibilia, ieri non ha riaperto dopo chiusura per ferie. L'allarme è stato dato dagli operai, preoccupati per la mancata ripresa dell'attività produttiva dell'azienda, scossa di riflesso dall'inchiesta che ha visto finire agli arresti domiciliari Antonio Oliveri titolare fra l'altro dell'Adriaoli di Mosciano. Oliveri - ex vice presidente del Pescara calcio - è genero di Scibilia anche lui indagato nella stessa inchiesta. L'inchiesta della procura di Palmi postula una mega truffa allo Stato e all'Unione europea che sarebbe stata compiuta, negli anni dal 1996 al 2005 e ottenendo indebitamente circa 14 milioni di finanziamenti pubblici, dalle imprese del gruppo Oliveri.
STIPENDI BLOCCATI. Da giorni la Gis naviga in acque agitate. L'ottantina di dipendenti - una quindicina a tempo indeterminato, il resto stagionali - non ha ricevuto gli stipendi di giugno, luglio e la quattordicesima. In un incontro con i sindacati Scibilia ha affermato che la Gis risente del sequestro dell'Adriaoli perchè a questa azienda è affidata la commercializzazione dei prodotti Gis, per cui è bloccata parte dell'attività dell'azienda di gelati. Una situazione che secondo Scibilia si ripercuote anche sul mancato pagamento degli stipendi, visto che l'Adriaoli deve alla Gis circa 3 milioni di euro e i conti correnti sono sequestrati. L'AZIENDA CHIUSA. L'ultima puntata della storia si è consumata ieri, quando la Gis avrebbe dovuto riaprire. Ma i cancelli sono rimasti chiusi. I dipendenti sono in allarme. «Ho due figli e non pago l'affitto da tre mesi: il padrone di casa mi ha detto che mi sfratta», esordisce angosciato un operaio, «viviamo nell'incertezza totale, non sappiamo nemmeno quando e se si tornerà a lavorare. Come me molti altri sono sul lastrico per il mancato pagamento degli stipendi, eppure la produzione fino a qualche giorno fa è andata alla grande. Da maggio abbiamo lavorato spesso anche di notte ed era un via vai di camion pieni di merce».
IL SINDACATO. La situazione preoccupa anche la Flai Cgil, che sta seguendo la vertenza. «Presumiamo che la produzione riprenda la prossima settimana, ma è un auspicio», commenta Corrado Peracchia, segretario provinciale della Flai «in quanto l'azienda non ci ha comunicato niente». La Cgil ieri ha fatto partire una richiesta di convocazione urgente della Gis e dell'Adriaoli in Provincia. «Dobbiamo fare chiarezza sull'attuale situazione e sulle prospettive delle aziende in questione», spiega il sindacalista, «questo stop non ci fa stare tranquilli, non sappiamo come deve essere intepretato».
Un altro elemento d'incertezza riguarda gli stagionali: molti contratti scadono il 31 agosto e non si sa se per quella data la Gis riaprirà. «Il timore per questi lavoratori, che hanno un monte ferie ridotto, è che usate tutte le ferie, non lavorando rischiano di non essere pagati. Ma se questo dovesse succedere faremo in modo che l'azienda si faccia carico di quello che è un onere contrattuale. In sostanza diremo: o mi paghi o chiedi la cassa integrazione». Peracchia conclude: «Se la prossima settimana non ripartirà la produzione e la Gis non darà segni di vita - anche sugli arretrati - prenderemo posizioni forti».
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