Vinitaly, l'oriente guarda all'Abruzzo

dall'inviato Loris Zamparelli
Interesse dei compratori esteri per le doc Montepulciano e Trebbiano e per gli autoctoni

VERONA. Meno visitatori rispetto alle passate edizioni, ma un numero maggiore di operatori del settore. Questo l'andamento della giornata inaugurale della 47ª edizione del Vinitaly.

La fiera enologica più importante in Europa già ieri ha mostrato un forte interesse nei confronti della produzione vitiviniola abruzzese. Le nostre cantine hanno attirato l'attenzione di importatori di Sud America, Giappone e Nord Europa, con qualche interessamento anche da parte dell'est asiatico, Hong Kong e Singapore in testa.

A farla da padrone, al padiglione 11, quello che l'Abruzzo ha condiviso con Valle D'Aosta e Liguria, sono stati i doc abruzzesi Trebbiano e Montepulciano, ma anche l'autoctono Pecorino.

E sono iniziati già ieri i festeggiamenti del 40º anniversario della doc trebbiano d'Abruzzo, che oggi vedrà protagonista Francesco Paolo Valentini che condurrà alla scoperta di questo vitigno nel corso di un dibattito condotto da Italo Cucci.

Gli espositori della nostra regione presenti alla fiera veronese, che si protrarrà fino a mercoledì, sono ben 84. A differenza degli scorsi anni, quando era la Regione a organizzare direttamente la trasferta e il piano della comunicazione per i produttori locali, quest'anno invece, attraverso i fondi del Psr (Piano di sviluppo rurale), sono state le aziende direttamente a gestirsi, attraverso i due consorzi: quello di tutela vini d'Abruzzo e quello di tutela Colline Teramane Docg, che hanno curato anche il programma delle degustazioni. Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio di tutela Colline teramane, pone l'accento sui vantaggi della gestione diretta dei produttori: «Se mettiamo la politica in mezzo è tutto molto più difficile, noi direttamente riusciamo a gestire meglio le nostre esigenze».

Regione e centro interno delle Camere di Commercio coordinano le aree istituzionali. Presenti al salone del vino anche l'assessore regionale all'Agricoltura Mauro Febbo e il senatore del Pdl Fabrizio Di Stefano, sommelier onorario. Allo stand enologico abruzzese, nel quale era possibile degustare un'ampia gamma di vini, sono state tantissime le presenze, molte delle quali straniere.

La giornata di ieri è iniziata con l'iniziativa del Comune di Castelli in collaborazione on l'Ais Abruzzo, che con Giorgio Pistocchi, presidente del consorzio delle ceramiche castellane, ha consegnato un premio a Fede&Tinto, conduttori della trasmissione radiofonica Decanter.

Poi a metà mattina è arrivato anche l'attore Alessandro Preziosi, direttore del Teatro Stabile d'Abruzzo, che ha preceduto la degustazione di alcuni Trebbiano curata dalla sommelier Adua Villa. Questo Vinitaly, vista la perdurante crisi del mercato domestico, può trasformarsi in un volano verso i mercati esteri per le cantine abruzzesi: «Partiamo da un bel presupposto», spiega Tonino Verna, presidente del Consorzio tutela vini d'Abruzzo, «i quarant'anni della nostra specialità, il trebbiano doc, che con il Montepulciano rappresenta la nostre Ferrari, dietro al quale però c'è tutto l'Abruzzo enologico, dal mare alla montagna. Dobbiamo riscoprire ancora di più i vitigni autoctoni come il pecorino, la passerina, la cocociola e montonico. Una fiera come questa resta molto importante, perché permette la degustazione, che via web non sarebbe possibile».

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