Terremoto, protesta degli sfollati a RomaIl decreto non cambia, rabbia e delusioneLa cronaca dal corteo minuto per minuto
Il sit-in davanti a Montecitorio non è servito. In mille hanno raggiunto Roma dall'Aquila e dalle altre zone terremotate, ma il governo non ha cambiato il provvedimento per la ricostruzione in Abruzzo. Rabbia e delesione tra i manifestanti. Domani Silvio Berlusconi di nuvo in visita nel capoluogo abruzzese
AUDIO La protesta degli sfollati verso Roma | I manifestanti forzano il blocco dei carabinieri | Cialente: "Presi in giro dal governo" | La delusione dei manifestanti davanti a Montecitorio
FOTO La partenza dei pullman | I primi manifestanti sotto palazzo Montecitorio | Il sit-in davanti alla Camera | La delusione nei volti dei manifestanti
DAL CELLULARE Gli striscioni | Tendopoli di protesta sotto la Camera
IL VIDEO La rabbia degli sfollati
19:50 Decreto terremoto, la discussione riprende domani. La Camera ha sospeso l'esame del decreto legge che dispone gli interventi per la ricostruzione delle zone devastate dal sisma del 6 aprile in Abruzzo. Il presidente di turno Rocco Buttiglione ha aggiornato la seduta alle ore 9 di domani.
19:19 Conclusa la manifestazione, gli sfollati tornano in Abruzzo. È finita la giornata di protesta degli sfollati abruzzesi a Roma. Dopo il girotondo a piazza Venezia e il minuto di silenzio all'Altare della Patria, il corteo si è sciolto e i manifestanti stanno raggiungendo i pullman parcheggiati in via dei Fori imperiali. In serata rientreranno in Abrusso con tanta delusione e rabbia. Nonostante la loro protesta il decreto del governo non è cambiato. Intanto domani Silvio berlusconi sarà di nuovo all'Aquila. Probabili nuove manifestazioni di protesta.
19:06 Minuto di silenzio davanti all'altare della patria. Gli sfollati abruzzesi si sono ora fermati davanti all'Altare della Patria dove hanno fatto un minuto di silenzio in memoria delle vittime del terremoto.
19:04 Domani Berlusconi di nuovo all'Aquila. Il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi tornerà domani pomeriggio a L'Aquila per verificare lo stato di avanzamento dei lavori del post terremoto.
19:02 Il girotondo degli sfollati a piazza Venezia. Continua la protesta degli sfollati nel centro di Roma. Lasciata via del plebiscito la protesta si è spostata a piazza Venezia dove i manifestanti mano nella mano hanno organizzato un girotondo.
18:56 La protesta degli sfollati sotto la casa di Berlusconi. Dopo aver bloccato via del Corso i manifestanti abruzzasi si sono diretti in via della Conciliazione e hanno proseguito la loro protesta sotto la casa romana del premier.
18:42 Lentamente il corteo si muove verso piazza Venezia. Continua la protesta degli sfollati aquilani in via del Corso a Roma. Ora il corteo ha ripreso a muoversi verso Piazza Venezia. Ma lo fa in modo molto lento e continuando a bloccare il traffico al grido 'Gli sfollati vi aspettano al G8' e 'l'Aquila l'Aquilà.
18:35 Pezzopane: "Il governo ci ha tradito". "Ci sentiamo traditi dal governo perchè ha dato un parere negativo su un emendamento per noi vitale come quello che riguardava le case dei non residenti". In queste parole c'è tutta la delusione del presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane. "E' la prima volta che in una calamità naturale - ha osservato Pezzopane - si fa un distinguo tra case dei residenti e non residenti". GUARDA La delusione nei volti dei manifestanti
18:30 Un minuto di silenzio a via del Corso per le vittime del terremoto. Un minuto di silenzio seduti sull'asfalto in memoria delle vittime del terremoto e poi un lungo e scrosciante applauso a cui si sono uniti anche alcuni passanti di via del Corso: così i manifestanti, che ancora si trovano in via del Corso, percorrendola per pochi metri e poi sedendosi di nuovo sull'asfalto, hanno voluto ricordare le vittime del sisma abruzzese. Continuano intanto gli slogan e gli insulti contro Berlusconi.
18:24 Cialente: "Le case non saranno pronte prima di dicembre". "Purtroppo" le 'casette' non saranno pronte per settembre. Forse un primo nucleo sarà consegnato a ottobre, ma la maggior parte non saranno pronte prima di dicembre". Lo ha detto il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente al termine di un incontro a Montecitorio con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Per il primo cittadino del capoluogo abruzzese è "impensabile rimanere nelle tende" fino a quella data. "Per l'apertura delle scuole dobbiamo riportare all'Aquila le famiglie che hanno figli e tutti quelli che lavorano nella città. Chiediamo con forza -insiste Cialente- un cambio di strategia, perchè quando una strategia si rivela sbagliata si cambia".
18:20 Via del Corso ancora bloccata, mentre una parte dei manifestanti si dirige verso il quirinale. Continua la protesta defli sfollati abruzzesi in via del Corso che è ancora bloccata dai manifestanti. Una parte del gruppo ha lasciato il corteo per proseguire la protesta di fronte al Quirinale. I manifestanti sono stati bloccati.
