Villa Pini, è giallo sulla vendita
I sindacati annunciano l’accordo con Neuromed, il gruppo smentisce.
PESCARA. Continuano con insistenza le voci di un interessamento del gruppo molisano Neuromed di Pozzilli in provincia di Isernia nei confronti del gruppo Villa Pini della famiglia Angelini. Ieri mattina da fonti sindacali romane è arrivata la notizia di un incontro nel Chietino tra i vertici delle sue società, cui sarebbe seguita la firma di un accordo preliminare che presuppone l’ingresso del Neuromed in Villa Pini per una quota pari al 49% del capitale. La Novafin, la finanziaria del gruppo teatino, terrebbe per sé il 51% del capitale. Il controllo delle attività del gruppo della sanità provata resterebbe dunque nelle mani della famiglia Angelini.
Nell’accordo sarebbe prevista una clausola che impegna il Neuromed, o almeno il nuovo gruppo societario, a versare entro il 29 dicembre gli stipendi arretrati ai circa 1600 dipendenti del gruppo, molti dei quali non ricevono la busta paga dal 1º aprile scorso, e si avviano dunque a completare il nono mese di lavoro senza stipendio (più naturalmente la tredicesima). Una condizione necessaria per rispondere alla diffida della Regione evitando il rischio della sospensione e poi del ritiro entro sei mesi dell’accreditamento (ritiro che al momento è in vigore rispetto alle strutture della psicoriabilitazione perché ritenute non idonee). L’accordo è comunque smentito dal Neuromed.
Il consigliere d’amministrazione Raffaele Ianuale ha assicurato al Centro che «il Neuromed non ha assunto nessuna delibera a livello di Cda» sull’ingresso nel capitale di Villa Pini. «Allo stato», ha aggiunto Ianuale, «la situazione attuale non rappresenta le condizioni idonee per un nostro interesse». Una parziale smentita è arrivata anche da Villa Pini tramite l’avvocato del gruppo Sabatino Ciprietti che ha detto di non avere notizia di un accordo tra Neuromed e Novafin anche se non l’ha escluso. In attesa che si chiarisca il reale stato della trattativa, la Cisl regionale ha espresso, qualora fosse confermata la firma, «una moderata soddisfazione» sui termini dell’accordo, «perché», dice Davide Farina, responsabile regionale della Cisl per la sanità privata, «con il pagamento degli stipendi si risolverebbe una lunga e dolorosa vertenza».
Per la Cisl restano comunque molti interrogativi aperti: «Innanzitutto ci chiediamo perché un’azienda sana e finanziariamente forte come Neuromed si fermi, sulla base di questa ipotesi, al 49% del capitale. Poi vorremmo capire se un’operazione del genere è fattibile nei confronti di una società sotto sequestro. Infine va chiarito il piano industriale del nuovo gruppo e quale ricaduta può avere sui lavoratori». Il gruppo sanitario Neuromed fa capo alla famiglia Patriciello, di cui fa parte l’europarlamentare del Pdl Aldo Patriciello, che però non si occupa direttamente delle aziende del gruppo per incompatibilità con la carica di eurodeputato.
Il Neuromed è un centro specialistico dedicato esclusivamente a neurologia, neurochirurgia e neuroriabilitazione, dove operano in sinergia la ricerca scientifica e l’attività clinica. È stato fondato nel 1976 e riconosciuto nel 1983 Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs). Neuromed è anche tra le cento eccellenze segnalate dall’Eurispes nel III Rapporto “Nostra Eccellenza, Cento casi di successo del sistema Italia”.
Nell’accordo sarebbe prevista una clausola che impegna il Neuromed, o almeno il nuovo gruppo societario, a versare entro il 29 dicembre gli stipendi arretrati ai circa 1600 dipendenti del gruppo, molti dei quali non ricevono la busta paga dal 1º aprile scorso, e si avviano dunque a completare il nono mese di lavoro senza stipendio (più naturalmente la tredicesima). Una condizione necessaria per rispondere alla diffida della Regione evitando il rischio della sospensione e poi del ritiro entro sei mesi dell’accreditamento (ritiro che al momento è in vigore rispetto alle strutture della psicoriabilitazione perché ritenute non idonee). L’accordo è comunque smentito dal Neuromed.
Il consigliere d’amministrazione Raffaele Ianuale ha assicurato al Centro che «il Neuromed non ha assunto nessuna delibera a livello di Cda» sull’ingresso nel capitale di Villa Pini. «Allo stato», ha aggiunto Ianuale, «la situazione attuale non rappresenta le condizioni idonee per un nostro interesse». Una parziale smentita è arrivata anche da Villa Pini tramite l’avvocato del gruppo Sabatino Ciprietti che ha detto di non avere notizia di un accordo tra Neuromed e Novafin anche se non l’ha escluso. In attesa che si chiarisca il reale stato della trattativa, la Cisl regionale ha espresso, qualora fosse confermata la firma, «una moderata soddisfazione» sui termini dell’accordo, «perché», dice Davide Farina, responsabile regionale della Cisl per la sanità privata, «con il pagamento degli stipendi si risolverebbe una lunga e dolorosa vertenza».
Per la Cisl restano comunque molti interrogativi aperti: «Innanzitutto ci chiediamo perché un’azienda sana e finanziariamente forte come Neuromed si fermi, sulla base di questa ipotesi, al 49% del capitale. Poi vorremmo capire se un’operazione del genere è fattibile nei confronti di una società sotto sequestro. Infine va chiarito il piano industriale del nuovo gruppo e quale ricaduta può avere sui lavoratori». Il gruppo sanitario Neuromed fa capo alla famiglia Patriciello, di cui fa parte l’europarlamentare del Pdl Aldo Patriciello, che però non si occupa direttamente delle aziende del gruppo per incompatibilità con la carica di eurodeputato.
Il Neuromed è un centro specialistico dedicato esclusivamente a neurologia, neurochirurgia e neuroriabilitazione, dove operano in sinergia la ricerca scientifica e l’attività clinica. È stato fondato nel 1976 e riconosciuto nel 1983 Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs). Neuromed è anche tra le cento eccellenze segnalate dall’Eurispes nel III Rapporto “Nostra Eccellenza, Cento casi di successo del sistema Italia”.