Serie A

Il commentone della 32esima giornata di Serie A

14 Aprile 2025

Giornata povera di gol, con soli 5 reti segnate nelle 5 sfide della domenica. Sigilla il terzo posto la Dea, mentre il Bologna viene superato dalla Juventus. In zona salvezza, Verona e Como mettono la freccia sulle concorrenti.

Udinese vs Milan

La trentaduesima giornata si apre con la sfida tra Udinese e Milan, distanti in classifica solo 8 punti prima del match. Partenza rabbiosa dei rossoneri, che dopo appena 20 secondi sfiorano l’1-0 con Tijjani Reijnders: lancio lungo di Pulisic per l’olandese, con il pallone che però è impreciso e viene intercettato dalla difesa friulana. Ma Andersen e Bijol si scontrano e favoriscono così il 14, che a tu per tu con Okoye perde il duello, a causa di un miracolo dell’estremo difensore nigeriano. Il Diavolo chiude la pratica in soli 3 minuti, alla fine del primo tempo: prima Fofana sradica il pallone dai piedi di Lucca e appoggia per Leao, che di prima intenzione chiude la conclusione piazzandola all’incrocio dei pali; poi Pavlovic svetta di testa su un corner di Pulisic e la spedisce alle spalle di Okoye. A inizio ripresa, da segnalare un brutto scontro di gioco tra Maignan e Jiménez, con il portiere della nazionale francese che impatta il laterale spagnolo ed è costretto a uscire in barella. Nel finale, i meneghini arrotondano il risultato. Al 74’ grande azione sull’out mancino, con uno scambio a tre tra Hernandez, Leao e Abraham, che favorisce la cavalcata del terzino: Theo arriva al limite dell’area, dà uno sguardo al centro ma poi decide per la soluzione personale, tirando un bolide che si insacca sotto la traversa. Grandissima partita del numero 19, in gran rispolvero dopo una stagione tra molti bassi e pochi alti, anche a causa della nuova disposizione tattica adottata da Conceicao: il 343 favorisce senz’altro Theo, più libero di attaccare e meno costretto a obblighi difensivi, e la prestazione contro l’Udinese ne è la prova. All’81’ si aggiunge alla festa anche Reijnders, che spinge nella porta totalmente sguarnita un suggerimento di Leao. I rossoneri calano il poker e continuano a sperare di rientrare nei posti europei, che però sono complicati da raggiungere soprattutto per via delle tante avversarie e le sole 6 gare al termine del campionato.

Venezia vs Monza

Il sabato inizia con la sfida salvezza tra Venezia e Monza, tra penultima e ultima, con la differenza però che la formazione di Di Francesco ha ancora speranze di non retrocedere. Inevitabilmente, non c’è altra possibilità della vittoria per gli arancioneroverdi, per tentare di aggrapparsi al treno salvezza. D’altro canto i brianzoli non vogliono sfigurare e sono proprio loro a creare il primo pericolo: dopo appena 4 minuti, doppia deviazione nell’area dei padroni di casa e Radu è costretto agli straordinari, negando il vantaggio biancorosso con un riflesso felino. Allo spavento iniziale, i lagunari rispondono al 24’, con un calcio piazzato di Nicolussi Caviglia: traiettoria molto velenosa dell’ex Juve, che trova la risposta, non perfetta, di Turati, salvato dalla traversa. Ma alla lunga il Monza cala e il Venezia schiaccia sempre più in area gli avversari: sembra ormai solo questione di tempo per il gol, che arriva al minuto 72: Cande rilancia per Ellertsson, che, arrivato sul fondo, mette a Fila un pallone solo da spingere in porta. Prima rete con la nuova maglia per Daniel Fila, arrivato a gennaio dallo Slavia Praga per sostituire Pohjanpalo. Dopo appena 5 minuti, un’altra punizione di Nicolussi Caviglia impensierisce Turati, che stavolta è strepitoso. Infine, nel recupero, Fila entra in ritardo su Palacios e riceve la seconda ammonizione. Vittoria a dir poco fondamentale per i Leoni Alati, che ritrovano il successo dopo ben 111 giorni.