18:03 Gli sfollati bloccano via del Corso. Si sono sedutti in mezzo alla strada e hanno manifestato tutta la loro rabbia gridando: "buffoni, buffoni". È la protesta deggli sfollati aquilani al termine del sit-in in piazza Montecitorio. i circa mille partecipanti alla manifestazione stavano rientrando a piazza venezia, dove sono attesi dai pullman, quando hanno inscenato la protesta.
18:01 I manifestanti si allontanano da piazza Montecitorio. Delusi e arrabbiati i circa mille manifestanti arrivati dall'Abruzzo per il sit-in davanti alla Camera stanno lasciando piazza Montecitorio. Dal parlamento non arrivano segnali positivi: il decreto Abruzzo non cambierà. Così i manifestanti rientrano vero i pullman che li riporteranno nelle zone terremotate.
17:59 Momenti di tensione a piazza Montecitorio. Alcuni manifestanti abruzzesi e gli agenti dell'istituto di vigilanza dell'Urbe (anch'essi davanti alla Camera per protestare) sono arrivati quasi alle mani per il rumore assordante provocato da questi ultimi ogni volta che qualcuno dei terremotati parlava al megafono. La polizia si è schierata in forze tra i due gruppi per dividerli. Il servizio di Enrico Nardecchia
17:55 La delusione degli aquilani davanti a palazzo Montecitorio. Cresce la rabbia e la delusione tra i manifestanti arrivati dall'Abruzzo. La Camera che sta bocciando tutti gli emendamenti presentati dall'opposizione. Il Decreto per il terremoto, dunque, non cambierà. E tra gli sfollati c'è chi suggerisce di muovere il corteo verso il Quirinale. Ascolta il servizio di Enrico Nardecchia
17:31 Ancora 126 emendamenti da votare, rischia di slittare l'approvazione del decreto. Sono 126 gli emendamenti al decreto legge sul terremoto in Abruzzo rimasti da votare alla Camera. Prima che maggioranza e opposizione ritirasse le proprie richieste di modifica del testo gli emendamenti erano circa 500. Su una cinquantina degli emendamenti rimasti la commissione Bilancio di Montecitorio ha espresso parere contrario per problemi di copertura finanziaria. Considerato che il regolamento di Montecitorio permette di intervenire su ciascun emendamento a un deputato per gruppo per cinque minuti e alla metà dei componenti di ogni gruppo per un minuto a testa in dissenso, se l'opposizione praticasse ostruzionismo, per il via libera definitivo sul testo si andrebbe ben oltre mercoledì o giovedì, quando si pensava di chiudere il testo per consentire ai deputati di tornare sul territorio per i ballottaggi e i referendum.
17:03 Decreto terremoto, il governo: "Il testo non cambia". Il governo non fa marcia indietro sul decreto terremoto: conferma il no a tutti gli emendamenti all'opposizione e ribadisce che non presenterà alcuna modifica al testo approvato dal Senato. Nell'Aula della Camera il sottosegretario all'Ambiente Roberto Menia ha confermato che il comunicato di ieri di Palazzo Chigi ha risposto sulle perplessità relative al finanziamento della ricostruzione delle seconde case, contestando quanto affermato in merito poco prima dai capigruppo dell'opposizione.
16:55 Decreto terremoto, Pd e Idv ritirano emendamenti: "Ora deve intervenire il governo". "Abbiamo ritirato quasi la metà dei nostri emendamenti perchè ci sia un clima di solidarietà su questo testo: di più, però non possiamo fare, perchè dietro ogni nostro emendamento c'è un bisogno del Paese": lo ha detto nell'Aula della Camera il capogruppo del Pd Antonello Soro durante l'esame del dl sul terremoto in Abruzzo. "Voteremmo sì con piacere a questo decreto, ma non possiamo consentire una soluzione irresponsabile del governo rispetto a una comunità che oggi ha bisogno di tutto tranne che degli screzi della politica". Da qui la richiesta di Soro al governo "di responsabilità", condivisa da Massimo Donadi del'Idv. "Il governo prepari un emendamento con le misure che servono davvero per la ricostruzione in Abruzzo", hanno concluso Soro e Donadi.
16:42 Cialente: "Il governo ci ha preso in giro". Dalla manifestazione degli sfollati dal sisma, il sindaco de L'Aquila Massimo Cialente solleva critiche contro il decreto in discussione alla Camera e gli interventi per la ricostruzione: "Se non passeranno gli emendamenti sarebbe una presa in giro del Governo". Ascolta l'intervista di Enrico Nardecchia
16:32 Il sindaco di Ofena: "Perché prima delle elezioni si parlava anche di aiuti per le seconde case?". "Il decreto prevede finanziamenti soltanto per le prime case. Strano, perché prima delle ultime elezioni europee si parlava invece anche delle seconde", è la denuncia del sindaco di Ofena, Annarita Coletti, anche lei in piazza Montecitorio per protestare contro il Decreto terremoto. "Il centro storico dell'Aquila è ancora blindato", intervengono altri manifestanti. "Peraltro non è stato dato un euro a nessun comune - continua Coletti -. Tutte le spese, comprese alcune voci alimentari, sono state sostenute dai Comuni. Nulla neppure per il sussidio mensile che avevano promesso e che forse slitterà come minimo ad agosto".
