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14 marzo
Oggi, ma nel 1950, a Porto Marghera, in quel di Venezia, durante la manifestazione di protesta delle maestranze del cantiere navale Breda, in sciopero per i tagli al personale, venivano feriti gravemente dai colpi sparati, ad alzo zero, verosimilmente dagli agenti del reparto celere della Polizia, Virgilio Scala, operaio di 33 anni, della fabbrica Ina del gruppo Montecatini, centrato alla testa, e Nerone Piccolo, di 19, dell'Alumet, preso alla schiena.
I lavoratori erano da quattro mesi senza stipendio. Il malcontento era alle stelle. Il contesto era quello di una zona estremamente importante per la produzione siderurgica applicata alle imbarcazioni e non solo. Le forze dell'ordine erano duramente messe alla prova con dimostrazioni che sfociavano in diverse città italiane in quel periodo di ripresa economica successivo al secondo conflitto bellico.
Le disposizioni del ministro dell'Interno democristiano Mario Scelba, alla guida del dicastero dal 2 febbraio 1947, nel governo presieduto dal Dc Alcide De Gasperi, davano spesso spazio a reazioni armate, da parte degli uomini in divisa, contro manifestanti disarmati o al massimo con un sasso in mano. La cronaca di quella concitata giornata e delle conseguenze verrà scritta, soprattutto, nell'edizione del 16 marzo successivo, dall'inviato speciale del quotidiano comunista l'Unità, Gianni Rodari, futuro scrittore di successo di libri destinati ai più piccoli.
Le agitazioni alla Breda erano iniziate nel novembre precedente, sempre per questioni legate alla riduzione del personale e alle mensilità non corrisposte, ma anche per gli orari dei turni massacranti e per le condizioni di lavoro non garantite da sicurezza. Piccolo (a destra nella foto, da adulto, con il segretario del Partito comunista italiano Enrico Berlinguer, in una delle iniziative del Pci alle quali prenderà parte rievocando la vicenda di Porto Marghera) riuscirà a cavarsela, perché i proiettili non avevano perforato i polmoni, vivrà fino ad 89 anni e se ne andrà per sempre il 6 settembre 2020, ma verrà dato erroneamente per morto, per quelle ferite riportate, mentre in realtà continuerà a battersi per i diritti delle classi sociali più deboli per una vita.
Quel 14 marzo 1950 il sindaco in quota Pci di Venezia Giovanni Battista "Giobatta" Gianquinto, avvocato, partigiano, dirigente di partito, originario di Trapani, del 1905, eletto primo cittadino nel 1946, si era messo alla testa del corteo per proteggere gli operai dal fuoco di carabinieri e celerini. Ma il suo impegno non era bastato. Il cantautore Gualtiero Bertelli, veneziano, classe 1944, ricorderà i fatti e "i morti di protesta" nella canzone La Breda.