Trasporti Abruzzo, i lavoratori Tua verso il referendum sul contratto
Il presidente D’Amico: trovato un difficile punto d’equilibrio. D’Alessandro: senza la firma 11 milioni in meno ai dipendenti
PESCARA. Oggi partono le assemblee dei lavoratori Tua, la società unica dei trasporti, sul contratot di secondo livello firmato luned scorso e sul relativo referendum confermativo. Non dovrebbero esserci sorprese, perché il contratto è stato firmato da tutti i sindacati tranne Ugl trasporti. Ieri il Presidente della società Tua Spa Luciano D'Amico, ha espresso un «ammirato ringraziamento alle Segreterie Regionali firmatarie che, con alto senso di responsabilità e lungimiranza, hanno sostenuto una trattativa estremamente faticosa che ha consentito di tutelare tutti i posti di lavoro - nessun licenziamento - di mantenere sostanzialmente inalterati i livelli salariali, nonché di creare le premesse per la sostenibilità e per lo sviluppo dell'Azienda pubblica».
Riferendosi alle assemblee dei lavoratori e ai referendum, D'Amico auspica che ciascun dipendente «voglia valutare positivamente lo sforzo delle parti di individuare un difficile punto d'equilibrio, ricordando la disponibilità dell'Azienda, all'indomani dell'Atto di Fusione, a derogare all'immediata applicazione con effetto sostitutivo del contratto aziendale della società incorporante al personale delle società incorporate. Se la prosecuzione del confronto sul contratto aziendale applicabile dall'Azienda Unica di Trasporto Regionale non avesse portato all'ipotesi sottoscritta in data 26 ottobre 2015, del resto, stante la disdetta della contrattazione aziendale della società incorporante con efficacia dal 15 settembre 2015, la conseguenza sarebbe stata quella dell'applicazione del solo contratto nazionale, con evidenti ricadute sul trattamento economico dei dipendenti, anche in considerazione delle disdette della contrattazione di II livello».
Una eventualità che il consigliere regionale delegato ai Trasporti Camillo D’Alessandro traduce in cifre attaccando coloro che «diffondono false informazioni».
«I contratti aziendali di Gtm e Sangritana», spiega D’Alessandro, «non esistono più dal giorno della fusione, perché le due società sono state incorporate, non esistono più e quindi non possono esistere i loro contratti, giuridicamente esiste solo quello della ex Arpa, cioè della incorporante. Ciò significa», aggiunge il consigliere Pd, «che se i lavoratori, con il referendum, dovessero bocciare il nuovo contratto sottoscritto, si procederà alla revoca dell’unico contratto di secondo livello esistente, cioè Arpa, per cui, a tutti i lavoratori delle tre ex società, Gta, Arpa e Sangritana, si applicherà solo il contratto collettivo nazionale di base senza alcun contratto di secondo livello, ciò significa un taglio alle spettanze economiche dei lavoratori di 11 milioni di euro, con la produttività prevista dal contratto nazionale, senza alcuna distinzione».
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