16:12 Cialente: "Entro settembre saranno pronte poche case". "Entro settembre le case non saranno pronte o, comunque, saranno poche". Lo ha detto il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, che oggi "da aquilano" manifesta accanto agli abruzzesi terremotati in piazza Montecitorio. "Io da oltre un mese e mezzo sto studiando un piano B", ha aggiunto il sindaco, "perchè la mia priorità è far tornare a L'Aquila i bambini per l'inizio della scuola".
16:08 Fini riceverà una delegazione dei manifestanti. Il presidente della Camera Gianfranco Fini riceverà poco prima delle 17 una delegazione dei manifestanti che da stamani protestano davanti a Montecitorio contro il decreto terremoto. A riferirlo è stato il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente che incontrerà Fini insieme, tra gli altri, alla presidente della provincia Stefania Pezzopane.
16:01 Rosy Bindi: "Basta passerelle, servono risorse vere per i terremotati". "È finito il tempo delle passerelle e della false promesse. Il governo deve mettere risorse vere per la ricostruzione e dare certezze a tutti sul futuro delll'Aquila e di tutti gli altri centri colpiti dal terremoto". Lo ha detto la Vicepresidente della Camera, Rosy Bindi ha raggiunto il sit in dei terremotati davanti a Montecitorio. ''Non sono piu' venuta - ha detto- perché in campagna elettorale non volevo strumentalizzare le vostre difficoltà. Ma, dopo i ballottaggi, vi assicuro che verro' una volta alla settimana nelle tendopoli de L'Aquila e a Pescara dagli sfollati".
15:55 Cialente: "Dopo G8, temo effetto Scherzi a parte". 'Quello che temo e' di risvegliarmi dopo il G8 e di scoprire di essere di essere su 'Scherzi a parte'". Lo ha detto il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, presente alla manifestazione degli sfollati a Piazza Montecitorio. "Temo che dopo quell'appuntamento ci possa essere un crollo dell'attenzione sui problemi della mia città anche perchè - ha rilevato - l'estate e il solleone portano a pensare ad altre cose".
15:41 Pezzopane: "Il Decreto deve cambiare". Il decreto legge sulla ricostruzione post sisma in Abruzzo ''deve cambiare per consentire una ricostruzione rapida in tutti i centri storici, prevedendo contestualmente anche un indennizzo per le ristrutturazioni, e non solo per i residenti''. Il presidente della Provincia dell'Aquila Stefania Pezzopane (Pd), sta manifestando davanti alla Camera insieme agli sfollati aquilani e invita il premier Berlusconi ''a manternere le promesse fatte''. ''Le nostre richieste - ha aggiunto Pezzopane - sono numerose. Tra queste figura un intervento serio per la zona franca: prevederla sul decreto legge senza erogare finanziamenti significa nei fatti non realizzarla sul serio''.
15:27 Decreto terremoto, richiesta fiducia scongiurata. Il governo non dovrebbe mettere la fiducia al decreto per l'Abruzzo. Il ricorso al voto di fiducia dovrebbe essere stato scongiurato grazie al ritiro, annunciato dal presidente della Camera Gianfranco Fini a inizio seduta, di diversi emendamenti dei gruppi di opposizione, del Pdl e della Lega.
15:12 La rabbia degli sfollati: "Bertolaso vattene". La protesta degli sfollati abruzzesi davanti alla Camera dei deputati si svolge in modo molto composto, ma non mancano gli slogan e le rivendicazioni. Tra la gente abruzzese, accaldata dalla morsa dell'afa romana e provata dal viaggio, c'è rabbia. Sono in molti a urlare 'vergogna' e 'buffoni' all'indirizzo della Camera e su qualche striscione campeggia anche la richiesta dimissioni rivolte al sottosegretario alla Protezione Civile: "Bertolaso vattene -si legge su uno di essi- ricostruzione agli abruzzesi". Ecco alcune foto del sit-in davanti alla Camera
14:55 In piazza anche i precari dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Alla manifestazione dei cittadini abruzzesi colpiti dal terremoto partecipano anche 230 ricercatori precari dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). "Noi dell'Ingv - spiegano - siamo tutti precari, pur avendo i requisiti per essere stabilizzati a costo zero per lo Stato. Il nostro ruolo, e questo sarebbe importante che lo capisse bene il Governo, è fondamentale per la prevenzione dei fenomeni sismici nel nostro Paese". L' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è un ente di ricerca pubblico specializzato nella realizzazione delle mappe di rischio sismico, collaboratori tra l'altro della Protezione Civile per l'identificazione degli epicentri sismici.
14:40 Il sindaco di Cocullo: "Le promesse del premier siano messe nero su bianco". "Vogliamo che le promesse fatte da questo governo vengano scritte nel decreto. Abbiamo qualche dubbio, anzi, siamo seriamente preoccupati": a parlare è Nicola Risi, sindaco di Cocullo che, insieme ad altri suoi colleghi, stamattina è venuto a manifestare con tanto di fascia tricolore davanti a Palazzo Montecitorio dove oggi si discuterà il decreto sul terremoto in Abruzzo. "Non si sa nulla dei fondi per la ricostruzione delle seconde case, sia per i residenti che per i non residenti - ha continuato il primo cittadino -. Stesso discorso per il centro storico. Ripeto, vogliamo che queste misure vengano messe nero su bianco".
