Cane e padrone e la grazia della fedeltà
Le foto dei gattini spopolano sui social come simboli di esibita sensiblerie, ma sono le storie dei cani che continuano a emozionare. La fedeltà che cerchiamo negli altri esseri umani la si trova più facilmente nei cani. È una storia di fedeltà e di amore quella di cui è protagonista, in questi giorni, un cagnolino di nome Phoebe. Nell’ospedale Santa Maria Nuova di Firenze, i medici hanno fatto incontrare Phoebe con il suo padrone ricoverato lì a causa di un ictus. Dopo averlo visto, l’uomo è riuscito per la prima volta a pronunciare spontaneamente alcune frasi. «L’iniziativa», ha spiegato la direttrice dell’ospedale, Francesca Ciraolo, «rientra nel progetto Pet Visiting, sull’umanizzazione delle cure, finalizzata a dare sollievo agli ammalati che non hanno la possibilità di muoversi e soffrono separati dai loro animali». Il rapporto che unisce Phoebe al suo padrone è quello di un amore disinteressato che rompe la bilancia del dare e avere che domina sempre di più le relazioni tra gli esseri umani. Gli sguardi intrecciati da cane e padrone disegnano i confini di uno spazio regolato dalla gratuità dell’affetto e segnato dalla grazia dell’attenzione: un Eden che non cessiamo di rimpiangere.
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