Berlusconi-Lario, la Cassazione conferma per Veronica l'assegno di 2 milioni di euro al mese

16 Maggio 2017

Diversamente dal divorzio, nelle cause di separazione l'ex coniuge più facoltoso «ha ancora il dovere di garantire al partner separato lo stesso tenore di vita del matrimonio»

ROMA. Silvio Berlusconi «è uno degli uomini più ricchi del mondo» ed è «rilevante» la disparità dei suoi redditi rispetto a quelli della moglie Veronica Lario: per questo la Cassazione ha confermato l'assegno di due milioni di euro al mese in favore della Lario. I supremi giudici hanno respinto il ricorso del leader di Forza Italia contro il maxiassegno, rilevando che la separazione «non elide la permanenza del vincolo coniugale» e il dovere di assistenza garantendo il precedente tenore di vita. La posizione «reddituale» di Silvio Berlusconi, è già di per sè «estremamente rilevante», considerando anche «il giudizio di inattendibilità in merito al reddito più recente», ma soprattutto sulla sua «consistenza patrimoniale» che «con varie oscillazioni» colloca l'ex Cav, nel periodo della causa di separazione tra il 2010 e il 2014, «fra gli uomini più ricchi del mondo, tenuto conto delle partecipazioni azionarie e della proprietà di prestigiose ville». Per queste ragioni la Cassazione, richiamando gli accertamenti condotti dalla Corte di Appello di Milano, ha dichiarato «infondata» la tesi che Berlusconi - secondo quanto sostenuto dai suoi legali davanti ai supremi giudici - abbia subito un «decremento dei redditi» dovuto alla «crisi mondiale». Le condizioni economiche del leader azzurro sarebbero cambiate «'in peius'» - aveva fatto presente la sua difesa - e questo «avrebbe imposto una riduzione del contributo» di due milioni di euro mensili per la ex moglie Veronica, «anche al fine di evitare che egli fosse costretto a dismettere parte del suo patrimonio». La Cassazione, confermando l'entità dell'assegno, ha ricordato che i giudici di merito hanno calcolato «in 53 milioni di euro il reddito medio annuo del Berlusconi, sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate negli anni dal 2006 al 2010» e hanno «quindi espresso un giudizio di inattendibilità in merito tanto all'ultimo reddito dichiarato, nell'anno 2012, di 4 milioni e mezzo di euro, quanto in ordine alla dedotta riduzione del valore del gruppo Finivest».

Diversamente dalla fase del divorzio, quando «cessano» i doveri di solidarietà coniugale, nelle cause di separazione l'ex coniuge più facoltoso «ha ancora il dovere di garantire al partner separato lo stesso tenore di vita del matrimonio». Questo sottolinea la Cassazione nella motivazione della sentenza sulla separazione tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario, con conferma del'assegno di due milioni mensili per la donna. Il verdetto fa riferimento alla recente sentenza sul divorzio che ha mandato in soffitta il tenore di vita, dicendo che non si applica alle separazioni.