14:29 Decreto terremoto, Menia: "Non metteremo la fiducia". Il governo, con il sottosegretario all'Ambiente Roberto Menia, ribadisce di non voler porre la fiducia sul testo: "Ogni decisione - ha spiegato il rappresentante del governo - dipenderà dall'atteggiamento che verrà assunto dall'opposizione".
14:25 "Queste tende sono per il premier". Sono due le tende montate in piazza Montecitorio dagli sfollati abruzzesi che protestano a Roma. "Queste tende - urlano i manifestanti - sono per te, Berlusconi: vieni a vivere con noi". Un altro slogan gridato dai manifestanti è: "Rispettiamo solo i pompieri".
14:20 Decreto terremoto, sospesa la discussione alla Camera. L'Aula della Camera riprende l'esame del decreto legge con gli interventi di ricostruzione per il terremoto in Abruzzo La commissione Bilancio ha chiesto una sospensione di mezz'ora per esaminare alcuni emendamenti su cui rendere il parere. Nella giornate di oggi bisognerà votare i circa 500 emendamenti al testo, per la maggior parte presentati dall'opposizione.
14:18 Lo striscione: "Ricostruzione dal basso". ''Case, scuole, Universita'. Subito. Contro la speculazione ricostruzione dal basso'', è questo lo striscione che campeggia a piazza Montecitorio dove sono un migliaio gli sfollati abruzzesi. Ecco alcuni striscioni
14:00 Lolli: "Se il decreto non cambia, la proteta sarà sempre più dura". "Siamo qui oggi perchè dobbiamo cambiare un decreto che fa schifo. E' questa la battaglia che dobbiamo fare, ma è chiaro che se dal Parlamento non dovessero venire le modifiche ragionevoli che noi chiediamo, dovremo passare a forme di lotta molto più forti". Lo ha detto il deputato democratico Giovanni Lolli, portando il suo saluto ai concittadini aquilani che stanno manifestando in Piazza Montecitorio a Roma.
13:51 Tendopoli di protesta a Piazza Montecitorio. Giunti davanti il palazzo delle Camera alcuni manifestanti hanno montato delle canadesi da campeggio sotto l'obelisco che domina la piazza. L'obiettivo è ricordare che gran parte degli sfollati a causa del terremoto è ancora ospitato in tende. Ecco le foto
13:36 Il corteo arriva a Montecitorio. E' arrivato in piazza Montecitorio il corteo di cittadini abruzzesi arrivati in pullman dai comuni colpiti dal sisma del 6 aprile. Il presidio, inizialmente composto da poche centinaia di persone, conta ora circa un migliaio di manifestanti. "Vergogna, vergogna", hanno scandito i manifestanti arrivando davanti al palazzo, mentre striscioni e cartelli reclamano una "ricostruzione dal basso".
13:31 Striscioni e slogan contro Berlusconi. Sono oltre un migliaio i partecipanti al corteo di protesta contro il decreto Abruzzo. Molti gli striscioni: "Case a settembre? Ma chi sci? Meggaiver?". In un altro si legge: "Più case, meno C.a.s.e."; in un altro ancora: "Gli sfollati vi aspettano al G8"; e poi: "Yes, we camp, grazie Silvio" e "99 fontane, 99 chiese, 99 calci nel culo"; infine: "Verità e giustizia. Comitato familiari vittime della casa dello studente". Dal corteo, cori di "Buffoni, buffoni!" e slogan contro il premier. Ai lati della strada, moltissimi curiosi osservano la scena.
13:24 Tensione al corteo. Al grido di "Buffoni, Buffoni" gli sfollati aquilani hanno sfondato lo sbarrametno di polizia all'altezza di via di Pietra. Ecco il racconto in diretta
13:17 I manifestanti forzano il blocco e si dirigono verso piazza Montecitorio. I manifestanti hanno forzato il blocco e sono ora in Corso Vittorio Emanuele. Si dirigono verso palazzo Montecitorio dove è in programma il sit-in
13:14 Le forze dell'ordine bloccano il corteo. Partito da piazza Venezia il corteo è stato subito fermato all'altezza di via di Pietra da una sbarramento delle forze dell'ordine che impediscono ai manifestanti di percorrere Corso Vittorio Emanuele. Ci sono momenti di tensione e la folla grida "Buffoni, buffoni"
13:00 I manifestanti si radunano a Piazza Venezia. Si sono radunati sotto l'Altare della patria i manifestanti arrivati dall'Abruzzo per protestare contro il decreto terremoto. Il corteo è aperto da uno striscione: "Fortie gentili sì, fessi no"
12:45 Già un centinaio di manifestanti a piazza Montecitorio. Circa un centinaio di terremotati sono già davanti alla Camera. Il corteo ufficiale non è ancora partito ma piazza montecitorio è già strapiena. Ecco le foto
12:35 I pullman degli aquilani arrivasti a Roma. I circa 20 autobus partiti dall'Abruzzo sono arrivati a Roma. Sono circa 2000 persone e protestano contro il Decreto per il terremoto in discussione alla Camera dei deputati. Davanti a palazzo Montecitorio hanno organizzato un sit-in di protesta per chiedere più soldi per le zone terremotate e garanzie per la ricostruzione.
