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2 febbraio

2 Febbraio 2025

Oggi, ma nel 1744, a Roma, Papa Benedetto XIV, con l’enciclica “Inter omnigenas”, letteralmente “Fra le calamità di ogni specie”, che era la X di XXXII, durante il suo quarto anno di pontificato, esortava i cristiani, soprattutto quelli presenti in quel momento in Serbia e nel circondario - ad eccezione della Voivodina, area che era rimasta sotto gli Asburgo d’Austria dopo l’intervento armato del principe Eugenio di Savoia alla guida delle truppe di Vienna - che erano pesantemente soggiogati dalla dominazione turca, a non celare il proprio credo nel confronto con l’Islam e a restare fedeli alla Santa Sede.

In particolar modo Prospero Lambertini (nella foto, particolare, insieme al cardinale Silvio Valenti Gonzaga, a destra, nel dipinto, olio su tela, del 1750, del piacentino Giovanni Paolo Pannini, detto “Panini”, custodito a Palazzo Braschi, nell’Urbe) sottolineava: «Fra le calamità di ogni specie dalle quali i figli della Chiesa che abitano sotto il dominio degli infedeli sono oppressi […] quelle che più sollecitano e premono il nostro animo sono quelle da cui temiamo che nasca occasione di perdizione per le anime redente dal sangue di Cristo, con la conseguenza che possa essere causato un danno alla integrità della fede cattolica e della disciplina. Fra tali calamità che voi, diletti figli, sostenete da tempo nel regno di Serbia sotto il durissimo giogo dei turchi […] ci colpirono con incredibile dolore le ultimissime che ci furono spiegate con maggiori particolari e quasi mostrate ai nostri occhi dal venerabile fratello Giovanni Battista, da noi eletto e costituito arcivescovo di Skopje».

Il pontefice, bolognese classe 1675, elevato sul soglio di San Pietro il 17 agosto 1740, vergava tale decreto dopo la precedente enciclica “Quemadmodum preces”, “Com’è giusto innalzare preghiere”, del 23 marzo 1743, la IX di XXXII, nel terzo anno di pontificato, che aveva ricordato come spettasse solo al capo della Chiesa il compito di stabilire le formule delle preghiere pubbliche.

La successiva enciclica sarà “Cum semper oblatas”, cioè “Noi approfittiamo sempre”, che arriverà il 19 agosto 1974, e sarà la VI di XXXII, durante il quinto anno di pontificato, che sarà rivolta all’episcopato del Belpaese: il vicario di Cristo sulla Terra impartirà le norme sull’applicazione della messa parrocchiale, detta “pro Populo”, e di quella conventuale per i benefattori.

Tutti e tre quelli menzionati confluiranno nel compendio “Tutte le encicliche e i principali documenti pontifici emanati dal 1740. 250 anni di storia visti dalla Santa Sede”, a cura di Ugo Bellocci. “Volume I: Benedetto XIV (1740-1758)”, che sarà pubblicato dalla Libreria editrice Vaticana, nel 1993.