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10 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1991, a Verona, nell’Arena, il cantautore Gino Paoli, di 57 anni, vinceva l’edizione numero 28 del Festivalbar, con il brano “Quattro amici”, proveniente dall’album “Matto come un gatto”, che verrà pubblicato, l’1 novembre successivo, dall’etichetta discografica Warner e prodotto dalla Speedway.

Il pezzo, che verrà conosciuto soprattutto come “Eravamo quattro amici al bar”, dal ritornello, aveva la partecipazione di Vasco Rossi che, nel finale, intonava un passaggio del suo successo “Vita spericolata”, del 1983, cameo che entrerà a far parte della versione remix. Marco Masini, invece, si aggiudicava il premio per il 33 giri “Malinconoia, la raccolta uscita, il 2 marzo 1991, per la major Ricordi.

Nella serata della finalissima della kermesse canora ideata da Vittorio Salvetti, la conduzione era affidata a Jerry Scotti, Susanna Messaggio, con interventi di Sergio Vastano e trasmessa sul piccolo schermo su Italia 1. Paoli (nella foto, particolare, con la sua caratteristica camicia jeans di scena), originario di Monfalcone, in provincia di Gorizia, ma considerato appartenente alla scuola genovese e ritenuto tra i maggiori esponenti della musica leggera del Belpaese, aveva avuto la meglio su un buon numero di tormentoni. Come: “Qua qua quando”, di Francesco Baccini; “Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è”, di Raf; “Per amore mio”, di Roberto Vecchioni”; “Generazione di fenomeni”, degli Stadio; “Rabbut”, di Claudio Bisio e Rocco Tanica; “Ulula”, di Giorgio Faletti; “Perché lo fai?”, del già menzionato Masini; “Siamo donne”, di Sabrina Salerno. Solo nel 2019, Paoli spiegherà che oltre egli stesso, che aveva rilevato la licenza del bar, gli altri protagonisti menzionati nella canzone erano Giulio Frezza, suo amico dai tempi dell’Accademia delle belle arti di Genova, il giornalista Arnaldo Bagnasco e l’architetto Renzo Piano.