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24 luglio

Oggi, ma nel 1943, a largo di Ventotene, la nave postale “Santa Lucia”, impegnata nella rotta quotidiana di trasporto passeggeri, corrispondenza, medicinali e generi di prima necessità, veniva fatta esplodere da uno dei tre siluri lanciati da uno degli 8 aerei britannici, un Bristol Beaufighter, del 47° stormo aerosiluranti, decollati dalla base tunisina di Protville.

Il piroscafo, partito dall’isola di Ponza, affondava in meno di un minuto per l’esplosione della sala caldaie. E morivano 65 persone presenti a bordo. Tra i 5 superstiti, il comandante Cosimo Simeone, spirerà due giorni dopo, 26 luglio, per le ferite riportate. Gli altri sopravvissuti erano: il mozzo Luigi Ruocco, il motorista Francesco Aprea, il carabiniere Vincenzo Moretti, che comunque rimarrà ustionato, il fante Fernando Capoccioni, che avrà entrambe le gambe fratturate. Tra le salme che saranno recuperate, verrà identificata solo quella del fuochista Ettore Albanelli.

L’inchiesta della capitaneria di porto di Gaeta non porterà a nessuna conclusione perché il Belpaese sarà trascinato dalla confusione politica che si creerà il giorno dopo, 25 luglio, con l’ultima seduta del Gran consiglio del fascismo e l’approvazione dell’ordine del giorno proposto da Dino Grandi. Poi la situazione peggiorerà ulteriormente fino ad arrivare alla proclamazione dell’armistizio l’8 settembre, da parte del maresciallo d’Italia Pietro Badoglio. La sciagurata sorte del postale “Santa Lucia” rimarrà a lungo un mistero.

Quello che era considerato “il tram dei ponzesi” (nella foto, particolare, l’articolo del quotidiano “Roma”, dell’1 novembre 1959), veniva fatto colare a picco perché era necessario bonificare tutta l’area del mar Tirreno davanti alla costa campano-laziale per preparare, dopo lo sbarco alleato in Sicilia, quello degli angloamericani a Salerno, del 9 settembre successivo.

La vicenda verrà spiegata, nelle 126 pagine del volume intitolato “Silurate! 24 luglio 1943: l’affondamento del postale Santa Lucia”, di Luciano Zani, che sarà pubblicato dall’editore All Around, della Capitale, nel 2021.

Tra le voci che si diffondevano contestualmente al fatidico attacco del “Santa Lucia”, vi era quella della presenza di Benito Mussolini tra gli imbarcati, notizia in realtà falsa. L’unità civile era stata varata, il 14 gennaio 1912 ed era stata requisita dalla regia Marina militare, nel 1940, alla Società anonima di navigazione partenopea, trasformandola in mezzo di supporto. Infatti, aveva prestato servizio, come nave ambulanza e in qualità di dragamine e di vedetta foranea.

Il 24 luglio 2003, nel piazzale antistante la caserma della Guardia di finanza di Ventotene, verrà inaugurato il monumento commemorativo dei caduti nella sciagura della nave postale “Santa Lucia”.