Inter vs Cagliari

Alle 18 l’Inter ospita il Cagliari. I nerazzurri, reduci dall’ottima prestazione infrasettimanale contro il Bayern Monaco, cercano subito di mettere la freccia per poi gestire le energie, a causa dell’imminente ritorno dei quarti di finale di Champions League. Gli uomini di Inzaghi passano a condurre dopo 13 minuti con Marko Arnautovic: Calhanoglu cerca e trova con un filtrante alto Carlos Augusto, che di petto appoggia a centro area. Sul pallone c’è Lautaro, che con una finta elude l’intervento dei difensori favorendo il compagno di reparto, che si avventa sulla sfera con grande ferocia, se la porta avanti e poi conclude di mancino sotto la traversa. Dopo un inizio molto complicato, l’ex Bologna ha ingranato nel momento clou della stagione, andando a segno per la quinta gara di fila in cui è stato schierato dal primo minuto. Al 25’ si affaccia anche il Cagliari, che crea una ghiottissima opportunità: lancio lungo per Piccoli, che mette il turbo e si impossessa della palla prima di De Vrij e poi tira verso la porta, trovando la respinta di Sommer. Rischio per il Biscione, che però sul ribaltamento di fronte trova il raddoppio, sull’asse Arnautovic-Lautaro: l’austriaco si ritrova sulla fascia sinistra e, con un passaggio geniale, riesce a servire il Toro, che batte Caprile con un morbido tocco sotto. Nella ripresa, dopo soli 3 minuti, i rossoblu dimezzano lo svantaggio con il colpo di testa di Piccoli, lasciato troppo solo dalla difesa. Altra amnesia difensiva e i pensieri ritornano inevitabilmente al pareggio-beffa di Parma, quando da un parziale di 2-0 la Beneamata si è fatta rimontare ben 2 gol. È il secondo gol stagionale di Bisseck a scacciare i fantasmi, che con uno stacco perentorio sovrasta Mina e trafigge Caprile, siglando la rete del definitivo 3-1. Prova a riaprila Piccoli negli ultimi minuti, ma De Vrij salva sulla linea e concede ai suoi un finale tranquillo, diventato ormai evento raro. L’Inter torna a vincere e si porta a un momentaneo +6 sul Napoli, impegnato nel posticipo contro l’Empoli; sempre in attesa del match di lunedì, il Casteddu resta a 6 punti dalla zona retrocessione, tornando a casa con la consapevolezza di aver giocato una buona partita anche contro la capolista, in uno stadio molto difficile.

Juventus vs Lecce

Chiude il sabato la Juventus, che affronta il Lecce all’Allianz Stadium. Pronti, via e i bianconeri trovano subito la rete del vantaggio, con Koopmeiners: Vlahovic viene servito spalle alla porta da Thuram, si gira e imbuca per l’olandese, che in diagonale beffa Falcone e fissa il punteggio sul risultato di 1-0. Passano appena 3 minuti e Krstovic sfiora l’1-1, centrando il montante con un rasoterra insidiosissimo. Al 33’ si vede l’effetto della cura Tudor, che ha rivitalizzato la squadra e alcuni giocatori in particolare: classica cavalcata palla al piede di Thuram, che arriva al limite, dialoga con Yildiz e poi la passa a Vlahovic. Il bomber serbo sceglie di appoggiare la sfera per il 10 bianconero, che la piazza all’angolino alla sinistra del portiere. Azione magistrale, con tanti scambi di prima e un’intesa di squadra ritrovata. Complice il risultato, la seconda metà di gara è meno ricca di emozioni: la Vecchia Signora preferisce gestire il possesso palla piuttosto che offendere, mentre i salentini faticano a creare chances pericolose. Il gol giallorosso arriva quando è già troppo tardi, all’87’: punizione dalla trequarti di Helgason e incornata di Baschirotto, che quantomeno rende più interessanti i minuti di recupero. Tudor riporta la Juve al quarto posto, in attesa della sfida tra Atalanta e Bologna; invece, non è da queste sfide che passa la salvezza del Lecce, anche se il calendario da qui a fine campionato sembra abbastanza proibitivo.

