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22 marzo

Oggi, ma nel 1888, a Castelpetroso, in provincia di Isernia, nella località Cesa tra santi, Fabiana Cicchino, chiamata Bibiana, di 35 anni, e Serafina Valentino, di 34, entrambe provenienti dalla frazione Guasto, che si erano spostate nella zona pedemontana per coltivare un piccolo appezzamento di terreno e nel contempo far pascolare due pecore, erano protagoniste dell'evento sovrannaturale destinato a sconvolgere la comunità locale per anni.

Bibiana, mentre cercava una delle pecore che si era allontanata dall'altra, aveva la visione della Vergine Santissima che si presentava con il Cristo morto, dal corpo coperto di piaghe, disteso ai suoi piedi. Maria, invece, era semi inginocchiata, con le braccia allargate e gli occhi rivolti al cielo, in atto di implorazione (nella foto, particolare della statua raffigurante l'apparizione, che verrà collocata proprio nel luogo dell'avvenimento mistico, lungo la Via Matris di Castelpetroso, inaugurata il 27 ottobre 1947, sentiero di 750 metri con sette stazioni liturgiche). Serafina, invece, accorsa poco dopo, non riusciva a vedere la Madonna. Le sarà concesso nella seconda apparizione, che avverrà dieci giorni dopo, sempre nel medesimo posto, alle pendici del monte Patalecchia.

Il vescovo di Bojano, Francesco Macarone Palmieri, allertato dei due fenomeni fuori dall'ordinario avvenuti a Bibiana e Serafina, il 26 settembre successivo si recherà in visita nel luogo indicato dalle due ragazze, per sincerarsi personalmente di quanto accaduto e riferirlo ai suoi superiori. Ed anche egli avrà una apparizione. La terza. E proprio in quell'anfratto nascerà una sorgente d’acqua, che si rivelerà dai poteri medicamentosi.

Il 28 settembre 1890, in posizione più a valle rispetto all'area della rivelazione mariana, in modo da consentire ai fedeli di arrivarvi più agevolmente, inizierà la costruzione della basilica dedicata alla Madonna di Castelpetroso, Maria Santissima addolorata. La posa della prima pietra era stata sollecitata alle autorità ecclesiastiche da Carlo Aquaderni, di Castel San Pietro nell'Emilia, in quel di Bologna -fratello di Giovanni, uno dei due fondatori dell'Azione cattolica, nel 1866, con Mario Fani- padre di un miracolato.

Il lavoro di costruzione verrà portato avanti su progetto degli architetti Giuseppe e Francesco Gualandi, padre e figlio, quest'ultimo subentrato al genitore dopo la morte, nel 1944. La chiesa verrà consacrata, il 21 settembre 1975, dal vescovo di Bojano-Campobasso Alberto Carinci. La gestazione elefantiaca dell'edificio di culto, a 870 metri sul livello del mare, sarà decretata da difficoltà economiche oltre che dalle interruzioni causate dallo scoppio delle due guerre mondiali. Fondamentali per la chiusura delle mura perimetrali saranno le sovvenzioni di don Nicolino Passarelli, canonico della cattedrale di Venafro. Il 6 dicembre 1973 Papa Paolo VI proclamerà la Madonna di Castelpetroso protettrice del Molise.