FOTO La partenza dei pullman | I primi manifestanti sotto palazzo Montecitorio | Il sit-in davanti alla Camera | La delusione nei volti dei manifestanti
DAL CELLULARE Gli striscioni | Tendopoli di protesta sotto la Camera
IL VIDEO La rabbia degli sfollati
19:50 Decreto terremoto, la discussione riprende domani. La Camera ha sospeso l'esame del decreto legge che dispone gli interventi per la ricostruzione delle zone devastate dal sisma del 6 aprile in Abruzzo. Il presidente di turno Rocco Buttiglione ha aggiornato la seduta alle ore 9 di domani.
19:19 Conclusa la manifestazione, gli sfollati tornano in Abruzzo. È finita la giornata di protesta degli sfollati abruzzesi a Roma. Dopo il girotondo a piazza Venezia e il minuto di silenzio all'Altare della Patria, il corteo si è sciolto e i manifestanti stanno raggiungendo i pullman parcheggiati in via dei Fori imperiali. In serata rientreranno in Abrusso con tanta delusione e rabbia. Nonostante la loro protesta il decreto del governo non è cambiato. Intanto domani Silvio berlusconi sarà di nuovo all'Aquila. Probabili nuove manifestazioni di protesta.
19:06 Minuto di silenzio davanti all'altare della patria. Gli sfollati abruzzesi si sono ora fermati davanti all'Altare della Patria dove hanno fatto un minuto di silenzio in memoria delle vittime del terremoto.
19:04 Domani Berlusconi di nuovo all'Aquila. Il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi tornerà domani pomeriggio a L'Aquila per verificare lo stato di avanzamento dei lavori del post terremoto.
19:02 Il girotondo degli sfollati a piazza Venezia. Continua la protesta degli sfollati nel centro di Roma. Lasciata via del plebiscito la protesta si è spostata a piazza Venezia dove i manifestanti mano nella mano hanno organizzato un girotondo.
18:56 La protesta degli sfollati sotto la casa di Berlusconi. Dopo aver bloccato via del Corso i manifestanti abruzzasi si sono diretti in via della Conciliazione e hanno proseguito la loro protesta sotto la casa romana del premier.
18:42 Lentamente il corteo si muove verso piazza Venezia. Continua la protesta degli sfollati aquilani in via del Corso a Roma. Ora il corteo ha ripreso a muoversi verso Piazza Venezia. Ma lo fa in modo molto lento e continuando a bloccare il traffico al grido 'Gli sfollati vi aspettano al G8' e 'l'Aquila l'Aquilà.
18:35 Pezzopane: "Il governo ci ha tradito". "Ci sentiamo traditi dal governo perchè ha dato un parere negativo su un emendamento per noi vitale come quello che riguardava le case dei non residenti". In queste parole c'è tutta la delusione del presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane. "E' la prima volta che in una calamità naturale - ha osservato Pezzopane - si fa un distinguo tra case dei residenti e non residenti". GUARDA La delusione nei volti dei manifestanti
18:30 Un minuto di silenzio a via del Corso per le vittime del terremoto. Un minuto di silenzio seduti sull'asfalto in memoria delle vittime del terremoto e poi un lungo e scrosciante applauso a cui si sono uniti anche alcuni passanti di via del Corso: così i manifestanti, che ancora si trovano in via del Corso, percorrendola per pochi metri e poi sedendosi di nuovo sull'asfalto, hanno voluto ricordare le vittime del sisma abruzzese. Continuano intanto gli slogan e gli insulti contro Berlusconi.
18:24 Cialente: "Le case non saranno pronte prima di dicembre". "Purtroppo" le 'casette' non saranno pronte per settembre. Forse un primo nucleo sarà consegnato a ottobre, ma la maggior parte non saranno pronte prima di dicembre". Lo ha detto il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente al termine di un incontro a Montecitorio con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Per il primo cittadino del capoluogo abruzzese è "impensabile rimanere nelle tende" fino a quella data. "Per l'apertura delle scuole dobbiamo riportare all'Aquila le famiglie che hanno figli e tutti quelli che lavorano nella città. Chiediamo con forza -insiste Cialente- un cambio di strategia, perchè quando una strategia si rivela sbagliata si cambia".
18:20 Via del Corso ancora bloccata, mentre una parte dei manifestanti si dirige verso il quirinale. Continua la protesta defli sfollati abruzzesi in via del Corso che è ancora bloccata dai manifestanti. Una parte del gruppo ha lasciato il corteo per proseguire la protesta di fronte al Quirinale. I manifestanti sono stati bloccati.
18:03 Gli sfollati bloccano via del Corso. Si sono sedutti in mezzo alla strada e hanno manifestato tutta la loro rabbia gridando: "buffoni, buffoni". È la protesta deggli sfollati aquilani al termine del sit-in in piazza Montecitorio. i circa mille partecipanti alla manifestazione stavano rientrando a piazza venezia, dove sono attesi dai pullman, quando hanno inscenato la protesta.