Atalanta vs Bologna

La domenica si apre con lo scontro Champions tra Atalanta e Bologna al Gewiss Stadium. Dopo soli 3 minuti i nerazzurri sbloccano la gara, con il 23esimo gol in campionato del capocannoniere Retegui: Pasalic mette in moto Bellanova, che di prima intenzione effettua un cross basso sul primo palo per il bomber italo-argentino, infallibile da due passi. Al 22’ la Dea mette la partita in cassaforte, sempre con lo zampino dell’ex Genoa: servito lateralmente, viene buttato giù da Lucumì ma per l’arbitro Mariani è tutto regolare. Non sentendo il fischio del direttore di gara, Retegui si rialza, arriva sul fondo e mette un traversone meraviglioso per Pasalic, lasciato completamente solo a centro area: 2-0 e partita in cassaforte. I felsinei non sembrano con la testa nel match e lo si può notare dai tanti errori tecnici. Il primo squillo rossoblu arriva poco dopo la mezz’ora, tramite uno schema da calcio di punizione: Freuler sceglie Ndoye, libero di colpire dal limite dell’area. La conclusione dello svizzero viene parata da Carnesecchi anche grazie all’aiuto del palo, preservando così il parziale. Nella seconda frazione di gioco non succede niente da segnalare e così gli Orobici sigillano il terzo posto, scongiurando il sorpasso da parte della formazione di Italiano, che invece viene a sua volta superata dalla Juventus.

Fiorentina vs Parma

Alle 15 si giocano due partite, Fiorentina-Parma e Verona-Genoa. Entrambe le sfide non regalano grandi emozioni e terminano con un pareggio a reti bianche. In Fiorentina-Parma partono meglio gli ospiti, vicini al gol in apertura: Valeri viene favorito da un bel lavoro di Pellegrino e mette in mezzo un gran cross, che Bernabè non riesce ad angolare e viene facilmente respinto da De Gea. Oltre a questa buona chance, che capita sulla testa di Bernabè al 3’, non ci sono altre opportunità degne di nota nella prima metà di gara, con la partita che diventa sempre più bloccata. Serve la giocata del campione per rompere l’equilibrio e capita sui piedi di Kean, dopo una grande giocata di Gudmundsson: l’islandese riceve da Mandragora, si gira dal lato giusto ingannando due difensori e poi restituisce al centrocampista italiano, che serve nello spazio Kean. Nell’1 vs 1 contro Suzuki, il bomber italiano mastica troppo la conclusione, che termina a lato. Al 74’, alla viola viene anche annullata una rete per posizione di offside del goal scorer Richardson. Dunque, 0-0 tra gigliati e ducali, con i padroni di casa che perdono terreno nella lotta europea, mentre i crociati si portano a 4 lunghezze di vantaggio sul terzultimo posto.

Verona vs Genoa

Anche Verona e Genoa non danno vita a uno spettacolo memorabile, anche se i gialloblu accarezzano l’idea del gol in più di una circostanza: prima Leali para con i piedi una conclusione di Mosquera, poi, nella ripresa, si supera, salvando con reattività la propria porta dopo una deviazione involontaria di Martin su un tiro dello stesso Mosquera. Nel finale, gli scaligeri scheggiano anche un palo, colpito dopo un cross basso deviato di Kastanos, sul quale Leali sembrava comunque esserci. Come detto, match poco divertente e ricco di errori, con il risultato che però fa felici tutti, perché il Genoa arriva a quota 39, a -1 dal decimo posto, mentre il Verona si porta addirittura a +8 dalla zona retrocessione.

