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16 maggio
Oggi, ma nel 1976, a Zolder, in Belgio, sull'omonimo circuito automobilistico, nel gran premio di formula uno del Belgio, quinta prova del mondiale di quella stagione agonistica, il pilota austriaco Niki Lauda su Ferrari 312 T2 si aggiudicava il suo primo ed unico grand chelem della carriera. Ovvero conquistava vittoria, pole position, miglior giro veloce e comando della corsa dal primo all'ultimo giro.
Il risultato assumeva ancora più valore perché Lauda, di Vienna, classe 1949, gareggiava con una costola rotta, frattura che, stando a Daniele Audetto, direttore sportivo della scuderia di Maranello, si era causato cadendo mentre praticava motocross, anche se ufficialmente, per non avere problemi contrattuali col team, il problema fisico era stato fatto passare come conseguenza di un incidente domestico avuto col trattore. Sul secondo gradino del podio saliva la seconda guida della Ferrari, lo svizzero Clay Regazzoni, la terza piazza, invece, spettava al britannico James Hunt, su McLaren Ford Cosworth. Quest'ultimo, amico e rivale di Lauda (nella foto, particolare, Hunt e Lauda, immortalati proprio nel maggio 1976, mentre scherzavano: il fuoriclasse inglese era seduto abusivamente nella monoposto, contrassegnata dal numero 1, del campione austriaco che tentava di farlo scendere strattonandolo per la tuta), sul cui controverso rapporto verrà girato il film Rush - del regista Ron Howard, che uscirà nelle sale cinematografiche nel 2013 - aveva soffiato a Lauda la vittoria nel gran premio precedente. Ovvero quello di Spagna, disputato il 2 maggio precedente, sul circuito del Jarama. Ma poi, su ricorso, Hunt era stato squalificato, perché la sua vettura era risultata più larga di quanto previsto dal regolamento, e la vittoria era stata assegnata d'ufficio a Lauda. Poi, il 5 luglio successivo, la vittoria verrà nuovamente riassegnata a Hunt e la decisione della Federazione internazionale automobilistica verrà confermata il 24 settembre 1976. Nel frattempo, l'1 agosto di quell'anno, sul circuito tedesco del Nurburgring, si verificherà l'uscita di pista alla curva Bergwerk con conseguente rogo che sfigurerà Lauda a vita proprio mentre impegnato a battagliare con Hunt.
Nella storia della massima divisione motoristica a quattro ruote il primo pilota, per numero, ricordato per aver centrato il grand chelem, detto anche slam, in gergo tecnico, risulta l'asso britannico Jim Clark, che ha strappato l'ambito obiettivo 8 volte: nel gran premio di Gran Bretagna del 1962; in quello d'Olanda del 1963; in quello di Francia dello stesso anno; in quello del Messico, sempre del '63; nel gran premio di Gran Bretagna del 1964; in quello del Sudafrica del 1965; nel gran premio di Francia '65; nel gran premio di Germania dello stesso anno. Il primo ed unico italiano incluso nell'elenco è Alberto Ascari, con 5 volte: trionfatore nel gran premio di Francia 1952; in quello di Germania dello stesso anno; nel gran premio d'Olanda del 1952; nel gran premio d'Argentina del 1953; in quello di Gran Bretagna dello stesso '53.