18:01 I manifestanti si allontanano da piazza Montecitorio. Delusi e arrabbiati i circa mille manifestanti arrivati dall'Abruzzo per il sit-in davanti alla Camera stanno lasciando piazza Montecitorio. Dal parlamento non arrivano segnali positivi: il decreto Abruzzo non cambierà. Così i manifestanti rientrano vero i pullman che li riporteranno nelle zone terremotate.
17:59 Momenti di tensione a piazza Montecitorio. Alcuni manifestanti abruzzesi e gli agenti dell'istituto di vigilanza dell'Urbe (anch'essi davanti alla Camera per protestare) sono arrivati quasi alle mani per il rumore assordante provocato da questi ultimi ogni volta che qualcuno dei terremotati parlava al megafono. La polizia si è schierata in forze tra i due gruppi per dividerli. Il servizio di Enrico Nardecchia
17:55 La delusione degli aquilani davanti a palazzo Montecitorio. Cresce la rabbia e la delusione tra i manifestanti arrivati dall'Abruzzo. La Camera che sta bocciando tutti gli emendamenti presentati dall'opposizione. Il Decreto per il terremoto, dunque, non cambierà. E tra gli sfollati c'è chi suggerisce di muovere il corteo verso il Quirinale. Ascolta il servizio di Enrico Nardecchia
17:31 Ancora 126 emendamenti da votare, rischia di slittare l'approvazione del decreto. Sono 126 gli emendamenti al decreto legge sul terremoto in Abruzzo rimasti da votare alla Camera. Prima che maggioranza e opposizione ritirasse le proprie richieste di modifica del testo gli emendamenti erano circa 500. Su una cinquantina degli emendamenti rimasti la commissione Bilancio di Montecitorio ha espresso parere contrario per problemi di copertura finanziaria. Considerato che il regolamento di Montecitorio permette di intervenire su ciascun emendamento a un deputato per gruppo per cinque minuti e alla metà dei componenti di ogni gruppo per un minuto a testa in dissenso, se l'opposizione praticasse ostruzionismo, per il via libera definitivo sul testo si andrebbe ben oltre mercoledì o giovedì, quando si pensava di chiudere il testo per consentire ai deputati di tornare sul territorio per i ballottaggi e i referendum.
17:03 Decreto terremoto, il governo: "Il testo non cambia". Il governo non fa marcia indietro sul decreto terremoto: conferma il no a tutti gli emendamenti all'opposizione e ribadisce che non presenterà alcuna modifica al testo approvato dal Senato. Nell'Aula della Camera il sottosegretario all'Ambiente Roberto Menia ha confermato che il comunicato di ieri di Palazzo Chigi ha risposto sulle perplessità relative al finanziamento della ricostruzione delle seconde case, contestando quanto affermato in merito poco prima dai capigruppo dell'opposizione.
16:55 Decreto terremoto, Pd e Idv ritirano emendamenti: "Ora deve intervenire il governo". "Abbiamo ritirato quasi la metà dei nostri emendamenti perchè ci sia un clima di solidarietà su questo testo: di più, però non possiamo fare, perchè dietro ogni nostro emendamento c'è un bisogno del Paese": lo ha detto nell'Aula della Camera il capogruppo del Pd Antonello Soro durante l'esame del dl sul terremoto in Abruzzo. "Voteremmo sì con piacere a questo decreto, ma non possiamo consentire una soluzione irresponsabile del governo rispetto a una comunità che oggi ha bisogno di tutto tranne che degli screzi della politica". Da qui la richiesta di Soro al governo "di responsabilità", condivisa da Massimo Donadi del'Idv. "Il governo prepari un emendamento con le misure che servono davvero per la ricostruzione in Abruzzo", hanno concluso Soro e Donadi.
16:42 Cialente: "Il governo ci ha preso in giro". Dalla manifestazione degli sfollati dal sisma, il sindaco de L'Aquila Massimo Cialente solleva critiche contro il decreto in discussione alla Camera e gli interventi per la ricostruzione: "Se non passeranno gli emendamenti sarebbe una presa in giro del Governo". Ascolta l'intervista di Enrico Nardecchia
16:32 Il sindaco di Ofena: "Perché prima delle elezioni si parlava anche di aiuti per le seconde case?". "Il decreto prevede finanziamenti soltanto per le prime case. Strano, perché prima delle ultime elezioni europee si parlava invece anche delle seconde", è la denuncia del sindaco di Ofena, Annarita Coletti, anche lei in piazza Montecitorio per protestare contro il Decreto terremoto. "Il centro storico dell'Aquila è ancora blindato", intervengono altri manifestanti. "Peraltro non è stato dato un euro a nessun comune - continua Coletti -. Tutte le spese, comprese alcune voci alimentari, sono state sostenute dai Comuni. Nulla neppure per il sussidio mensile che avevano promesso e che forse slitterà come minimo ad agosto".
