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11 febbraio

11 Febbraio 2025

Oggi, ma nel 1840, a Parigi, nel teatro Opera Comique, veniva eseguita la prima de “La figlia del reggimento”, opera comica in due atti di Gaetano Donizetti, diretta dallo stesso maestro di Bergamo, di 43 anni, otto primavere prima della dipartita terrena che avverrà nella città natale, l’8 aprile 1848, e sarà causata dalla sifilide meningo-vascolare responsabile anche delle sue frequenti e pesanti emicranie che, insieme ad altre problematiche di carattere familiare, avevano influenzato il suo lavoro di compositore e continueranno a condizionarlo anche se la sua produzione sarà giudicata dai critici musicali tra le migliori degli operisti ottocenteschi a livello globale. 

La preparazione de "La figlia del reggimento" era cominciata due anni prima, nel 1838. L’opera era incentrata sul libretto di Jean-Francois Bayard e Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges. L’ambientazione era in un villaggio tirolese -della Svizzera per la versione italica- caratterizzato dalla presenza della marchesa di Berckenfiel, che attendeva l’occupazione da parte delle truppe napoleoniche. La prima italiana avverrà il 3 ottobre successivo, alla Scala di Milano, su libretto adattato nella lingua di Dante Alighieri da Callisto Bassi, che era anche direttore di scena scaligero, e il debutto tricolore avverrà sotto la direzione di Eugenio Cavallini. Diverrà un classico del repertorio di Donizetti che sarà riproposto regolarmente, non solo nel Belpaese. Addirittura ne verranno confezionate versioni dedicate ai più piccoli (nella foto, particolare, un cd proprio per appassionati in erba, con illustrazioni di Alex Omist di Barcellona, prodotto dal gruppo editoriale transalpino fondato da Louis Hachette nel 1828 e dal 1981 in Matra e poi nel colosso creato da Jean-Luc Lagardère nel 1996). 

Particolarmente gradito risulterà il coro “Salut a la France”, quello di chiusura del secondo atto, che sarà lungamente utilizzato come inno non ufficiale dai cugini d’oltralpe, in alternativa alla Marsigliese. Donizetti aveva riscosso il primo grande successo del suo luminoso percorso professionale, il 26 dicembre 1830, con la prima di “Anna Bolena”, opera lirica composta, in un solo mese, per il teatro voluto da Giuseppe Carcano, nel capoluogo lombardo, basandosi su libretto del genovese Felice Romani.