Torre de’ Passeri, il Pd sceglie come leader uno studente 18enne
È uno dei più giovani dirigenti del Partito democratico in Italia. «Forse il più giovane», sottolinea timido ma orgoglioso. Si chiama Pasqualino Cirilli, ha 18 anni, ed è stato eletto segretario del Pd a Torre de’ Passeri, in provincia di Pescara
TORRE DE’ PASSERI (PE). Non ha ancora compiuto 19 anni, ma è già il nuovo segretario del Pd di Torre de’ Passeri. Si chiama Pasqualino Cirilli, frequenta il quinto anno dell’Istituto tecnico commerciale del paese ed è uno dei dirigenti più giovani del partito di Bersani in tutta Italia. «Forse il più giovane», sottolinea lui con un misto di timidezza e orgoglio. Non ha esperienza politica, ma i democratici di Torre De’ Passeri si affidano a lui per dare una svolta giovane al partito.
Così Cirilli, studente che il sabato sera veste i panni del dj, aggiunge all’impegno nella pro loco cittadina, quello di segretario di un partito che, secondo lui, deve vincere anzitutto uno sfida: coinvolgere i giovani, perché «se noi siamo il futuro dobbiamo cominciare a scriverlo».
Perché ha deciso di scendere in campo?
«Vorrei portare all’interno del Pd un po’ di freschezza. Penso che questo partito possa e debba coinvolgere i giovani. Ritengo, soprattutto, che sia l’unico a poter rispondere alle nostre domande».
Secondo lei, che cosa chiedono i giovani?
«Anzitutto trovare una soluzione al problema della precarietà. La classe politica attuale non ha dato il dovuto peso a questo dramma. E questo non ha fatto altro che allontanare i giovani dai partiti e dall’impegno politico. Uno dei miei obiettivi è invece quello di coinvolgerli».
Cosa che fa ogni sabato sera sulla consolle da dj.
«Provo a farlo. È più che altro un passatempo. Metto i dischi in un locale di Cugnoli e in altre discoteche. I miei generi musicali sono la house e la commerciale. Ma la cosa che ritengo più importante è che la gente balli e si diverta. Cerco sempre di esaudire le richieste del pubblico, cosa che dovrebbe fare anche chi governa».
Ossia? «La cosa essenziale da fare è dare una risposta alle esigenze dei cittadini. Per far questo, occorre superare i personalismi e pensare al paese. Il che significa impegnarsi sul territorio e stare vicini ai cittadini e in particolare ai giovani».
Un impegno importante, soprattutto per una persona che non ha esperienza nel settore. In tanti hanno storto il naso per l’elezione di un segretario diciottenne. Che risposta dà ai più critici?
«Io non ho un’esperienza diretta, ma non per questo sono digiuno di politica. È sempre stata una mia passione, ora ho deciso di mettermi in gioco per il paese. È una sfida per me e, soprattutto, per il partito che ha deciso di accogliere la mia candidatura. L’obiettivo che vogliamo ottenere è quello di dare nuova linfa alla politica attraverso una classe dirigente giovane. Questo senza disperdere il patrimonio di conoscenze e l’esperienza di chi da anni vive il partito ed è impegnato nell’amministrazione pubblica ».
Le hanno detto che è uno dei più giovani segretari del Pd in Italia?
«Sì, anzi mi hanno detto che dovrei essere il più giovane. È un impegno importante. Speriamo di fare bene, io da parte mia cercherò sempre di dare il massimo».
E nella Pro-loco che fa?
«Do il mio apporto. Sono il vice presidente dell’associazione ed è lì che impiego la maggior parte del tempo libero. Il mio obiettivo, nella Pro-loco e nel partito, è quello di operare per il paese».
Vice presidente della Pro-loco e segretario politico a 18 anni, che vuole fare da grande Pasqualino Cirilli?
«Anzitutto devo prendere il diploma. Poi, dall’anno prossimo comincia la sfida dell’università. Penso di iscrivermi a scienze politiche anche se ho la tentazione di fare giurisprudenza. Per il resto vivo alla giornata. Ho un mio obiettivo, ma il futuro va costruito con impegno giorno per giorno, badando alle cose concrete».
Così Cirilli, studente che il sabato sera veste i panni del dj, aggiunge all’impegno nella pro loco cittadina, quello di segretario di un partito che, secondo lui, deve vincere anzitutto uno sfida: coinvolgere i giovani, perché «se noi siamo il futuro dobbiamo cominciare a scriverlo».
Perché ha deciso di scendere in campo?
«Vorrei portare all’interno del Pd un po’ di freschezza. Penso che questo partito possa e debba coinvolgere i giovani. Ritengo, soprattutto, che sia l’unico a poter rispondere alle nostre domande».
Secondo lei, che cosa chiedono i giovani?
«Anzitutto trovare una soluzione al problema della precarietà. La classe politica attuale non ha dato il dovuto peso a questo dramma. E questo non ha fatto altro che allontanare i giovani dai partiti e dall’impegno politico. Uno dei miei obiettivi è invece quello di coinvolgerli».
Cosa che fa ogni sabato sera sulla consolle da dj.
«Provo a farlo. È più che altro un passatempo. Metto i dischi in un locale di Cugnoli e in altre discoteche. I miei generi musicali sono la house e la commerciale. Ma la cosa che ritengo più importante è che la gente balli e si diverta. Cerco sempre di esaudire le richieste del pubblico, cosa che dovrebbe fare anche chi governa».
Ossia? «La cosa essenziale da fare è dare una risposta alle esigenze dei cittadini. Per far questo, occorre superare i personalismi e pensare al paese. Il che significa impegnarsi sul territorio e stare vicini ai cittadini e in particolare ai giovani».
Un impegno importante, soprattutto per una persona che non ha esperienza nel settore. In tanti hanno storto il naso per l’elezione di un segretario diciottenne. Che risposta dà ai più critici?
«Io non ho un’esperienza diretta, ma non per questo sono digiuno di politica. È sempre stata una mia passione, ora ho deciso di mettermi in gioco per il paese. È una sfida per me e, soprattutto, per il partito che ha deciso di accogliere la mia candidatura. L’obiettivo che vogliamo ottenere è quello di dare nuova linfa alla politica attraverso una classe dirigente giovane. Questo senza disperdere il patrimonio di conoscenze e l’esperienza di chi da anni vive il partito ed è impegnato nell’amministrazione pubblica ».
Le hanno detto che è uno dei più giovani segretari del Pd in Italia?
«Sì, anzi mi hanno detto che dovrei essere il più giovane. È un impegno importante. Speriamo di fare bene, io da parte mia cercherò sempre di dare il massimo».
E nella Pro-loco che fa?
«Do il mio apporto. Sono il vice presidente dell’associazione ed è lì che impiego la maggior parte del tempo libero. Il mio obiettivo, nella Pro-loco e nel partito, è quello di operare per il paese».
Vice presidente della Pro-loco e segretario politico a 18 anni, che vuole fare da grande Pasqualino Cirilli?
«Anzitutto devo prendere il diploma. Poi, dall’anno prossimo comincia la sfida dell’università. Penso di iscrivermi a scienze politiche anche se ho la tentazione di fare giurisprudenza. Per il resto vivo alla giornata. Ho un mio obiettivo, ma il futuro va costruito con impegno giorno per giorno, badando alle cose concrete».