16:12 Cialente: "Entro settembre saranno pronte poche case". "Entro settembre le case non saranno pronte o, comunque, saranno poche". Lo ha detto il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, che oggi "da aquilano" manifesta accanto agli abruzzesi terremotati in piazza Montecitorio. "Io da oltre un mese e mezzo sto studiando un piano B", ha aggiunto il sindaco, "perchè la mia priorità è far tornare a L'Aquila i bambini per l'inizio della scuola".
16:08 Fini riceverà una delegazione dei manifestanti. Il presidente della Camera Gianfranco Fini riceverà poco prima delle 17 una delegazione dei manifestanti che da stamani protestano davanti a Montecitorio contro il decreto terremoto. A riferirlo è stato il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente che incontrerà Fini insieme, tra gli altri, alla presidente della provincia Stefania Pezzopane.
16:01 Rosy Bindi: "Basta passerelle, servono risorse vere per i terremotati". "È finito il tempo delle passerelle e della false promesse. Il governo deve mettere risorse vere per la ricostruzione e dare certezze a tutti sul futuro delll'Aquila e di tutti gli altri centri colpiti dal terremoto". Lo ha detto la Vicepresidente della Camera, Rosy Bindi ha raggiunto il sit in dei terremotati davanti a Montecitorio. ''Non sono piu' venuta - ha detto- perché in campagna elettorale non volevo strumentalizzare le vostre difficoltà. Ma, dopo i ballottaggi, vi assicuro che verro' una volta alla settimana nelle tendopoli de L'Aquila e a Pescara dagli sfollati".
15:55 Cialente: "Dopo G8, temo effetto Scherzi a parte". 'Quello che temo e' di risvegliarmi dopo il G8 e di scoprire di essere di essere su 'Scherzi a parte'". Lo ha detto il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, presente alla manifestazione degli sfollati a Piazza Montecitorio. "Temo che dopo quell'appuntamento ci possa essere un crollo dell'attenzione sui problemi della mia città anche perchè - ha rilevato - l'estate e il solleone portano a pensare ad altre cose".
15:41 Pezzopane: "Il Decreto deve cambiare". Il decreto legge sulla ricostruzione post sisma in Abruzzo ''deve cambiare per consentire una ricostruzione rapida in tutti i centri storici, prevedendo contestualmente anche un indennizzo per le ristrutturazioni, e non solo per i residenti''. Il presidente della Provincia dell'Aquila Stefania Pezzopane (Pd), sta manifestando davanti alla Camera insieme agli sfollati aquilani e invita il premier Berlusconi ''a manternere le promesse fatte''. ''Le nostre richieste - ha aggiunto Pezzopane - sono numerose. Tra queste figura un intervento serio per la zona franca: prevederla sul decreto legge senza erogare finanziamenti significa nei fatti non realizzarla sul serio''.
15:27 Decreto terremoto, richiesta fiducia scongiurata. Il governo non dovrebbe mettere la fiducia al decreto per l'Abruzzo. Il ricorso al voto di fiducia dovrebbe essere stato scongiurato grazie al ritiro, annunciato dal presidente della Camera Gianfranco Fini a inizio seduta, di diversi emendamenti dei gruppi di opposizione, del Pdl e della Lega.
15:12 La rabbia degli sfollati: "Bertolaso vattene". La protesta degli sfollati abruzzesi davanti alla Camera dei deputati si svolge in modo molto composto, ma non mancano gli slogan e le rivendicazioni. Tra la gente abruzzese, accaldata dalla morsa dell'afa romana e provata dal viaggio, c'è rabbia. Sono in molti a urlare 'vergogna' e 'buffoni' all'indirizzo della Camera e su qualche striscione campeggia anche la richiesta dimissioni rivolte al sottosegretario alla Protezione Civile: "Bertolaso vattene -si legge su uno di essi- ricostruzione agli abruzzesi". Ecco alcune foto del sit-in davanti alla Camera
14:55 In piazza anche i precari dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Alla manifestazione dei cittadini abruzzesi colpiti dal terremoto partecipano anche 230 ricercatori precari dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). "Noi dell'Ingv - spiegano - siamo tutti precari, pur avendo i requisiti per essere stabilizzati a costo zero per lo Stato. Il nostro ruolo, e questo sarebbe importante che lo capisse bene il Governo, è fondamentale per la prevenzione dei fenomeni sismici nel nostro Paese". L' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è un ente di ricerca pubblico specializzato nella realizzazione delle mappe di rischio sismico, collaboratori tra l'altro della Protezione Civile per l'identificazione degli epicentri sismici.
14:40 Il sindaco di Cocullo: "Le promesse del premier siano messe nero su bianco". "Vogliamo che le promesse fatte da questo governo vengano scritte nel decreto. Abbiamo qualche dubbio, anzi, siamo seriamente preoccupati": a parlare è Nicola Risi, sindaco di Cocullo che, insieme ad altri suoi colleghi, stamattina è venuto a manifestare con tanto di fascia tricolore davanti a Palazzo Montecitorio dove oggi si discuterà il decreto sul terremoto in Abruzzo. "Non si sa nulla dei fondi per la ricostruzione delle seconde case, sia per i residenti che per i non residenti - ha continuato il primo cittadino -. Stesso discorso per il centro storico. Ripeto, vogliamo che queste misure vengano messe nero su bianco".
