14 febbraio
![](https://images.centro.atexcloud.io/view/acePublic/alias/contentid/c69fff15-09bb-4912-a1e3-3d06a2be7b71/0/bombardamento-porta-romana-milano-2-jpg.webp?f=16:9)
Oggi, ma nel 1916, a Milano, tre dei nove aerei Aviatik austro-ungarici, di fabbricazione tedesca di Hannover, partiti dall’aviosuperficie di Gardolo, in quel di Trento, territorio asburgico, bombardavano la città colpendo Porta Romana e Porta Volta, puntando a distruggere la centrale elettrica, ritenuta snodo nevralgico per compromettere il funzionamento dell’abitato, causando 18 vittime e 40 feriti, nel contesto del primo conflitto mondiale.
Verrà reputato il primo assalto dall’alto verso l’Italia. I mezzi mandati da Vienna e passati attraverso la Valsabbia (nella foto, particolare, alcuni abitanti dentro il cratere causato dalla deflagrazione, dall’immagine proveniente dall’archivio del Museo meneghino del risorgimento) erano equipaggiati con 80 chilogrammi di ordigni e avevano 270 litri di carburante come autonomia. Un aeroplano per errore sganciava il carico di morte su Monza facendo fuori altri due civili. Tutto suscitava enorme scalpore sia tra la popolazione che tra i vertici militari, non solo a livello nazionale.
La data era quella che diverrà nota come giorno di San Valentino più per la festa degli innamorati che per le celebrazioni riservate al martire cristiano originario di Terni, in Umbria, istituite dal 496 da Papa Gelasio I in sostituzione dei Lupercalia pagani. Il Belpaese e in particolare il capoluogo lombardo era assolutamente impreparato a respingere l’attacco dal cielo, nonostante sia stati i velivoli tricolore quelli che per primi in assoluto avessero sperimentato lo sgancio di ordigni esplosivi dall’alto, durante la guerra di Libia.
Per questo motivo uno solo dei nove bombardieri veniva abbattuto. Nel corso della seconda guerra mondiale, a cominciare dalla notte tra il 14 e il 15 giugno 1944, la città ambrosiana sarà maggiormente bersagliata dalle cariche dinamitarde degli Avro Lancaster del Bomber Command della Royal air force britannica sganciate dagli avversari, fino all’ultimo, del 13 aprile 1945, che mieteranno complessivamente 2mila morti.