Como vs Torino

Alle 18 si affrontano Como e Torino, sfida molto interessante tra due squadre in forma, pronte a darsi battaglia. Prima del gol del vantaggio comasco, occasioni da ambedue le parti: prima Linetty sfiora il palo di testa, poi Da Cunha impegna Milinkovic-Savic da calcio di punizione diretto. L’1-0 arriva al minuto 38 e porta la firma di Douvikas: Ikoné serve sul fondo Vojvoda, che crossa morbidissimo per l’ex Celta Vigo, bravo a farsi trovare al posto giusto nel momento giusto e a realizzare il secondo gol in campionato. Nella ripresa il Toro entra in campo con un atteggiamento totalmente diverso, propenso ad attaccare fino a trovare il gol del pareggio. È Elmas l’uomo in più di Vanoli, che prima fa scaldare i guantoni di Butez, poi disegna una parabola meravigliosa per Gineitis, che non approfitta del suggerimento del compagno e centra in pieno l’estremo difensore francese, infine sempre duello tra il macedone e Butez, ancora una volta vinto dal secondo. I lariani provano a rispondere con la testata di Goldaniga da corner, salvato da un colpo di reni eccezionale del portiere serbo. Quando la partita sembra prossima alla fine, ecco l’episodio chiave del match: calcio d’angolo di Biraghi, respinta della difesa biancoblu e conclusione di controbalzo di Ilic, non irresistibile, ma che Butez si fa sfuggire dalle mani. Papera dell’ex estremo difensore dell’Anversa, che regala di fatto il pareggio ai granata. Ma c’è un ulteriore colpo di scena: il var interviene per un possibile doppio tocco alla battuta del corner e il gol viene annullato, per la gioia del Sinigaglia. Il Como si tira quasi totalmente fuori dalla lotta salvezza con questa vittoria, mentre il Torino continua a rimanere a metà classifica, a pari punti con l’Udinese.

Lazio vs Roma

Chiude la domenica il derby di Roma, in una straordinaria cornice di pubblico. Prima di parlare delle emozioni del match vanno però citati anche gli scontri pre-partita, in cui alcuni ultras romanisti hanno cercato di raggiungere la zona di Ponte Milvio, storico punto di raduno della Curva Nord laziale, ma sono stati fermati preventivamente dalle forze dell’ordine. Sono nati così dei tafferugli, in cui 13 agenti della polizia sono rimasti feriti dai lanci di sassi e bottiglie e da esplosioni di bombe carta. A 6 anni dall’ultima volta, si era tornato a giocare il derby romano in notturna: a causa dei comportamenti violenti che spesso accompagnano il match, questa non è stata senz’altro la scelta migliore. Questi eventi dovranno essere severamente puniti, perché sono ormai diventati troppo ricorrenti e senza il pugno duro sono destinati a ripetersi, rovinando l’atmosfera a causa di pochi incivili. Ora si può finalmente tornare alla partita: primo tempo principalmente di studio tra le due squadre, con qualche squillo laziale: al 7’ Svilar sventa un gran colpo di testa di Romagnoli e al 22’ alza in corner una conclusione sul primo palo di Isaksen. Appena 67 secondi dopo l’intervallo, i biancocelesti la sbloccano meritatamente: calcio di punizione di Luca Pellegrini per Romagnoli, che con uno stacco imperioso spedisce il pallone alle spalle di Svilar. Ora sì che i giallorossi entrano in partita, anche sul piano delle occasioni: gran colpo di testa stavolta di Mancini al 54’, che però Mandas disinnesca con una parata sensazionale. Il gol del pari sembra nell’aria e viene siglato da Soulè al 69’: Saelemaekers avanza sulla sinistra, poi serve l’argentino sui 25 metri. La conclusione che parte dal mancino dell’ex Juve e Frosinone è meravigliosa, prima sbatte sulla parte bassa della traversa, poi entra in porta e infine colpisce nuovamente il legno. Un vero e proprio colpo da biliardo, imprendibile per chiunque. Nell’ultimo quarto d’ora le aquile sfiorano due volte il 2-1, prima con la conclusione di Pedro, parata in allungo da Svilar, poi con il flipper tra Ndicka e Dia: traversone di Luca Pellegrini, Ndicka anticipa Dia e costringe il proprio portiere a compiere un miracolo, poi il pallone rimane lì ma il senegalese non riesce a segnare, calciando in equilibrio precario proprio sull’estremo difensore portoghese. Anche il derby finisce in pareggio, con la distanza in classifica tra le due squadre che resta invariata. Infine, statistica particolare e decisamente lieta per Claudio Ranieri, che all’ultimo derby della propria carriera mantiene l’imbattibilità nella stracittadina.

Anche il posticipo di questa giornata vede scendere in campo il Napoli, impegnato al Maradona contro un Empoli decisamente fuori forma, che non trova la vittoria da ben 16 giornate.