Il Metodo Mollica contro gli odiatori

16 Ottobre 2019

In un Paese dove il cinismo sembra essere diventato il passatempo nazionale preferito, fare sfoggio di entusiasmo verso il prossimo è un proditorio azzardo. L’eroe di questa molto minoritaria fede è Vincenzo Mollica, il giornalista della Rai che, da più di trent’anni, si occupa di cultura e spettacoli. Le sue cronache sono esercizi di benevolenza anche verso artisti che, a volte, meriterebbero invece qualche metaforica sberla. Ma quest’era della bontà volge al termine. Mollica, infatti, andrà in pensione il 27 gennaio, lasciando un’eredità di belle parole e buone maniere che solo i duri di cuore possono scambiare per eccesso di ossequio. Mollica, infatti, non finge il suo entusiasmo. La benevolenza gli sgorga spontanea dal cuore. Nella scelta fra il bicchiere mezzo vuoto e quello mezzo pieno, lui non ha dubbi: è il secondo che vale la pena di raccontare. «Cerco solo il lato migliore delle persone», ha confessato in una recente intervista al Corriere della Sera. «Da cronista evito di avvicinare chi non mi piace». C’è una lezione non banale in questa sua professione di fede, soprattutto in tempi come questi in cui gli hater, gli odiatori compulsivi, la fanno da padrone sui social e nella vita vera. Contro costoro il Metodo Mollica – evitare chi non ci piace – potrebbe essere la nostra ultima speranza.
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