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17 giugno

Oggi, ma nel 1921, a Roma, Argo Secondari, già tenente pluridecorato delle Fiamme nere, gli Arditi del regio esercito -corpo speciale creato nel 1917 per raggruppare soldati particolarmente esperti e temerari in grado di superare la usuale tattica della guerra di posizione- durante la Grande guerra, provenienti dalla fanteria, fondava l'organizzazione paramilitare rivoluzionaria degli Arditi del popolo. Secondari (nella foto, particolare di un manifesto in stile "street art" affisso nell'Urbe, in via Ostiense, nel 2016, con al centro la Madre della Resistenza, a sinistra Secondari e a destra il deputato socialista Guido Picelli, altra figura di riferimento degli Arditi del popolo, in particolare a Parma), romano, classe 1895, di tendenza libertaria, raccoglieva ex combattenti della prima guerra mondiale prevalentemente d'ispirazione politica comunista ed anarchica.

La fase di gestazione degli Arditi del popolo nella Città eterna era stata vissuta inizialmente quale dolorosa scissione dalla sezione romana degli Arditi d'Italia. Questi ultimi erano proprio gli ex Arditi associatisi dopo la fine del primo conflitto mondiale e il conseguente sbandamento degli Arditi ed erano capeggiati dall'ex capitano del 18° reparto d'assalto del regio esercito Mario Carli. Gli Arditi del popolo si ponevano come una delle prime formazioni antifasciste del Belpaese. Riceveva anche l'appoggio dell'Internazionale comunista. La loro attività, volta ad opporsi al fascismo e all'avanzata di Benito Mussolini, verrà ripresa come modello anche nell'epopea resistenziale tricolore nonostante la ben differente situazione.

La presentazione ufficiale degli Arditi del popolo, che facevano la loro comparsa in un momento di ben precisa confusione politica, si terrà, il 6 luglio successivo, in occasione del raduno antifascista, indetto dal Comitato di difesa proletaria, all'Orto botanico capitolino, quando Secondari sfilerà alla testa di 2mila fedelissimi mobilitati "contro i delitti e le violenze del fascismo" come sottolineerà il quotidiano "L'Ordine nuovo", diretto da Antonio Gramsci, nell'edizione del giorno successivo, 7 luglio 1921. Il 24 luglio dello stesso anno si terrà il primo congresso degli Arditi del popolo che confermerà Secondari alla guida. Nello stesso 1921 le adesioni saliranno a 20mila.

Per la sua attività contro il fascismo Secondari verrà selvaggiamente bastonato dalle camicie nere, il 31 ottobre 1922, e di fatto non si riprenderà dai postumi dell'aggressione. Finirà la sua vita trascorrendo 18 anni rinchiuso nel manicomio di Rieti, dopo essere transitato per l'ospedale psichiatrico di Camerino e il centro di salute mentale di Montefiascone, in provincia di Viterbo. Morirà il 17 marzo 1942 a Rieti.