TODAY
18 ottobre
Oggi, ma nel 1944, a Craveggia, in Provincia di Verbano-Cusio-Ossola, in località Bagni, a 976 metri sul livello del mare, 256 partigiani, perlopiù della formazione Filippo “Pippo” Frassati della divisione Piave, sconfinavano in Svizzera: per mettersi al riparo dall’asserragliamento, composto da 200 militi nazi-fascisti, guidato dal tenente di vascello della Marina repubblichina Ettore Falangola.
Erano componenti del movimento resistenziale ossolano rimasti allo sbando dopo l’uccisione, avvenuta il 9 ottobre precedente, a Finero, del loro capo, Alfredo “Marco” Di Dio. Insieme al gruppo che passava in Canton Ticino vi erano anche 23 disertori tedeschi di origine georgiana, già prigionieri di guerra sovietici che erano stati trasferiti nel Belpaese l’anno precedente, 1943, ex componenti della Wehrmacht II Georgien 198. In territorio elvetico seguivano 45 minuti di battaglia, nel corso dei quali, a Comologno, frazione di Onsernone, a 1085 metri d’altezza, trovava la morte sotto la scarica di piombo di mitragliatrice del nemico il tenente Federico Marescotti, ingegnere, classe 1884, inquadrato nel Comitato di liberazione nazionale. Oltre a causare undici feriti.
I fatti di sangue avvenuti sul suolo della nazione dichiaratamente neutrale e quindi estranea alla belligeranza saranno testimoniati dal tenente Augusto Rima. L’azione, che rientrerà tra le particolarità del secondo conflitto mondiale, comporterà pesanti risvolti diplomatici tra la Federazione svizzera e i vertici della Repubblica di Salò.
Ai partigiani era data la possibilità dal governo di Berna di espatriare solo in caso di comprovato pericolo di morte, anche se poi di fatto, verosimilmente, era stata concessa anche l’autorizzazione a far transitare 250 civili in difficoltà, ma non a rischio della vita. La questione rimarrà comunque controversa e desterà non poco scalpore nel Belpaese.
Il funerale di Marescotti (nella foto, particolare, il trasporto del cadavere) si svolgerà nel luogo dell’uccisione e anche nel cimitero di quell’abitato verrà inumata la salma. Alla cerimonia presenzierà anche un drappello di militari svizzeri in picchetto d’onore.