Tagli ai piccoli ospedali Opposizione e comitati contro il piano Venturoni
Proteste a Pescina e Tagliacozzo L’Italia dei Valori: mortificato il ruolo del Consiglio regionale.
PESCARA. L’opposizione prepara l’offensiva contro il piano di riordino degli ospedali pubblici anticipato ieri dall’assessore Lanfranco Venturoni. Stanno per partire una decina di interpellanze. L’Italia dei Valori denuncia l’«ennesima mortificazione» subita dal consiglio regionale «che si trova davanti al fatto compiuto». Protesta il Pd. A Pescina si riuniscono i comitati di difesa dei piccoli ospedali. Ma Venturoni intende andare avanti in tempi rapidi.
L’assessore alla sanità ha confermato che entro l’anno intende portare a termine la riconversione di cinque piccoli ospedali: Tagliacozzo, Pescina, Gissi, Casoli, Guardiagrele in strutture per lungodegenti. Nel frattempo partiranno le richieste di autorizzazione per la costruzione di 5 nuovi ospedali a Sulmona, Avezzano, Lanciano, Vasto, Giulianova. Terminati i quali saranno riconvertiti anche gli ospedali di Ortona e Atessa.
Per quanto riguarda poi la distribuzione generale dei posti letto, che dovrà essere stabilita dal nuovo piano sanitario, la Regione sta aspettando i dati della Agenas, l’agenzia del ministero che monitora la sanità delle regioni.
Le notizie sull’accelerazione dei tempi della riconversione ha spinto i comitati di difesa degli ospedali di Pescina e Tagliacozzo a riunirsi ieri sera per decidere nuove iniziative di lotta (da due mesi i rappresentanti dei comitati si incatenano a turno davanti all’ospedale di Pescina).
Sempre ieri in commissione sanità il Pd ha presentato un ordine del giorno firmato da tutte le opposizioni compresa l’Udc, ma bocciato dalla maggioranza, in cui si chiede «di sospendere ogni iniziativa in attesa del nuovo piano sanitario».
«Parlare di chiusura dei piccoli ospedali, tutti localizzati nelle aree interne, e in una fase post-terremoto, è fuori da ogni logica», spiega il consigliere del Pd Franco Caramanico, primo firmatario del documento. «Abbiamo chiesto di sospendere tutto e di aspettare il piano. D’altra parte se in consiglio non discutiamo delle chiusure degli ospedali di cos’altro dovremmo duscutere? E poi registro che si parla di chiusure senza conoscere nemmeno un dato. Noi sappiamo per certo che i piccoli ospedali non rappresentano un problema né dal punto di vista della sanità né dal punto di vista finanziario».
Protestano infine i consiglieri regionali dell’Italia dei Valori della commissione Sanità Paolo Palomba e Lucrezio Paolini: «L’assessore Venturoni ancora una volta anticipa sulla stampa notizie in spregio alle prerogative dell’intero Consiglio regionale e della Commissione competente: annuncia aperture e chiusure di intere strutture ospedaliere senza tenere in alcuna considerazione le competenze specifiche dei due organismi politico-amministrativi».
L’assessore alla sanità ha confermato che entro l’anno intende portare a termine la riconversione di cinque piccoli ospedali: Tagliacozzo, Pescina, Gissi, Casoli, Guardiagrele in strutture per lungodegenti. Nel frattempo partiranno le richieste di autorizzazione per la costruzione di 5 nuovi ospedali a Sulmona, Avezzano, Lanciano, Vasto, Giulianova. Terminati i quali saranno riconvertiti anche gli ospedali di Ortona e Atessa.
Per quanto riguarda poi la distribuzione generale dei posti letto, che dovrà essere stabilita dal nuovo piano sanitario, la Regione sta aspettando i dati della Agenas, l’agenzia del ministero che monitora la sanità delle regioni.
Le notizie sull’accelerazione dei tempi della riconversione ha spinto i comitati di difesa degli ospedali di Pescina e Tagliacozzo a riunirsi ieri sera per decidere nuove iniziative di lotta (da due mesi i rappresentanti dei comitati si incatenano a turno davanti all’ospedale di Pescina).
Sempre ieri in commissione sanità il Pd ha presentato un ordine del giorno firmato da tutte le opposizioni compresa l’Udc, ma bocciato dalla maggioranza, in cui si chiede «di sospendere ogni iniziativa in attesa del nuovo piano sanitario».
«Parlare di chiusura dei piccoli ospedali, tutti localizzati nelle aree interne, e in una fase post-terremoto, è fuori da ogni logica», spiega il consigliere del Pd Franco Caramanico, primo firmatario del documento. «Abbiamo chiesto di sospendere tutto e di aspettare il piano. D’altra parte se in consiglio non discutiamo delle chiusure degli ospedali di cos’altro dovremmo duscutere? E poi registro che si parla di chiusure senza conoscere nemmeno un dato. Noi sappiamo per certo che i piccoli ospedali non rappresentano un problema né dal punto di vista della sanità né dal punto di vista finanziario».
Protestano infine i consiglieri regionali dell’Italia dei Valori della commissione Sanità Paolo Palomba e Lucrezio Paolini: «L’assessore Venturoni ancora una volta anticipa sulla stampa notizie in spregio alle prerogative dell’intero Consiglio regionale e della Commissione competente: annuncia aperture e chiusure di intere strutture ospedaliere senza tenere in alcuna considerazione le competenze specifiche dei due organismi politico-amministrativi».