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1 NOVEMBRE
Oggi, ma nel 1745, a Roma, Papa Benedetto XIV, con l’enciclica “Vix pervenit”, ovvero dal latino “Non appena pervenne”, condannava in modo netto la pratica dell’usura, bollata come «peccaminosa». Ma l’intervento del pontefice Prospero Lambertini (nella foto, particolare, eternato nel dipinto realizzato dal transalpino Pierre-Hubert Subleyras, intitolato appunto “Papa Benedetto XIV”, olio su tela, di 125x98 centimetri, del 1745, custodito nel Museo Condè ospitato nel castello di Chantilly), in carica sul soglio di San Pietro, dal 17 agosto 1740, quale 247° solenne capo della cristianità, contro il «malanno» che riguardava anche ogni altra forma «d'illecito arricchimento» poneva delle nette differenziazioni. Soprattutto tra il prestito di denaro effettuato verso il ricco e quello avanzato nei confronti del povero. Ma evidenziava anche l’abisso intercorrente tra la dazione di soldi messa a segno con tasso d’interesse considerabile come equo e quella perpetrata con ricarico ritenuto assolutamente esorbitante.
Di fatto il provvedimento papalino rappresentava la prima vera forma di coraggiosa e ardita presa di posizione della Santa sede nei confronti della dilagante e secolare piaga della fornitura di moneta per fine di lucro in un periodo di transizione della massima espressione della religione più secolarizzata. In tal modo il tentativo di porre un argine alla consuetudine e la speranza di una moralizzazione degli addetti a tale modalità di offerta del credito dava l’avvio alla Dottrina sociale della Chiesa cattolica. Ovvero quell’insieme dei principi e dei teoremi emanati dal Vaticano, in merito a problemi aventi ricaduta diretta nella quotidianità della vita, che più volgarmente verrà, invece, ricondotta come punto di partenza all’enciclica “Rerum novarum”, cioè “Delle cose nuove”.
Quest’ultima, che sarà datata 15 maggio 1891, sarà prodotta dal Sommo padre Leone XIII proprio per inserirsi tangibilmente nei cambiamenti repentini -e non proprio graditi dalle alte sfere della sacralità- che il contesto del tempo umano porterà. Mutazioni che si verificheranno anche alla luce dell’unificazione nazionale del Belpaese, al progressivo consolidarsi del movimento socialista, all’implementazione della pratica politico-economica delle libere transazioni commerciali internazionali del “laissez-faire”, dal francese proprio “lasciate fare”.