Quella casa circondata dal nuovo ponte
Nella città di Guangzhou, in Cina, è nato un nuovo ponte intorno a una casa di quaranta metri quadrati lasciata nel mezzo della nuova costruzione. Lo Stato aveva acquistato tutte le abitazioni nell'area in cui doveva sorgere il ponte, ma una delle proprietarie, la signora Liang, si è rifiutata di cedere la sua casetta perché il nuovo appartamento offerto dal governo locale sarebbe stato di fronte all'obitorio di un ospedale. Così, davanti alla sua irremovibilità, il governo ha deciso di cambiare il progetto del ponte e di costruirlo intorno alla sua casa. Anche da una storia come questa della casa della signora Liang si capisce come il cammino di ciò che chiamiamo, a torto o a ragione, progresso sia destinato quasi sempre a scontrarsi con le ragioni del cuore delle persone. Cesare Pavese raccontava così questa attrazione per le radici in uno dei suoi libri più belli, “La luna e i falò”: «Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti». La piccola casa circondata ora dal ponte è il paese della signora Liang, quello al quale tutti noi sogniamo di tornare. Quello che aggiunge senso alla nostra vita più della promessa, quasi sempre ingannevole, di tempi (e luoghi) migliori.
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