14:29 Decreto terremoto, Menia: "Non metteremo la fiducia". Il governo, con il sottosegretario all'Ambiente Roberto Menia, ribadisce di non voler porre la fiducia sul testo: "Ogni decisione - ha spiegato il rappresentante del governo - dipenderà dall'atteggiamento che verrà assunto dall'opposizione".
14:25 "Queste tende sono per il premier". Sono due le tende montate in piazza Montecitorio dagli sfollati abruzzesi che protestano a Roma. "Queste tende - urlano i manifestanti - sono per te, Berlusconi: vieni a vivere con noi". Un altro slogan gridato dai manifestanti è: "Rispettiamo solo i pompieri".
14:20 Decreto terremoto, sospesa la discussione alla Camera. L'Aula della Camera riprende l'esame del decreto legge con gli interventi di ricostruzione per il terremoto in Abruzzo La commissione Bilancio ha chiesto una sospensione di mezz'ora per esaminare alcuni emendamenti su cui rendere il parere. Nella giornate di oggi bisognerà votare i circa 500 emendamenti al testo, per la maggior parte presentati dall'opposizione.
14:18 Lo striscione: "Ricostruzione dal basso". ''Case, scuole, Universita'. Subito. Contro la speculazione ricostruzione dal basso'', è questo lo striscione che campeggia a piazza Montecitorio dove sono un migliaio gli sfollati abruzzesi. Ecco alcuni striscioni
14:00 Lolli: "Se il decreto non cambia, la proteta sarà sempre più dura". "Siamo qui oggi perchè dobbiamo cambiare un decreto che fa schifo. E' questa la battaglia che dobbiamo fare, ma è chiaro che se dal Parlamento non dovessero venire le modifiche ragionevoli che noi chiediamo, dovremo passare a forme di lotta molto più forti". Lo ha detto il deputato democratico Giovanni Lolli, portando il suo saluto ai concittadini aquilani che stanno manifestando in Piazza Montecitorio a Roma.
13:51 Tendopoli di protesta a Piazza Montecitorio. Giunti davanti il palazzo delle Camera alcuni manifestanti hanno montato delle canadesi da campeggio sotto l'obelisco che domina la piazza. L'obiettivo è ricordare che gran parte degli sfollati a causa del terremoto è ancora ospitato in tende. Ecco le foto
13:36 Il corteo arriva a Montecitorio. E' arrivato in piazza Montecitorio il corteo di cittadini abruzzesi arrivati in pullman dai comuni colpiti dal sisma del 6 aprile. Il presidio, inizialmente composto da poche centinaia di persone, conta ora circa un migliaio di manifestanti. "Vergogna, vergogna", hanno scandito i manifestanti arrivando davanti al palazzo, mentre striscioni e cartelli reclamano una "ricostruzione dal basso".
13:31 Striscioni e slogan contro Berlusconi. Sono oltre un migliaio i partecipanti al corteo di protesta contro il decreto Abruzzo. Molti gli striscioni: "Case a settembre? Ma chi sci? Meggaiver?". In un altro si legge: "Più case, meno C.a.s.e."; in un altro ancora: "Gli sfollati vi aspettano al G8"; e poi: "Yes, we camp, grazie Silvio" e "99 fontane, 99 chiese, 99 calci nel culo"; infine: "Verità e giustizia. Comitato familiari vittime della casa dello studente". Dal corteo, cori di "Buffoni, buffoni!" e slogan contro il premier. Ai lati della strada, moltissimi curiosi osservano la scena.
13:24 Tensione al corteo. Al grido di "Buffoni, Buffoni" gli sfollati aquilani hanno sfondato lo sbarrametno di polizia all'altezza di via di Pietra. Ecco il racconto in diretta
13:17 I manifestanti forzano il blocco e si dirigono verso piazza Montecitorio. I manifestanti hanno forzato il blocco e sono ora in Corso Vittorio Emanuele. Si dirigono verso palazzo Montecitorio dove è in programma il sit-in
13:14 Le forze dell'ordine bloccano il corteo. Partito da piazza Venezia il corteo è stato subito fermato all'altezza di via di Pietra da una sbarramento delle forze dell'ordine che impediscono ai manifestanti di percorrere Corso Vittorio Emanuele. Ci sono momenti di tensione e la folla grida "Buffoni, buffoni"
13:00 I manifestanti si radunano a Piazza Venezia. Si sono radunati sotto l'Altare della patria i manifestanti arrivati dall'Abruzzo per protestare contro il decreto terremoto. Il corteo è aperto da uno striscione: "Fortie gentili sì, fessi no"
12:45 Già un centinaio di manifestanti a piazza Montecitorio. Circa un centinaio di terremotati sono già davanti alla Camera. Il corteo ufficiale non è ancora partito ma piazza montecitorio è già strapiena. Ecco le foto
12:35 I pullman degli aquilani arrivasti a Roma. I circa 20 autobus partiti dall'Abruzzo sono arrivati a Roma. Sono circa 2000 persone e protestano contro il Decreto per il terremoto in discussione alla Camera dei deputati. Davanti a palazzo Montecitorio hanno organizzato un sit-in di protesta per chiedere più soldi per le zone terremotate e garanzie per la ricostruzione.