PESCARA

Un mare di plastica: sit-in, mostra e petizione del Wwf / VIDEO

Tappa della campagna “Spiagge e mare Plastic Free” lanciata dall'Associazione. Le richieste al governo e al Parlamento per fermare il disastro

PESCARA. Con un sit-in in piazza Primo Maggio anche l’Abruzzo è stato toccato dalla campagna “Spiagge e mare Plastic Free” lanciata dal WWF Italia per salvare il mare e le coste dalla plastica. I volontari dell’Associazione hanno allestito nel centro del capoluogo adriatico la mostra “Il mare del futuro?”, una esposizione del tutto particolare frutto della raccolta simbolica di materiale spiaggiato lungo il litorale abruzzese.

L’iniziativa, che ha il patrocinio della Regione Settore Ambiente e del Comune di Pescara, è all’interno delle azioni del progetto GenerAzioneMare che il WWF Italia ha lanciato lo scorso anno per la difesa delle coste e dei mari italiani.

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Il mare-pattumiera, ecco che cosa buttiamo in acqua
L'iniziativa a Pescara del Wwf a tutela dell'ambiente marino: gli oggetti di plastica che minacciano di più l'ecosistema (video di Lorenzo Colantonio)

“L’Italia è al centro del Mar Mediterraneo, un mare piccolo rispetto agli Oceani, appena l’1% dei mari del mondo, ricco di biodiversità, ma con un’impronta umana insostenibile per l’inquinamento da plastica: nel bacino del Mediterraneo si concentra infatti il 7% della microplastica globale”, ha dichiarato Dante Caserta, Vicepresidente del WWF Italia. “Il Mare nostrum si sta trasformando in un mare di plastica e l’impatto sulle specie marine e sulla salute umana è enorme come abbiamo testimoniato nel nuovo report “Mediterraneo in trappola: salvare il mare dalla plastica” lanciato dal WWF Italia nelle scorse settimane. Non possiamo permettere che il Mediterraneo soffochi nella plastica: i danni che stiamo facendo al mare si stanno ripercuotendo su noi stessi”.

Il report del Wwf delinea un quadro estremamente grave. La plastica rappresenta oggi il 95% dei rifiuti in mare aperto, sui fondali e sulle spiagge del Mediterraneo e proviene in ordine da Turchia, Spagna, Italia, Egitto e Francia. Tra le radici profonde dell’inquinamento da plastica ci sono ritardi e lacune nella gestione dei rifiuti nella gran parte dei Paesi del Mediterraneo. L’ingente presenza di plastica oltre che per la biodiversità e la salute è una grave minaccia anche per importanti settori economici del Mar Mediterraneo, soprattutto pesca e turismo.

“Quello che accade in tutto il Mar Mediterraneo, accade anche nel mare davanti alla costa abruzzese”, dichiara Luciano Di Tizio, delegato del WWF Abruzzo. “Il materiale che abbiamo raccolto sulle nostre spiagge in questi ultimi giorni e che è alla base della mostra “Il mare del futuro?” ne è una prova. In pratica con le mareggiate e le correnti il mare ci restituisce una parte dei rifiuti che noi buttiamo. E non a caso abbiamo voluto fare questo sit-in proprio nella città più grande della regione, una dei centri più importanti del Mar Adriatico: vogliamo far vedere a tutti i danni che comportamenti sbagliati stanno producendo al nostro mare, per far capire anche quanto è importante agire subito per correre ai ripari”.

E proprio per questo il WWF ha lanciato una petizione con quattro richieste al governo e al Parlamento: impegnarsi affinché venga alla luce al più presto la Direttiva europea che vieta 10 prodotti di plastica monouso; si introduca una cauzione sugli imballaggi di plastica monouso; sia vietato l’uso di microplastiche in tutti i beni di consumo; vengano finanziati la ricerca e il recupero delle reti da pesca di plastica fantasma che vengono tuttora abbandonate in mare. La petizione, che è stata possibile firmare a Pescara, può essere sottoscritta sul sito www.wwf.it (http://www.wwf.it/petizione_plastica.cfm?utm_source=web&utm_medium=social&utm_campaign=GenerazioneMare).