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2 luglio

Oggi, ma nel 1926, a Roma, il presidente del Consiglio dei ministri Benito Mussolini istituiva, con regio decreto del 2 luglio 1926, numero 1131, il ministero delle Corporazioni e si poneva alla guida del nuovo dicastero che col regio decreto 27 settembre 1929 numero 1663 accorperà anche alcune funzioni del ministero dell’Economia nazionale.

Nel sistema sindacale fascista, le corporazioni erano, con suddivisioni per la maggior parte dei settori produttivi, organi amministrativi statali con precise funzioni di collegamento tra le associazioni di categoria e l’economia nazionale.

Il corporativismo era alla base dell’indirizzo economico littorio. Contestualmente, infatti, il 2 luglio 1926, veniva istituito il Consiglio nazionale delle corporazioni, presieduto sempre da Mussolini, anche se diverrà operativo il 22 aprile 1930 (nella foto, particolare, il ministro Giuseppe Bottai, al centro col cilindro in mano, fuori dal Palazzo dei conservatori, al termine della cerimonia d’inaugurazione del Consiglio nazionale delle corporazioni, il 22 aprile 1930, nello scatto di Romolo Del Papa, archivio della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, fondo Bottai) e verrà soppresso il 9 agosto 1943.

Nelle esperienze costituzionali in orbace, vi sarà anche la controversa Camera dei fasci e delle corporazioni, di Palazzo Montecitorio, sostitutiva di quella dei deputati, dal 19 gennaio 1939 al 5 agosto 1943. L’inaugurazione del ministero delle Corporazioni avverrà il 31 luglio, in via XX settembre, nella sede del ministero dell’Educazione nazionale. Poi, dal 30 novembre 1932, la base operativa sarà nel palazzo realizzato dall’architetto Marcello Piacentini, in via Veneto, su commissione di Bottai, con la spesa di 33,5 milioni di lire incluso l’arredamento, le decorazioni e le opere d’arte per l’abbellimento.

Il figlio del fabbro di Predappio manterrà l’incarico di ministro delle Corporazioni fino al 12 settembre 1929 prima di passarlo al già menzionato Bottai, ritenuto dagli storici “il fascista critico”, anche verso lo stesso regime. Quest’ultimo resterà nel ruolo fino al 20 luglio 1932 per poi cederlo nuovamente al Duce che lo terrà fino all’11 giugno 1936 quando gli subentrerà Ferruccio Lantini. Che rimarrà in carica fino al 31 ottobre 1939 prima di passare il testimone a Renato Ricci. Che a sua volta resisterà fino al 6 febbraio 1943, data nella quale trasferirà i poteri a Carlo Tiengo, che terminerà il 19 aprile 1943.

L’ultimo ministro delle corporazioni sarà Tullio Cianetti, fino al fatidico 25 luglio 1943, giorno dell’approvazione dell’ordine del giorno Grandi che esautorerà Mussolini dalla funzione di capo del governo.