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24 settembre
Oggi, ma nel 1992, in tutta Italia, l’etichetta discografica Universal rilasciava “Liberatemi”, terzo album del cantautore milanese Biagio Antonacci, di 29 anni, che grazie alla title track raggiungerà il grande successo nazionale. Il pezzo portante era stato scritto dallo stesso artista con Mauro Malavasi ed era stato presentato nella terza edizione del “Cantagiro”, dal 31 maggio al 31 agosto 1992, manifestazione canora trasmessa su Rai 2 che era stata vinta da Aleandro Baldi, con “Il sole”.
Ancora, nella stessa estate, “Liberatemi” era stata portata da Antonacci al Festivalbar, giunto all’edizione numero 29, dal 16 giugno all’8 settembre, su Italia 1, che aveva visto come trionfatore Luca Carboni, con “Mare mare”. “Liberatemi” era stato uno dei tormentoni estivi, nonostante avesse dovuto vedersela con tracce davvero destinate a rimanere nella storia della musica leggera tricolore come: “Il Pippero”, di Elio e le Storie tese, “Ci vuole un fisico bestiale”, di Carboni, “La forza della vita”, di Paolo Vallesi, “Brutta”, di Alessandro Canino, “Non amarmi”, di Baldi e Francesca Alotta, “Hanno ucciso l’uomo ragno”, degli 883, “Il paese dei balocchi”, di Edoardo Bennato. Antonacci (nella foto, particolare, proprio dalla copertina del 33 giri “Liberatemi”, quando ancora aveva i capelli lunghi), che aveva debuttato tra le nuove proposte nell’edizione numero 38 della gara canora della Città dei fiori, dal 24 al 27 febbraio 1988, con “Voglio vivere in un attimo”, ma senza aver potuto accedere alla finale, rafforzerà la sua posizione con le produzioni successive.
Seguiranno, infatti, “Non so più a chi credere”, che sarà la prima raccolta, per la Mercury, pubblicata l’1 marzo 1993, riprendendo il titolo della canzone già presente nell’album “Liberatemi”, ma solo nella versione compact disc, frutto anche dell’avvicinamento con don Pietro “Pierino” Gelmini, fondatore della comunità “Incontro”, creata il 27 settembre 1979, ad Amelia, in provincia di Terni. L’album “Liberatemi”, che venderà 150mila copie complessivamente, annoverava anche “Almeno non tradirmi tu”, brano scritto ed interpretato insieme all’amico Eros Ramazzotti, che nella formazione d’incisione aveva anche suonato la chitarra.