no trivelle

Un parco marino per bloccare Ombrina

La proposta anti-trivelle alla Regione e le altre indicazioni da parte del Coordinamento ambientalista

PESCARA. Realizzare un parco marino-costiero regionale al largo della costa teatina (e del prossimo Parco nazionale della costa teatina) in modo da impedire l’insediamento della piattaforma petrolifera “Ombrina mare 2” a tre miglia dalla costa. E’ la proposta che lancia il Coordinamento “No Ombrina”, costituito dalle associazioni ambientaliste, che prosegue la mobilitazione contro l’impianto della Rockopper preparando il ricorso al Tar contro il decreto di valutazione di impatto ambientale e studiando ulteriori manifestazioni (dopo quelle regionali di Pescara e Lanciano) a Roma.

Il Coordinamento ha individuato quattro strade per faremare Ombrina: l'istituzione del parco regionale marino-costiero al largo tra San Vito e Fossacesia, all’altezza dell’area sic Bosco delle Farfalle); la proposta di legge di iniziativa regionale alle Camere affinché il Parlamento cancelli l'art.35 del decreto Passera; i ricorsi al tribunale amministrativo regionale contro il Decreto di Via (valutazione impatto ambinetale) e, infine, la costante mobilitazione popolare con le nuove manifestazioni e iniziative pubbliche. «Uno studio giuridico delle norme nazionali sui Parchi ha permesso di individuare uno spiraglio legislativo che permette di introdurre un sistema di tutela in mare direttamente con legge regionale, sull'esempio di quanto fatto dalla Regione Calabria nel 2008», spiegano gli ambientalisti. Il Coordinamento sta predisponendo una bozza di provvedimento che sarà a disposizione dei consiglieri regionali dall'inizio della prossima settimana.

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