Ragazzi in Apecar contro la disperazione
C’è un’Italia non allineata che i radar dell’attenzione pubblica non intercettano quasi mai. È un pezzo di Paese che preferisce provare a fare le cose anziché limitarsi a criticarle. È l’Italia, per esempio, di un’associazione, nata a Milano, che si chiama Magica Cleme e porta in giro per il Belpaese un’ottantina di giovani tra i 20 e i 30 anni che stanno combattendo o hanno combattuto malattie come tumore, hiv e anoressia e che si fanno chiamare B.Livers. «All’inizio», racconta Bill, un imprenditore milanese che ha deciso di dare vita alla Magica Cleme dopo la malattia e la morte di sua figlia, «avevamo pensato a progetti per migliorare la loro degenza in ospedale. Poi abbiamo pensato di uscire fuori e prenderci il mondo». E il mondo se lo stanno prendendo da anni lavorando. Per esempio, scrivendo canzoni per Elio e Le Storie Tese e disegnando borse per Coccinelle e vestiti per Max Mara. Una delle ultime avventure è un viaggio in Italia in Apecar. «Siamo partiti da Milano a fine settembre a bordo di tre Ape calessino», dice Bill, «e abbiamo percorso 1.500 chilometri fino a Roma, intervistando i giovani che si davano da fare con associazioni, startup, innovazioni». Il viaggio lo replicheranno quest’estate, fregandosene del Paese disilluso in cui, ogni giorno, ci specchiamo. E scommettendo sulla speranza.
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