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1 aprile

1 Aprile 2025

Oggi, ma nel 1982, a Ottaviano, in provincia di Napoli, in via Elena, il camorrista Umberto Ammaturo, detto “O pazzo”, della Nuova Famiglia, che sarà ritenuto dalla Dea statunitense il principale importatore di cocaina d’Europa col canale dal Sudamerica, soprattutto Perù, passando per l’Africa, in particolare Senegal, decapitava "il professore nero" Aldo Semerari, di 59 anni, ordinario di medicina criminologica all’università “La Sapienza” di Roma nonché direttore dell’Istituto di psicopatologia forense, in sfregio al rivale clan capeggiato da Raffaele Cutolo. Il cadavere verrà rinvenuto in un sacco di juta, nel bagagliaio della Fiat 128 (nella foto, particolare) in uso al controverso psichiatra e criminologo, originario di Martina Franca in quel di Taranto, mentre la testa all’interno dell’abitacolo depositata in una bacinella di plastica. Semerari era presumibilmente legato alla destra eversiva, ai servizi segreti -era collaboratore del Sismi, l’intelligence militare- e alla criminalità organizzata. La vettura in questione era parcheggiata proprio sotto casa di Vincenzo Casillo, alias “O nirone”, braccio destro di Cutolo. Come ammetterà lo stesso Ammaturo -ma il caso resterà avvolto nel mistero- la colpa di Semerari era quella di aver redatto perizie anche a “O professore”. Appunto, pagava con la vita i servigi di perizie psichiatriche compiacenti firmate per i gruppi malavitosi, che spaziavano dalla Banda della Magliana alla Nuova camorra organizzata di “don Raffaè”. Ammaturo, futuro collaboratore di giustizia, dopo l’arresto che avverrà il 25 agosto 1990 in Brasile, aveva beneficiato notevolmente delle compiacenze di Semerari per farsi destinare all’ospedale psichiatrico di Aversa e a quello del capoluogo campano, dal quale era riuscito più agevolmente a fuggire. Contestualmente, quell’1 aprile 1982, nella Capitale, nella propria abitazione, in via Damiano Chiesa, verrà ritrovata cadavere la segretaria di Semerari e verosimilmente compagna di vita Maria Fiorella Carraro, di 43 anni, e la donna verrà ritenuta ufficialmente deceduta per essersi sparata in bocca un colpo calibro 357 magnum. Ma di fatto la triste sorte della Carraro resterà un giallo e verrà tenuta in considerazione anche l'ipotesi d'essere stata suicidata.