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24 agosto

Oggi, ma nel 1944, a Pertuso, frazione di Cantalupo Ligure, in provincia di Alessandria, in località Le Strette, sul torrente Borbera, iniziava la battaglia tra il raggruppamento della Wermacht nazista, guidato dal “boia di Genova”, Siegfried Engel, tenente colonnello del servizio di sicurezza Sicherheitsdienst, coadiuvato dal drappello delle camicie nere della Scuola allievi ufficiali di Novi Ligure della Repubblica sociale italiana, contro i partigiani della divisione Garibaldi “Cichero”, perlopiù di Tortona e di Genova, capeggiati da Franco Anselmi “Marco”.

Lo scontro (nella foto, particolare, la stele commemorativa in onore dei 2mila volontari mobilitati per fronteggiare l’invasione hitleriana, ma anche i 130 caduti in combattimento e i 550 feriti), tra i più aspri del contesto piemontese, nel quadro dello spezzone di coda del secondo conflitto mondiale, durerà tre giorni. Il 27 agosto successivo, infatti, il movimento resistenziale di zona riuscirà, non senza sforzi ingenti, a far fallire il tentativo germanico di occupare l’Alta Val Borbera.

I combattenti per la libertà cattureranno 64 prigionieri, anche grazie all’intervento di altre forze non militari come la Brigata “Capettini”, i distaccamenti “Verardo” e “Peter”. Quest’ultimo, diretto da Aurelio Ferrando, alias “Scrivia”. Proprio Ferrando rievocherà quell’episodio nel volume intitolato “La battaglia di Pertuso. Val Borbera, 24 agosto 1944”, che sarà pubblicato dalla casa editrice Le Mani, di Recco, nel 2004, in occasione nel 60° anniversario.