Le signorine buonasera che ci mancano

12 Gennaio 2019

Nicoletta Orsomando ieri ha compiuto 90 anni. A chi ha meno di 40 anni quel nome non dice nulla, per tutti gli altri che si siano seduti almeno una volta davanti a un televisore, la sera verso le otto e mezza, è un apriti-sesamo per il passato. È il nome di una “signorina buonasera”, una di quelle giovani donne che, fino agli anni Ottanta, annunciavano i programmi della Rai. Non era una “signorina buonasera” qualunque, Nicoletta Orsomando. Il suo primo annuncio, infatti, risale al 1953, cioè un anno prima che la Rai iniziasse le sue trasmissioni ufficiali. «Signore e signori buonasera», disse al suo debutto annunciando un documentario del National Geographic. Con quel «Signore e signori buonasera» Nicoletta Orsomando e le sue colleghe prendevano per mano gli italiani per un viaggio che li avrebbe condotti verso festival di canzoni, partite di calcio, film e classici della letteratura. E, così facendo, fornivano ai nostri padri e nonni gli argomenti di una conversazione davvero nazionale, l’alfabeto di una koinè culturale che l’Italia non aveva mai conosciuto prima. Lo facevano con garbo e misura, parlando lentamente perché consapevoli di usare una lingua, l’Italiano, che le classi povere stavano imparando con fatica ma con la speranza (oggi ormai quasi svanita) di fare parte finalmente di una patria condivisa.
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