Coronavirus, Visconti: legame tra diffusione e inquinamento

22 Marzo 2020

Per l'eseperto di Fisica dell'atmosfera (università dell'Aquila), le aree malsane da anni in Italia sono sovrapponibilì a quelle del maggiore contagio

PESCARA. Riscaldamento globale, inquinamento e diffusione del coronavirus in Italia, un legame c'è. Ed emerge parlando di clima con Guido Visconti, professore emerito dell'università dell'Aquila, esperto di Fisica dell'atmosfera. Ora con l'attenzione alla pandemia, la questione inquinamento pare passata in secondo piano, ma se ci pensiamo «i temi non sono scollegati» osserva Visconti. «Se si guardano le mappe dell'industrializzazione in Italia e la mappa del virus, c'è una perfetta sovrapposizione. La Val Padana è l'area più inquinata d'Europa, non da oggi, ma da cinquant'anni; tutte le persone anziane colpite da malattie polmonari avevano un sistema respiratorio compromesso, dopo una vita vissuta in regioni malsane». In più, osserva Visconti, «gli aerosol nell'atmosfera, che sono molto pesanti in quelle regioni, aiutano il trasporto del virus. Lo si vede anche osservando diverse aree di una stessa regione: in Emilia Romagna, Modena è più colpita, Ferrara lo è meno. In Abruzzo, Pescara è più colpita. Lo sono meno le zone interne. E la riduzione del traffico, comunque, serve a poco, i benefici si potranno avere solo nel lungo termine».